sabato 31 ottobre 2009

GRECIA '09 - I diari dello scooter

18 agosto - giorno 2 (seconda parte)


Mannaggia agli dèi !

Pensavo che il traghetto arrivasse alle 5 di mattina e invece sono le 6 di pomeriggio e Patrasso ancora non si vede. Il mio progetto – ammesso che si possa chiamare così – di prendere oggi stesso il traghetto da Atene a Paros è andato a farsi benedire.

Sono impaziente. Troppe ore passate su questo barcone. Non ho parlato con nessuno. Un gruppo di giovani tedeschi mi ride dietro, forse perchè gli ricordo qualche sfigato di loro conoscenza, forse perchè piaccio alle loro femmine, chissà.


7 di sera: finalmente sbarco.

Non si vede la città, ma dev’essere qui dietro. Monto in scooter e cerco le indicazioni per Patrasso (Patra per i greci), ma i cartelli stradali sono estremamente lacunosi. Chiedo indicazioni a un camionista e cavalco lo scooter verso l’orizzonte, manca solo l’armonica.

L’obiettivo è arrivare ad Atene, che dista 200 Km, entro sera e da lì prendere il primo traghetto per Paros.


Il secondo tragico Fantozzi.

Credevo che Patrasso dovesse comparire di lì a breve, sul mare. Invece è già da mezz’ora che mi inoltro nella terraferma seguendo le indicazioni del camionista e di una benzinaia. C’è qualcosa che non quadra.

Apro la cartina Michelin ed ecco svelato il mistero: invece di sbarcare a Patrasso sono sbarcato a Igoumenitsa (ignoravo completamente che il viaggio prevedesse uno scalo), 300 Km a Nord-Ovest di Patra. D’oh !


Cala il buio.

Perdo la cognizione di quello che mi circonda. Sto attraversando una regione che esiste solo sulla cartina Michelin.

Dietro a una curva in discesa compare uno scenario incredibile: una città illuminata sulle rive di un lago. Sono invaso da una gioia incontenibile, qualcosa di simile a quello che deve aver provato Anselmo quando trovò la prova dell’esistenza di Dio.

Faccio sosta a un bar sulla strada per un caffè, l’ennesimo di una giornata interminabile. Il televisore in alto è acceso sulla partita di calcio e l’Olympiakos fa gol contro una squadra moldava. Il ragazzo dietro al bancone probabilmente vorrebbe che passassi più spesso da quelle parti.


Salto di nuovo in sella.

Passando per Arta, nel mezzo di un sistema montuoso, comincio la discesa verso Patra.

Finalmente uno svincolo illuminato mi indica che mi sto avvicinando alla meta. Devo fare un’altra sosta per far riposare il motore. Un cane mi taglia la strada proprio mentre rallento per accostare, rischiando di farmi volare dritto dritto sul letto d’asfalto della statale. Paura.


A mezzanotte raggiungo Antirrio, sulla costa sud-occidentale della Grecia continentale.

Sono alle porte di Patra.

venerdì 30 ottobre 2009

Internazionale.



E' da tempo che volevo segnalarvela. Non è mai troppo tardi.
E' di gran lunga la migliore rivista italiana. Non a caso: è una selezione della migliore stampa da tutto il mondo.
Temi mai scontati e approccio essenziale, molto british. Articoli densissimi ma non ostici, molte foto utili e mappe, grafici, rimandi e links. Pochissima pubblicità.
Ottime rubriche di libri, dischi e dvd. Vi scrivono molti autori stranieri che vivono in Italia, piu' altri - peraltro ottimi - già noti al pubblico (Tullio de Mauro, Goffredo Fofi, Tito Boeri, Loretta Napoleoni, etc.). Ci sono pure intere sezioni dedicate al graphic journalism, uno dei campi piu' prolifici e stimolanti dei nostri tempi.
Nell'ultimo anno la rivista ha visto crescere le sue vendite del 26%. Ogni volta che sono all'estero me la faccio conservare dai miei genitori.
Questo è l'ultimo editoriale:

Happy end
di
Giovanni De Mauro

Da un lancio dell'agenzia Ansa. Roma, Campidoglio, 14 settembre 2022. Davanti a una piccola folla di amici e parenti, il sindaco della capitale ha unito in matrimonio la signora Natalí e il signor Piero Marrazzo, ex giornalista televisivo ed ex governatore del Lazio. Nel 2009 la coppia, che nel frattempo ha adottato due figli, era stata al centro di uno scandalo politico che aveva portato alle dimissioni del governatore e a un grande dibattito nazionale sulle unioni civili per gay, lesbiche e transessuali. Uno dei primi provvedimenti del nuovo governo di sinistra, dopo le elezioni del 2018, è stato proprio il riconoscimento dei pieni diritti civili di queste unioni. Telegrammi di congratulazioni sono giunti da tutto il mondo politico, dall'ex presidente del consiglio Silvio Berlusconi, che da anni si è ritirato a vita privata, e dalla pontefice della nuova chiesa di Roma. "È il giorno più bello della mia vita", ha dichiarato Piero Marrazzo.

C come Complicità.

Se si studia a fondo il mondo dell'arte contemporanea, si scoprirà che essa è una delle realtà piu' specchianti del nostro tempo: l'arte intesa innanzitutto come strumento di potere, per emergere sotto forma di status distanziante (l'Io-centro lontano dall'uomo-massa); per sovrapporre al proprio anonimato un'etichetta maiuscola (l'Artista) che sancisce l'avvenuto distacco dall'odiosa mediocritas. Del resto ogni opera d'arte, dal libro al film, è di per sè uno strumento di pressione, in quanto prodotto attraverso meccanismi economico-tecnici (la stamperia, la catena di montaggio, il laboratorio, lo spazio espositivo) sempre piu' caratterizzati dalla loro sfrenata dipendenza dal capitale globale. Anche i piu' volenterosi scribacchini, per vedersi pubblicare un romanzo illegibile, ormai ricorrono alle famigerate case editrici fai-da-te, rinnegando il mercato ma diventandone parte integrande de facto.
Eppure, mai come ora, la mediocritas nutre questo smisurato ripiego nell'Ego. Che al tempo stesso, mai come ora, la rinnega, soffondola nell'individualismo sfrenato. Gli artisti contemporanei sono tra le classi culturali meno coinvolte degli ultimi trent'anni, e insieme tra le piu' compromesse. La fretta, l'ansia del denaro, della carriera, del successo (inteso appunto come status), hanno fatto sì che ovunque si giri lo sguardo si trovino tracce emblematiche di questa incorearenza tra premesse e realtà: operazioni di marketing psicologico da parte delle corporation spacciate per esperimenti d'avanguardia, valanghe di denunce (documentaristiche, saggistiche, teatrali, etc.) che non si sporcano piu' con uno straccio di proposta, di intervento, di attivismo reale e concreto. Il precariato creativo, insurgencia da salotto, accetta i cospicui assegni e tace, spacciando il suo silenzio come frutto della post-ideologia dei nostri tempi.
Cos'è la creatività radicale, oggi, se non il campo piu' ambiguo dove esprimere la propria alterità? La creatività sempre piu' spesso diventa complice di un sistema di potere che vorrebbe cambiare: ne viene fagocitata, assorbita completamente, e poi esplulsa sotto forme irriverenti che lasciano reiterare questo gioco all'infinito.

The fun theory part. 2

Quaranta ma non li dimostra


Titolo in prestito dal grande De Filippo per ricordarvi un compleanno che facebook non segnala.

Evitate le gaff e accendete una candelina per il nostro caro Internet.

Quarant'anni fa, esattamente il 29 ottobre del 1969, da uno stanzino dell'Università della California di Los Angeles è partito il primo messaggio sulla rete Arpanet, l'antenata di quel che poi si chiamerà Internet. Quel giorno il professor Leonard Kleinrock cercò di trasmettere la parola “login” ma, dopo aver digitato le prime due lettere sulla tastiera, il sistema si bloccò. Intanto, nell'unico altro nodo della rete esistente, a circa 500 km di distanza, su un monitor comparse un laconico: 'LO'. Un'ora più tardi, l'esperimento vienne ripetuto con successo. Internet era appena nato.

giovedì 29 ottobre 2009

Svezia chiama, 80's girl risponde!

Ma si può chiamare dalla Svezia
per chiedere a me, 80's girl,
come si chiama quel cantante
capellone gay tanto famoso?!
(Boy George)
E chiedermi il gruppo in cui
cantava?
(Culture Club)
E farmi cantare una sua canzone
in diretta...?
(Karma Chameleon)

Solo gli artisti sceeemiiiii...
Bacio a Spocchius e a lei dedico:

ALERT


Attenzione!

La Fra & Fra Corporation rilascerà a breve una killer application. Il mondo di internet non sarà più lo stesso.

Le menti sono all'opera.

Per saperne di più rimanete collegati :--)

Carl Gustav Jung scripsit:

Diventare sè stessi, individuarsi,
significa NON arroccarsi nella propria
identità egoica ma
aprirsi al Sè, ossia a quell'altro
da noi che è dentro di noi.

mercoledì 28 ottobre 2009

Halloween party!!!

Ciao ragazzuoli!!! Sabato sera serata Halloween da non perdere, ingresso solo 5€
Ci si vede li!!!

Segnalato da Roby

martedì 27 ottobre 2009

Consigli di lettura settimanali.



"La domanda cui cercherò di rispondere è la seguente: Perché gli uomini invece di stare fermi se ne vanno da un posto all'altro?" (Bruce Chatwin a Tom Maschler, 1969).

Sulla MeltingRAdio..."Credo che per credere, certi momenti, ti serve molta energia."

MeltingRadio
Dopo due anni d'esistenza, il Melting si regala un nuovo gioco:
la MeltingRadio...! Accolta dal suo pubblico in modo scettico,
inizia a farsi sentire di notte, quando meno te l'aspetteresti.
Trovi Dj Ema e all'inizio non puoi trattenere una risata perchè,
insomma, è una novità, una veste inedita del nostro amico Zeman!
Ma possediamo una radio adesso. Ed è eccitante...no?
Ricordo la scena madre di RadioFreccia, quando Freccia s'impossessa del microfono di radio Raptus e professa il suo credo.

Io e la radio

Ho sempre amato la radio come mezzo di comunicazione o d'intrattenimento.
Fin da piccola. L'immediatezza e l'energia che sprigiona trasmette
una carica di vitalità che pochi altri mezzi possono vantare...
Un'altra cosa che adoro è quell'imprevedibilità, quel senso di
sorpresa che hai nell'ascoltare la musica scelta da qualcun'altro,
il gusto della riscoperta, dell'ascolto disinteressato, leggero
perchè disposto a prendere da qualcosa che non si è scelto direttamente.

Il caso
L'ascolto della radio perciò permette la riscoperta di alcune canzoni
che non riascoltavi da tempo, che ti ricordano molte cose delle tue vite
passate e che forse, per questo, non volevi più riascoltare ma alle quali non puoi sottrarti, se non girando la manopola dei canali, nel nostro caso,
chiudendo la finestra. Inoltre, permette di ampliare la conoscenza musicale, attraverso l'ascolto immediato di qualcosa di nuovo. Quindi subito sperimenti la
scelta musicale fatta da un altro, e subito o quasi, percepisci se ti piace o meno.
Il caso, quindi, ti permette di ascoltare/ riascoltare musica, attraverso scalette
che permettono nuove assocciazioni e nuovi percorsi d'interesse.

Sì a MeltingRadio
Mi piace che arrivi dentro tutte le meltingcasse collegate, mi piace che ci unisca musicalmente o meglio, audiovisivamente! Mi piace che sia possibile sentirsi e farsi sentire, mi piace che ci potranno scovare da chissà dove e mi piace perchè è divertente, perchè si possono fare richieste e dediche, mi piace perchè è nostra!
E poi Zeman che si dimena sulle Dresden Dolls...è uno spettacolo che non ha prezzo!
Grande DJ EMA!

da RadioFreccia...


« Credo nelle rovesciate di Bonimba, e nei riff di Keith Richards. Credo al doppio suono di campanello del padrone di casa, che vuole l'affitto ogni primo del mese. Credo che ognuno di noi si meriterebbe di avere una madre e un padre che siano decenti con lui almeno finché non si sta in piedi. Credo che un'Inter come quella di Corso, Mazzola e Suarez non ci sarà mai più, ma non è detto che non ce ne saranno altre belle in maniera diversa.
Credo che non sia tutto qua, però prima di credere in qualcos'altro bisogna fare i conti con quello che c'è qua, e allora mi sa che crederò prima o poi in qualche dio. Credo che se mai avrò una famiglia sarà dura tirare avanti con trecento mila al mese, però credo anche che se non leccherò culi come fa il mio caporeparto difficilmente cambieranno le cose. Credo che c'ho un buco grosso dentro, ma anche che, il rock n' roll, qualche amichetta, il calcio, qualche soddisfazione sul lavoro, le stronzate con gli amici, beh ogni tanto questo buco me lo riempiono. Credo che la voglia di scappare da un paese con ventimila abitanti vuol dire che hai voglia di scappare da te stesso, e da te stesso non ci scappi nemmeno se sei Eddie Merckx. Credo che non è giusto giudicare la vita degli altri, perché comunque non puoi sapere proprio un cazzo della vita degli altri.

Credo che per credere, certi momenti, ti serve molta energia. »

sabato 24 ottobre 2009

Broadcasting Live with Ustream.TV

Meltingradio


GRECIA '09 - I diari dello scooter

17 agosto – giorno 1

Partito da Milano con l’SH, passata la notte a Verona da un amico, arrivo a Venezia per imbarcarmi alle 17.
Do momentaneamente l’addio all’Italia mangiando una pizza in piazza Roma che mi costa 11 euro (e 3 euro per un caffé) quello che si rivelerà il pasto più caro del viaggio.
Sulla nave ci sono tante famiglie con bambini, ragazze inglesi con la trippa ai fianchi e i musi schiacciati e un equipaggio misto di napoletani e greci, ben pasciuti i primi, gli altri con lo sguardo indurito.
Sono inquieto. Da quando sono qui sopra non mi sono fermato un attimo, nonostante non ci sia granché da fare. Finalmente salpa il traghetto: ai lati sfila la laguna e un padre dice ala figlia: “Guarda! Quella è Murano!” indicando la Giudecca.
Pacifica Giudecca. La sua regolarità e la mancanza di orde umanoidi sembrano un magnifico dispetto a tutto quello che si trova dall’altra parte del canale.
Sul ponte osservo la fenomenologia di una coppia in vacanza. Mentre sorseggiano una birra Lui spiega a Lei il procedimento per la produzione della weissbier, che la rende inconfondibilmente più morbida rispetto alla birra classica. Caro – dice lei valutando la scritta sull’etichetta della bottiglia – questa birra è scaduta !
Prima partita in solitaria a Mikado (da noi meglio conosciuto come Shangai): gioco di precisione e fermezza. Prima di muovere un bastoncino bisogna comprendere gli equilibri in gioco con gli altri bastoncini che tocca. L’errore arriva quando meno te lo aspetti.


18 agosto – giorno 2 (prima parte)

Non ho dormito un cazzo, ma tanto alle 5 dovremmo arrivare.
Aspetto l’alba sul ponte più alto. Alcuni preparano le fotocamere e non si accorgono che il sole è già spuntato. Sorge dalla linea dell’orizzonte andando a occupare una fascia di cielo livido. Semplicemente non è ancora distinguibile come il sole che vogliono loro. I contorni sono ben definiti, ma la sua luce non si distingue ancora dal livore in cui è immerso.
Solo in un secondo momento, quando ormai il tondo è completo sopra l’orizzonte, si trasforma gradualmente in una palla arancione con i contorni slabbrati e infine, uscendo da quella zona di cielo livido, torna ad essere il buon vecchio sole giallo, sempre più definito e sempre più inguardabile. Un tizio tamarro si mette in posa con l’astro alle spalle e un bel sorriso. E si filma con la telecamera del cellulare.

venerdì 23 ottobre 2009

Il trio si riunisce...

Come si comporteranno Spocchius, Polemax e Permaflex
nella città dei canali? Riusciranno a perdersi
nelle calle? e sopravivveranno all'acqua alta?
Sapranno dimostrarsi sceeeeemeeeee come sempre!

Another day in paradise

Camilla


giovedì 22 ottobre 2009

l'ultima di elio !!!

E' il nostro compleanno!











ANNI di ricordi, pensieri, recensioni,
video, musica, politica, arte, film, appuntamenti...Insomma: noi!
Grazie a quei due nerdoni
che l'hanno fondato!

mercoledì 21 ottobre 2009

NON E' PER SEMPRE




Dici che i tuoi fiori
si sono rovinati
non hai abilità
questa nazione è brutta
ti fa sentire asciutta
senza volontà
e gioca a fare Dio
manipolando il tuo DNA
così se vuoi cambiare
invece resti uguale
per l'eternità

ma non c'è niente
che sia per sempre
perciò se è da un po'
che stai così male
il tuo diploma in fallimento
è una laurea per reagire

puoi finger bene
ma so che hai fame

tutto è efficacia
e razionalità
niente può stupire
e non è certo il tempo
quello che ti invecchia
e ti fa morire
ma tu rifiuti di ascoltare
ogni segnale che ti può cambiare
perchè ti fa paura
quello che succederà
se poi ti senti uguale

ma non c'è niente
che sia per sempre
perciò se è da un po'
che stai così male
il tuo diploma in fallimento
è una laurea per reagire

sai finger bene
ma so che hai fame

non è niente
non è per sempre
è troppo ormai
che stai così male
il tuo diploma in fallimento
è una laurea per reagire
non è niente
non è per sempre

Muse vs. Blondie



lunedì 19 ottobre 2009

Ci vuole un'altra vita

Certe notti per dormire mi metto a leggere,
e invece avrei bisogno di attimi di silenzio.
Certe volte anche con te, e sai che ti voglio bene,
mi arrabbio inutilmente senza una vera ragione.
Sulle strade al mattino il troppo traffico mi sfianca;
mi innervosiscono i semafori e gli stop, e la sera ritorno con malesseri speciali.
Non servono tranquillanti o terapie
ci vuole un'altra vita.

Su divani, abbandonati a telecomandi in mano
storie di sottofondo Dallas e i Ricchi Piangono.
Sulle strade la terza linea del metr che avanza,
e macchine parcheggiate in tripla fila,
e la sera ritorno con la noia e la stanchezza.
Non servono pi eccitanti o ideologie
ci vuole un'altra vita.


Spero di non sbagliare, ma...

AUGURI PAOLO!

MELTINQUOTE: ferite

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"Sic transit fica mundi !"


(18-10-09, Roberto Ceredi all'annuncio che Pier si lasciato con la sua Nsima tipa)

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Alberto Savinio - Il signor Dido

More about Il signor Dido

Chi mi conosce da un po' di tempo sa della mia passione sfrenata per Alberto Savinio, fratello del più noto per le masse De Chirico. Savinio è un personaggio meraviglioso, interessante tanto per la sua arte, quanto per la sua vita. E' un intellettuale borghese del Novecento e non ha mai rifiutato o fatto mistero della sua natura. Essere un borghese per un artista, specie durante il periodo delle avanguardie, è un po' come essere un pubblicitario oggi per il mondo intellettuale.

Il signor Dido racconta gli ultimi anni di vita di Savinio, l'ultimo racconto è stato scritto il 2 maggio, 4 giorni prima della sua morte. Il mondo raccontato nel libro è intimo, racchiuso tra le 4 mura di una casa. La vecchiaia e la maturità sono le protagoniste, lenti che permettono di focalizzare le proprie debolezze e i propri limiti, inaccettati e inaccettabili durante la gioventù.
Trovo geniale il suo modo di approcciarsi a questa realtà dove la Musa è il cognome di un bravissimo dattilografo, e dove lo spazio interiore corrisponde alla mancanza di privacy dovuta ad una famiglia.

Vi posto un bellissimo brano tratto dal racconto "Musa":

"Chi pensava più alla Musa?
Io, con la Musa, dovrei stare in relazione. Anche se non telefonica. Anzi con più Muse. E magari con tutte. Meno, forse, Urania. E invece...

Una volta, il poeta riceveva la facoltà di poetare direttamente dalla Musa, e perciò non iniziava poesia se prima non invocava la Musa. E abbiamo il 'Menin àide Theà', abbiamo l' 'Andra moi ennepe Mousa, abbiamo il 'Tu spira al petto mio celesti ardori'. Lo stesso Dante, in una parte del suo poema, invoca le dispensatrici di furore poetico, benchè, in un'altra parte, chiami false e bugiarde le divinità alle quali queste dispensatrici appartengono. Ma ora, silenzio.

Effetto, anche questo, dello spostamento delle fonti di poesia. Una volta il poeta pensava lontanissime da sé queste fonti, e idealmente percorreva spazi grandissimi, per abbreviarsi a esse. Ora, e precisamente da Baudelaire in poi, il poeta sa che da fuori non gli verrà niente, e che non può sperare se non da quello che tirerà dal fondo di se stesso.

L'avvenuto spostamento delle fonti di poesia è molto meno noto di quanto si crede. Molti, per abitudine, credono ancora nell'ispirazione. Un giovane medico, intelligente, colto e dedito per di più agli studi di metapsichica, mi domandò pochi giorni addietro se c'è somiglianza tra come io mi sento nel momento in sto per iniziare un lavoro letterario, e lo stato di trance.

Può darsi che altre volte, l'ispirazione scaldasse come un raggio di sole il poeta. Quando il poeta aveva fondate ragioni di credere nell'effettiva esistenza di questo raggio scaldatore. Ma ora...
Ora ad aspettare il raggio, si perde tempo.

C'è stato nel mondo un profondo mutamento: anche nei centri di rifornimento del poetico furore.

Non dimenticate il cambiamento"


In realtà lo scritto non si riferisce solo alla poesia, ma a tutto un modo di vivere la realtà e i sentimenti. Se allargate la sfera di discussione alle idee, gli amori e la famiglia, capirete il senso di questa profondissima riflessione. Scritto assolutamente contemporaneo, anche se dadato 1950.

domenica 18 ottobre 2009

Loro mi dicevano...

Vuoti di memoria...


Girasole, cinesi, freddo, Mario Soldati, ragù, letteratura, Zia mame, belle chiacchiere,volontà, Uomo-larva, Cox18, Romolo, punk, libraio scoppiato, Filo disperso nell'etere, McDonald più punk del Conchetta: schivata rissa tra zarri per questioni d'onore (almeno così le ha definite Lafranza), tram, relax, contentezza.
Stare bene, ridere, parlare. Io.
Un culo di uomo. Pensare poco, pensare bene. Venerdì sera.
Milano in sottofondo. Turistas. Occhi. Creste. Gosbert.


Versione aggiornata,rivista e corretta con contributo di lafranzine:
Connettersi. Lasciare che la città si muova con te. Sentire. Camminare. Toccare. Annusare. Gustare.

sabato 17 ottobre 2009

Quei favori al capo.

di
Michele Serra
IL VIDEO sul giudice Mesiano andato in onda su Canale 5 è spaventoso, e lo è qualunque sia la sua genesi giornalistica. È spaventoso se il suo impressionante effetto minatorio discende da un'intenzione consapevole. Ma è spaventoso anche se siamo di fronte a un gioco cretino, come di chi padroneggia malamente un'arma e credendo di sparare a salve esplode pallottole vere.

Il testo, di livello perfino più basso di quel sub-giornalismo che è il gossip televisivo, farebbe propendere per la seconda ipotesi: un gioco cretino sfuggito di mano. Ma la costruzione del servizio (pedinamento di un magistrato ritenuto "nemico" del proprio editore, così da indicarlo all'odio e al dileggio della propria curva tifosa), e la sua messa in onda nel programma mattutino della rete generalista di Mediaset, con tanto di commento demolitore (e "senza contraddittorio", come dice l'onorevole Gasparri quando attacca la Rai) di due giornalisti del gruppo, impedisce di credere che si tratti di un banale incidente.

Il clima di forte scontro politico non può essere un alibi. Non è il cozzo delle idee, non la polemica ideologica a dettare questo genere di colpi sotto la cintura. È la volontà di attaccare e isolare personalmente, quasi uno per uno, quelli che il leader e padrone considera gli avversari veri e presunti, e dunque esercita, sui meno sereni e meno liberi dei suoi dipendenti, una doppia attrazione, politica ed economica.

In una confusione oramai patologica, irreversibile e venefica (per il paese intero) tra patrimonio politico e patrimonio personale del Capo. È la voglia di andare a stanare dal barbiere Mesiano, sputtanarlo (verbo berlusconiano) con qualche sciatta considerazione sul suo abbigliamento del sabato mattina, dargli dello "stravagante" perché fuma (?!), evitare che anche una sola parola sia spesa in sua difesa (nel vituperato "Anno zero" i giornalisti e i politici di destra hanno una postazione fissa), perché distruggere la persona è il sistema più rapido per risolvere i contenziosi, e levare di mezzo l'ingombro.

O si trova, come nel caso del già dimenticato Boffo, qualche vecchia carta per dare fuoco alla pira, o si confeziona qualcosa di comunque infamante, per esempio spacciando una promozione pregressa per un "premio" (e di chi?) per la sentenza Cir. Il tutto, per giunta, sotto l'equivoco, ipocrita pretesto della "legittima difesa", perché l'argomento prediletto da chi pratica questo genere di pestaggio giornalistico è che anche l'attacco a Berlusconi è un attacco alla persona: come se la condotta di vita del presidente del Consiglio, i criteri con i quali dispensa le candidature, il genere di persone delle quali si circonda a palazzo, non fossero quanto di più pubblico si possa immaginare.

Ma il clima è questo. È un clima nel quale chi governa, chi comanda, chi vanta la maggioranza dei voti e il controllo del Parlamento, si rivolge agli oppositori come se fossero insopportabili oppressori del cui giogo, finalmente, liberarsi. Così da udire il leghista Castelli (da Santoro) gridare a Curzio Maltese "tu vivi nel mondo marcio di Repubblica", e in quel "marcio", anche se Castelli non lo sa, c'è tutto il puzzo del fascismo. Così da leggere, su Libero di ieri, che "il Caimano non è un film, è una secrezione corporea di Moretti", quello stesso Moretti accusato dal Giornale di avere "dirottato" fondi europei per il suo nuovo film, tacendo che più di quaranta registi, anche italiani, ne hanno avuto ugualmente diritto. Così da imbattersi (da anni a questa parte) in vere e proprie liste di proscrizione dei "rossi" che lavorano alla Rai, ovviamente tutti miracolati politici, tutti scrocconi di soldi pubblici, tutti nel calderone indistinto delle "élite di merda" che prima o poi la pagheranno.

A furia di essere indicati con nome, cognome e stipendi (i guadagni dei "nemici" sono un'altra delle ossessioni di questo giornalismo ossesso), alcune di queste persone sono insultate per strada come "sporco comunista". Ora toccherà, probabilmente, anche al giudice Mesiano.

venerdì 16 ottobre 2009

Ma questi stanno male!

Drugs don't work



All this talk of getting old
It's getting me down my love
Like a cat in a bag, waiting to drown
This time I'm comin' down

And I hope you're thinking of me
As you lay down on your side
Now the drugs don't work
They just make you worse
But I know I'll see your face again

But I know I'm on a losing streak
'Cause I passed down my old street
And if you wanna show, then just let me know
And I'll sing in your ear again

Now the drugs don't work
They just make you worse
But I know I'll see your face again

'Cause baby, ooh, if heaven calls, I'm coming, too
Just like you said, you leave my life, I'm better off dead

But if you wanna show, just let me know
And I'll sing in your ear again

Now the drugs don't work
They just make you worse
But I know I'll see your face again

Yeah, I know I'll see your face again

I'm never going down, I'm never coming down
No more, no more, no more, no more, no more

Che belle cose...


... che a questo punto anche la Manu può capire.

Il culo è di Latta ovviamente.

giovedì 15 ottobre 2009

Consigli di lettura.



Da un materiale di migliaia di pagine e di oltre cento conversazioni, è stata ricavata una scelta, distribuita tematicamente in varie sezioni: le origini di Kapuscinski, le ragioni che lo hanno portato a scegliere la professione di reporter, il suo approccio alla materia, la sua visione del mestiere, il modo di scrivere, gli stili adottati, le tematiche dei singoli libri, la profonda trasformazione del mestiere di reporter rispetto all'epoca in cui non imperversavano i media. Questo libro è un'occasione per conoscere la profonda etica umana e ontologica di un uomo cresciuto nella miseria più nera che nel suo lavoro mette al primo posto la comprensione e il rispetto per le sofferenze degli altri. Dietro alla professionalità di Kapuscinski sta infatti qualcosa di molto speciale, di mite e nello stesso tempo durissimo: la vocazione.

"Il viaggio a scopo di reportage esclude qualsiasi curiosità turistica, esige un duro lavoro e una solida preparazione teorica, per esempio la conoscenza del terreno su cui ci si muove. E' un modo di viaggiare senza un momento di relax, in continua concentrazione e raccoglimento. Dobbiamo essere consapevoli che il luogo nel quale siamo giunti ci viene concesso una sola volta nella vita, che probabilmente non ci torneremo mai più e che abbiamo solo un'ora per conoscerlo."
R. Kapuscinski - Autoritratto di un reporter (Feltrinelli, 2006)

Consigli di lettura.



"Ho sempre pensato che l’arte di narrare consiste nello stimolare l’immaginazione dell’ascoltatore a tal punto che assai prima della fine egli annega nelle proprie fantasticherie. Le storie migliori che ho sentito erano senza senso, i libri migliori quelli con cui non approdo a nulla… Non cesso mai di meravigliarmi di come accada che con certe persone che conosco, nel giro di momenti dopo i primi saluti, ci troviamo imbarcati in un viaggio senza fine paragonabile per sensazioni e tragitto solo al profondo sogno mediano in cui il sognatore esperto scivola come un osso nel suo incavo…"

H. Miller - Il Colosso di Marussi (Feltrinelli, 2007).

Melting quote

Oggi Alice è passata a trovarmi in ufficio per fare colazione insieme, tra un cappuccino e un succo di frutta parlavamo di uomini e rapporti difficili.

Lei sulla mia osservazione che a volte è troppo tardi e bisogna anche saper lasciar perdere, lei ha citato non so bene quale film con quale protagonista del Grande Fratello, dicendo:

"IN FONDO ANCHE SE UNA CAPRA IMPARA A VOLARE,
SEMPRE CAPRO RIMANE"

Muscoli e dei

Vedere in me
Un po’ di voi
Come pioggia acida
Su mari di seta
Capir che poi
È cosi inutile
Essere avidi
Ed aver troppe idee
Tanto abbraccerai la la lai
Muscoli e dei
Cerco voglia
Di avere voglia
E lacrime in musica
Attenti al prossimo bus
Ma ecco ad un tratto
La saggezza al mare
E metri di carta igienica
Lungo la mia spina dorsale
Che tanto ignorerai la la lai
Per i tuoi muscoli e dei
Tanto ignorerai, che tanto ignorerai

Prali ringrazia....AHAHAHAH!


CLICCA SULL'IMMAGINE

mercoledì 14 ottobre 2009

Trattasi di geniale bluff.



Come tutti sanno le forze del male sono sempre presenti. Alla fine degli anni ’80 quando il maligno ha smesso di appoggiare e sostenere l’impero eretico dell’Unione Sovietica si è rivolto ad altri per i suoi oscuri disegni. I prescelti erano meno riconoscibili come assistenti delle forze del male ma rispondevano a nomi che gli italiani onesti hanno tristemente imparato a conoscere: Massimo D’alema, Romano Prodi, Fassino, Bertinotti insieme alle Brigate Rosse a Osama Bin Laden ed alle sette legate alla pedofilia internazionale stavano cercando di prendere il potere in Italia e di costringere tutti ad una vita di miseria, di strupro morale e fisico, di violenza, fame e repressione. In una parola volevano imporre agli italiani il comunismo. Ma proprio quando il triste disegno del nemico di Dio si stava per realizzare è giunto un uomo capace di salvare noi tutti dalla fosca notte. Un uomo che, solo contro il male, ha saputo portare verità e giustizia, amore e fede nel nostro paese sull’orlo del baratro.
Silvio Berlusconi è stato il nostro salvatore e merita più di chiunque altro italiano negli ultimi secoli di storia una beatificazione ufficiale da parte della nostra Santa Madre Chiesa. Il nostro comitato nasce per questo e con questo sogno preghiamo e adoriamo il Signore auspicando che la Sua verità e la Sua luce raggiungano i vertici della nostra amata Chiesa.
Siamo un gruppo di fedeli che sostengono con passione la morale cattolica e la giustizia divina.
Il nostro paese stava scivolando in mano ai comunisti, ai musulmani ed agli eretici ed è stato salvato da un unico grande provvidenziale uomo: il presidente Silvio Berlusconi.
Il nostro comitato ha quindi deciso di appoggiare con forza la causa per la sua beatificazione.
Nessuno negli ultimi 150 anni di unità nazionale lo merita quanto lui
Perchè senza di lui siamo perduti.


www.berlusconibeato.com

martedì 13 ottobre 2009

E adessoooooooo...

...con chi gioco a burracooooo?!?!?!?!?

Le primarie, il Pd e l'antropologia di un paese.



Alle primarie del partito democratico, senza ombra di dubbio, voterò Francheschini.

Perché? Perché un cattolico ex-democristiano, allievo di Zaccagnini?

Perché in questi mesi si è mosso bene, anzi direi al meglio delle sue possibilità. Meglio di Veltroni, su cui pure si erano addensate vane speranze. E perché la sua proposta politica e culturale - sottolineo culturale - è radicalmente opposta rispetto a quella di Bersani. Più di quanto appaia a prima vista.

Analizziamo i due contendenti.
La fazione Bersani parte da alcuni presupposti scoraggianti e pessimisti: 1) nessun partito riformista, in Italia, raggiungerà mai la maggioranza senza alleanze. 2) Gli italiani sono capaci di barattare tanta libertà individuale e collettiva per un briciolo di benessere in più. 3) "Troppa" opposizione stanca e l'anti-berlusconismo rischia di diventare anti-italiano.
Questa visione porta a tre conseguenze: la ri-proposizione di un nuovo carrozzone multi-partitico che vada dai verdi/comunisti all'Udc; un approccio mediatico serioso e "tecnico", un nuovo "governo ombra", cioè, che rilasci unicamente grigi proclami sul Pil in calo e sulla disoccupazione; infine, una guerra spietata alla parte di opposizione che scende in piazza e si affida ai non "allineati".

Bersani è l'espressione di un apparato che non tramonta mai. La sinistra ex-Pci che non ha nessuna intenzione di governare a livello nazionale, arroccata nei privilegi e sulle poltrone che pure, piano piano, sta perdendo anche a livello locale. Questa cricca neo-democristiana propone l'eterno reiterarsi dell'uguale: l'arrogante candidatura di Rutelli a Roma poi massacrato da Alemanno, nonché la gestione clientelare e catastrofica dell'emergenza rifiuti in Campania, motivo principale del trionfo berlusconiano del 2008 (ma ancora qualcuno stenta a capirlo). Tanto per dire due tra i tanti motivi che dovrebbero spingere questa classe dirigente a farsi da parte, e per sempre.

Non a caso dietro Bersani c'è il mefistofelico D'Alema, straordinario affossatore di qualunque rinnovamento e di qualunque ipotesi di un Partito democratico liberale e moderno. L'ex premier è visto col fumo negli occhi da tantissimo elettorato e per questo ha spinto avanti il suo fantoccio, che ha una così scarsa comunicativa da apparire persino annoiato, insofferente, sbofonchiante nelle interviste in tv. Quello di D'Alema, prima ancora che di Bersani, è il Pd degli inciuci, del "Mediaset è una straordinaria risorsa per il Paese", del non possumus sul conflitto di interessi; il Pd che guarda con astio e sospetto al mondo di Travaglio e Santoro; il Pd che definisce Di Pietro "un plebeo" (Claudio Velardi) e Beppe Grillo "fascista". Il Pd di ex radicali convertitisi in integralisti; il Pd dei salotti romani e dei capetti ex-settantasettini che ora liquidano ogni fenomeno civile come effimero.
Nelle primarie dei circoli, non a caso Bersani ha stravinto a Napoli e in Campania, feudo di Bassolino, dove la stima per il governatore è ai minimi storici eppure - per ben noti imbrogli - le tessere sono di più che in tutto il Nord-Est contato insieme. (Incredibile.)
Dietro Bersani c'è il contentarsi e il tirare a campare, la gestione del potere particolare senza alcuna ambizione di trasformazione antropica del paese - neppure involontaria, ed è questa la vera differenza tra il Pd e Berlusconi.
Questa è un'opposizione arrendevole che calza a pennello con le aspirazioni autoritarie e illiberali di questo governo. Un opposizione che, evento importantissimo, finirà col rompere persino con Repubblica, ormai unico "organo" di reale antagonismo mediatico - non a caso isolato da tutti i giornali "terzisti" e dai giornalisti dalla schiena molle.

Al contrario, la fazione Franceschini parte dal presupposto che la litigiosità inevitabile dell'Ulivo è stata causa primaria dei guasti del centrosinistra e quindi del Paese; guarda al mondo di Di Pietro, Grillo, Santoro, Travaglio & company non come un nemico endemico, ma come una costola della sinistra che fa incetta di rabbia e rancore per la troppa arrendevolezza dell'opposizione. Del resto, l'unica alternativa a Berlusconi non è più la piazza no-global e iper-sindacalizzata (com'era negli anni 1999-2002) , spazzata via dall'inconsistenza dei suoi leader e dalla stessa asprezza dei tempi: c'è tutto un fermento politico e civile di studenti, professionisti, lavoratori, a Nord come al Sud che non accetta di spaccare vetrine e di gridare soltanto "fascisti!", eppure è stanca e stufa di un Pd così rinunciatario e salottiero. Del resto, è proprio chi spacca vetrine e grida soltanto "fascisti!", che quasi sempre se ne frega delle sorti di un Paese e si rinchiude, poi, nei salotti.
Franceschini ha fatto pochi e buoni gesti simbolici: ha mandato a quel paese Vespa quando gli chiedeva di partecipare ad una puntata "riparatoria" dopo le genuflessioni per Berlusconi; ha detto chiaro e tondo al congresso chi nella sinistra ha affossato il Pd; è andato, pur essendo anti-telegenico e poco prestante, fino a Pontida per piantare una bandiera tricolore. Sarà poco, sarà pure riduttivo a confronto delle aspirazioni anarcoidali di tanti gruppuscoli di "duri" e "puri". Ci sarà molto tempo, del resto, per capire che è cosa buona e giusta lavorare sull'antropologia del paese e adoperare il potere per cambiarla. Ma intanto, in questi ultimi dieci anni, cose così non si erano mai viste da parte di un leader del centrosinistra.

Se pure il 50% e oltre del paese restarà lobotomizzato dalle tv, convincendosi sempre di più che una democrazia liberale è barattabile con del (presunto) benessere, allora è ancor più vero che un'opposizione credibile, per capovolgere e smascherare questo pericoloso assioma, deve menare mazzate (simboliche) più forti e non più lievi.
Per questo il 25 ottobre voterò Franceschini alle primarie.

lunedì 12 ottobre 2009

Personaggi da un casting particolare...





Geniale

Prima canzone del giorno

Ciao!
Finalmente a casa è tutto al posto giusto! La febbre del week end aiuta.

anima niamale
animale che sta dentro di te
animale animale

tu, tu si lo sai
con quello sguardo atomico
con la tua fragilità tu
tu che stai con me
sempre quando mi accoccolo
come se sapessi già che cosa cè

anima animale
animale
tu coi tuoi silenzi e i tuoi improvvisi brividi
mi farai morire sai
se ti parlo tu non rispondi mai
mi guardi però
come se
non avessi che me
mi costringi ad uscire con te

anima animale
animale che stai dentro di me
animale animale che

tu tu si lo so
coi tuoi giochi semplici
le tue cose piccole tu
nuoti dentro me

con i tuoi gesti morbidi
sai che piano piano mi conquisterai

anima animale
animale

tu mi turbi sai
col tuo profumo illogico
quella tua ambiguità tu
sembri prova di di perplessità
mi guardi però come se non avessi che me
finirò per arrendermi a te

anima animale
animale che stai dentro di me
animale animale che
stai dentro di me
animale che

domenica 11 ottobre 2009

L'illusoria battaglia delle identità.


"Non potevo sospettarlo di seconde intenzioni. Era proprio il suo cuore, che parlava in lui! Come mai, mi domandai allora, un uomo che in un dato momento ti balena innanzi come un amico o addirittura come un padre, come un'anima uguale o addirittura superiore, tutti gli infiniti momenti che precedono o seguono quel dato momento ti può sembrare, anzi diresti proprio che è, ridicolo, vano, spregevole?
Il buffonesco abbraccio con il quale lo avevi sostenuto (quasi ti pareva di non stringere tra le tue mani un altro uomo ma un fantoccio) ecco improvvisamente, si trasforma in una stretta di mano tra uomo e uomo, un riconoscimento tra pari e pari a mezzo cammino, un aiuto a tirare avanti, la cosa più leale, più nobile, più bella della vita, l'amicizia. E perchè, mi domandavo angosciosamente fissando quel corpo grasso, schiacciato in quel letto, quegli occhietti tondi che mi fissavano quasi senza espressione, quelle labbra carnosette che pure stavano pronunciando parole così chiare ed umane, perchè tu, in questo momento, sei me, e un momento dopo sei così lontano e diverso da me, che posso quasi pensare tu non esista, ma sia un gioco della mia fantasia? Perchè siamo condannati a questa assurda divione, tu lì, e io qua? Che cosa fa che io sia un uomo, e tu un altro uomo?
Quale crudele condanna ci obbliga continuamente a mentire e a menirci, cioè a essere diversi e separati uno dall'altro?

Se è soltanto la tua piccolezza che ti allontana da me; oh io non so che cosa farmene
della mia grandezza, è un pesante mantello che io getto volentieri dalle mie spalle, per seguire leggero te tra le miriadi deglli uomini come te e me piccoli, pagliuzze di un grande pagliaio sotto il sole, erbe che vibrano ai venti della prateria:
Picolo esser co' tuti i picoli
E morir de passion

come dice il poeta. Ma non è la tua piccolezza, perchè, ecco, tu per un momento, non sei più piccolo: ecco, tu sei grande, come me, più di me. Nessuno è sempre piccolo, tutti in qualche momento sono grandi. Ma questa grandezza ondeggia, serpeggia, svaria: imprevedibile il suo cammino, imperscrutabili le sue frequenze e le sue assenze, come di una grazia misteriosa che piova su nessuno e su tutti, non si sa mai quando e quanta . Eppure, eppure c'è un istinto, in noi, che ci spinge a sfidare questa immutabile legge di mutevolezza. E' l'istinto che fonda i matrimoni e le amicizie, le famiglie e le società!"

"Gli volevo ancora bene, capisci? Gli volevo bene, ormai; come si può voler bene a tutti gli uomini di questa terra, a qualunque uomo, se si prova a stargli vicino, a vivere con lui, a comprenderlo, qualunque uomo.[...]
Credimi, nessuno è un cretino; nessuno è, in fondo, inferiore; e nessuno è superiore. In fondo, siamo tutti uguali. Ma che cos'è, allora, che ci obbliga a non agire da uguali? Perchè abbiamo questo dovere crudele di ESSERE, ciascuno, SE' STESSO? E come si concilia questo dovere con quell'altro dovere, che anche sentiamo, non meno forte, di riconoscerci UGUALI?"


(da Mario Soldati, La giacca verde, Palermo, Sellerio ed., 2005)



MELTINQUOTE: discrezione

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"uno vorrebbe dare tuTTo, e non dà un granchè.
Per non dire un caZZo."

(Mamadou Dioume, a proposito dell'attore)

PS: le maiuscole indicano quella particolare enfasi data alle doppie di un senegalese che ha imparato l'italiano.
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venerdì 9 ottobre 2009

Janis Joplin

L'altra sera, dopo il Tipota... ho pensato...

(Come on…)
Didn't I make you feel like you were the only man, well yeah,
An' didn't I give you nearly everything that a woman possibly can ?
Honey, you know I did!
And each time I tell myself that I, well I think I've had enough,
But I'm gonna show you, baby, that a woman can be tough.

I want you to come on, come on, come on, come on and take it,
Take another little piece of my heart now, baby, (break a..)
Break another little bit of my heart now, darling, yeah. (have a..)
Hey! Have another little piece of my heart now, baby, yeah.
You know you got it if it makes you feel good,
Oh yes indeed.

You're out on the streets looking good, and baby,
Deep down in your heart I guess you know that it ain't right,
Never never never never never never never hear me when I cry at night.
Baby, I cry all the time!
And each time I tell myself that I, well I can't stand the pain,
But when you hold me in your arms, I'll sing it once again.

I'll say come on, come on, come on, come on, yeah take it!
Take another little piece of my heart now, baby. (break a..)
Break another little bit of my heart now, darling, yeah, (come on…)
Have another little piece of my heart now, baby, yeah.
Well, You know you got it, child, if it makes you feel good

Guitar

I need you to come on, come on, come on, come on and take it,
Take another little piece of my heart now, baby. (break a…)
Break another little bit of my heart, darling, yeah. (have a)
Have another little piece of my heart now, baby,
You know you got it (waaaaahhh)
Take a…Take another little piece of my heart now, baby. (break a…)
Break another little bit of my heart, and darling, yeah yeah (have a)
Have another little piece of my heart now, baby,
You know you got it, child, if it makes you feel good





giovedì 8 ottobre 2009

Geniale

mercoledì 7 ottobre 2009

Mancanza di alternative.

La cosa più rattristante di questa inedita (e imprevedibile) crisi istituzionale, è che ci lascerà in ogni caso ancora prigionieri delle ossessioni del premier e del suo blocco di potere: Berlusconi inciampa in un brutto guaio, ma non può che cadere in piedi. Tanto grande è lo sfascio - organizzativo, politico, culturale - delle opposizioni, che nemmeno queste riescono a cogliere la palla al balzo per proporsi come alternativa credibile.
La sostanza che rende forte il premier - per quanto artefatta, trasmessa in parte col beneplacito di giornalisti venduti e in parte grazie alle sue indubbie doti comunicative - è che questo è un governo "del fare", che espelle clandestini, mette le manette a chi indossa il burqa, ricostruisce e ripulisce. La sinistra è - per definizione - vista dalla maggioranza degli elettori come qualcosa di confuso e caciarone, diviso in mille rivoli che non si sa bene come potrebbero stare insieme al governo.
Paradossalmente, di fronte ad un centrodestra compatto fino alla morbosità e alla schizofrenia, la sentenza della Corte ha finito col rappresentare questo grottesco: ci vogliono, ancora, soltanto i giudici per mettere in dubbio la solidità di un governo plutocratico e massmediale.

CADE LO SCUDO ALNANO

SONO FELICE PERCHè FINALMENTE
AVVIENE QUALCOSA DI GIUSTO
IN STO CAZZO DI PAESE:
INCOSTITUZIONALITA' DEL LODO...

E ORA SI PRESENTI IN TRIBUNALE COME
TUTTI I COMUNI MORTALI E
RENDA CONTO DELLE SUE SCHIFEZZE.
ANCHE SE ADESSO SI SENTE PIU'
FORTE PER GRIDARE "COMUNISTI TUTTI!",
L'UTILIZZATORE FINALE CI DEVE
SPIEGARE UN PO' DI COSE...

MELTINQUOTE: giusnaturalismo

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"L'uomo per natura nasce single."

(anonimo, XXI secolo)

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Ortega Y Gasset: riflessioni sul rapporto tra quadro e finestra

"Il quadro è un'apertura di irrealtà che avviene magicamente nel nostro ambito reale. [...] la cornice ha qualcosa della finestra, così come la finestra ha molto della cornice. Le tele dipinte sono buchi di idealità praticati nella muta realtà delle pareti: brecce di inverosimiglianza a cui ci affacciamo attraverso la finestra benefica della cornice. [...] Quando guardo questa grigia parete domestica, la mia attitudine è, per forza, di un utilitarismo vitale. Quando guardo il quadro, entro in un recinto immaginario e adotto un'attitudine di pura contemplazione. Sono dunque, parete e quadro, due mondi antagonistici e senza comunicazione. Dal reale all'irreale, lo spirito fa un salto, come dalla veglia al sonno. L'opera d'arte è un'isola immaginaria che fluttua, circondata dalla realtà da ogni parte".

martedì 6 ottobre 2009

Dlin Dlon!!! Informazione di servizio

Care Meltingminds,

abbiamo scoperto una limitazione del nostro blog (forse qualcuno di voi se ne è già accorto). In pratica non è più possibile pubblicare post con le etichette in quanto abbiamo raggiunto il numero massimo di etichette pubblicabili per un blog... cioè 2000... Ciò significa che i nuovi post non dovranno avere etichette se no blogspot vi darà errore quando lo pubblicherete.

Che dire... a furia di sbarellare scrivendo le più belle etichette di tutti i tempi.. mi sa che ne abbiamo scritte troppe...:-)

Io e fra stiamo cercando una soluzione.. anche se sui vari forum in giro per internet non si trova niente, probabilmente siamo i primi cha abbiamo raggiunto questo limite... grandi!
In caso contrario io e fra, avendo i privilegi di amministratori..., ne cancelleremo un po' a mano... :-(

Cordialmente... un Meltingbacio a tutti!

lunedì 5 ottobre 2009

Vuoti d'anima a Lisbona



RECINZIONI / Baaria (2009)

Mezzo secolo di epopea individuale collettiva, vista attraverso gli occhi dell'antico borgo palermitano di Bagheria, luogo natale di Tornatore e fucina inesauribile del suo immaginario filmico. Affresco a tratti poetico e toccante ma molto più spesso retorico e artificioso, come le scenografie ricostruite in quel di Tunisi. Cita com'è ovvio le atmosfere di Cinema Paradiso, ammicca al neorealismo rosa di Matarrazzo e Nazzari, fa il pieno di comparsate celebri anche se un po' insensate (Bova giornalista e Bellucci tanto per cambiare puttana). E' un'abbondanza (e una ridondanza) che però riempe gli occhi ma non il cuore. Tornatore è uno dei nostri pochi registi "internazionali", eppure profondamente siciliano; il suo è un cinema potente e generoso, che fa bene: ma quando è impegnato in megaproduzioni d'epoca, vedi la leggenda del pianista sull'oceano, non riesce proprio a trattenersi dall'essere sovratono.

Voto: ***

Meno male che ci sono gli amici

La settimana del mio compleanno non è stata delle migliori. Sono successe molte cose, tantissimi cambiamenti e altrettanti sbatti. Avevo davvero bisogno dell'appoggio e del sostegno di qualcuno, che mi facesse capire che c'era qualcuno che si preoccupasse per me. Avevo lanciato diverse richieste di aiuto... e sapere che qualcuno le ha colte davvero mi ha riempito il cuore di gioia.

Volevo ringraziarvi tutti per la splendida serata di sabato. Non solo per il meraviglioso regalo, ma per quello che significa. Il vero regalo che mi avete fatto è stata la cura e l'attenzione che mi avete dedicato, l'avermi ascoltato e capito... ma soprattutto l'appoggio per il futuro.

Mi avete commosso davvero.

Il ringraziamento maggiore, scusatemi ma è doveroso, va alla Manu che per me si è messa alla prova, ha superato alcuni blocchi e mi ha regalato un pezzo di sè, che in realtà siamo un po' tutti noi. Il romanzo Ormony è bellissimo, leggero, delicato, ironico, divertente, geniale e sovversivo allo stesso tempo. Una complessità contenuta in una tale semplicità che solo una penna meritevole può creare.

Quella serata rimarrà con me, spero anche con voi (il mio divano ha ancora la forma di nonno Ema). Auguro a tutti di trovare degli amici come voi: speciali, ironici, geniali e sensibili. Siete una combinazione più unica che rara.

Grazie Fra (ormani ti vedo solo come donna settecetesca), Gaia, Alice, Manu e Ema.

PAC- Coniglio Viola

ConiglioViola è un marchio impegnato nell'arte a 360°: dalla videoarte alla fotografia, dalla musica elettronica al teatro sperimentale, dalla net.art alla performance. Ad accomunare i tanti progetti del gruppo è l'investigazione, ironica e tentacolare, sui confini incerti tra cultura contemporanea e cultura di massa e d'élite. Sono un pirata / Sono un signore prende le mosse dall'Attacco Pirata alla Biennale di Venezia compiuto da ConiglioViola nel 2007, quando a bordo di un coniglio pirata alato, ha sparato 52 cannonate sulla sede della più prestigiosa manifestazione artistica contemporanea. Questa azione è eletta a manifesto per definire il ruolo, eccentrico ma di primo piano, che ConiglioViola ha fatto suo sulla scena dell'arte. Ma la mostra del PAC ripercorre tutte le tappe dell'evoluzione di ConiglioViola.


Ingresso Libero fino al 13.10


Chi viene?

Poster Tempesta di Cervelli

Che donna con le palle...

sabato 3 ottobre 2009

S come Sporcarsi.



E' inquietante la categoria degli "addetti ai lavori", ormai diffusissimi in ogni luogo e in ogni fascia d'età, che nell'attività pubblica (e sociale) dell'individuo badano solo alla forma, al "limare le parole", all'attrattiva che la "superficie" esercita su di loro; la categoria umana, ahimé, di chi non ha più nulla per cui valga la pena di lottare; di chi vive nel privilegio di una vita disillusa e protetta. E nell’attività politica, civile, di chi si impegna e si "sporca le mani" vede solo manovre furbe per avere successo.

Il fatto è che il gesto di sporcarsi le mani sarebbe la smentita non solo di una certa concezione di vivere civile, ma di un'intera concenzione della propria esistenza. Costoro sono dei "professionisti" (letterati, curatori, designer, insegnanti, etc.), degli "esperti", "specializzati" in qualcosa insomma, che è cosa ben diversa dall'essere un intellettuale. Nel senso pasoliniano del termine. Concepiscono la vita civile solo come settorialità specifica e separata.

Invece occorrerebbe, mai come ora, la figura dell'intellettuale anti-postmodernista, che fa un discorso sul mondo, sempre. Figlio della necessità, della nuova situazione storica che lo ha spinto alla marginalità e alla "resistenza". Facile essere "specializzato" ed "esperto" di qualcosa nelle capitali imperiali del mondo, come impeccabili macchiette animali dello zoo, come gli orsi bianchi di Berlino: ma quello che manca è un intellettuale delle periferie.

I postmodernisti dicono che la realtà non esiste più e che si vive nella post-realtà: scambiano un effetto ideologico, la derealizzazione, con la scomparsa della realtà. Si raccontano una loro storia vittimistica e autoconsolatoria. Trasformano la vicenda di una generazione di abitanti privilegiati dell’Occidente in ideologia e in visione del mondo complessiva. Non importa se accanto a loro ci sono i migranti che attraversano il Mediterraneo o le famiglie travolte dalla crisi economica. Loro appartengono alla razza di chi non conosce il trauma. Non possono che detestare gli "impegnati", i retorici, gli "ossessionati", che il trauma glielo sbattono in faccia. Del resto si sono formati in anni di ilare nichilismo televisivo. L'antidoto al post-modernismo è venuto dopo: con la generazione dei precari, dei giovani disperati senza futuro asfissiati dalle mafie d'ogni genere e luogo, che hanno molto in comune con i marginali e i migranti appena giunti nel nostro Paese.

Come possono capirlo quanti si barricano dietro la protesta politica ridotta a battute di spirito (fatte circolare, ora, via internet), la chiusura in piccole cricche, il formalismo, la torre d’avorio di una presunta purezza che eviterebbe qualsiasi contaminazione con la mediocritas del mondo?

I postmodernisti, gli "addetti ai lavori", oggi sono dei provinciali.

venerdì 2 ottobre 2009

A proposito di tamarrate...



Non l'avevo mai visto il video! Scusatemi, ma le coreografie sono irresistibili...

I Black Eye Peas spaccano il culo

Questo video è tutto in presa diretta. Un flash mob geniale!

La marcia mondiale per la pace e la non-violenza si ferma al Bitte

Non prendete impegni!

Il 4 ottobre si va tutti al Bitte per lo spettacolo di Atelier!!!!

Ore 20:00, via Watt 37. Ingresso con tessera arci.

Questione di culo.

Gli organizzatori della manifestazione nazionale per la libertà di stampa, originariamente programmata per il 19 settembre, prima ancora che dall'indifferenza sono colpiti dalla sfiga: dopo l'attentato ai militari in Afghanistan (causa del primo rinvio), l'alluvione catastrofica in Sicilia.
Ora i telegiornali al saccarosio del premier avranno tutte le scuse per non parlare affatto delle migliaia (forse decine di migliaia) di persone che pur con la pioggia volevano scendere in piazza. Faremmo bene a visitare Lourdes.

Nuovo video di Elio e le storie tese... "Storia di un bellimbusto"