venerdì 25 gennaio 2008

botta di culo

tornavo l'altro giorno da Firenze in treno e ho sbadatamente lasciato il cellulare sul sedile del treno eurostar-italia-provenienteda-napolicentrale-delleore-16-e-45. quando me ne sono accorto, ormai a 200 metri dalla stazione, la prima cosa che ho fatto é stata entrare in un bar e chiedere al barman se poteva chiamare il mio numero, giusto per controllare di non avercelo addosso o anche per capire se un'anima pia lo aveva trovato nel frattempo. arriva il gestore del bar e mi chiama il numero, non una, ma due volte: sempre occupato. comincio a temere il peggio. corricchio e m'affanno alla volta della stazione, salgo lo scalone, cerco il treno da cui sono venuto e lo trovo ancora lì, fermo, placido. monto su per vedere se c'é ancora qualcuno delle pulizie ma un africano col mocho mi dice che le pulizie sono già passate, che lui si occupa soltanto di pulire il ristorante-bar. checcazzo! dammi una mano, gli dico. saprai pure chi é passato a fare le dannate pulizie e dove posso trovarlo! no dice lui, per sapere chi ha fatto le dannate pulizie devo rivolgermi all'ufficio "mansioni" (o "Manzoni", non ho capito bene). l'ufficio Manzioni, diciamo così, si trova sotto ai binari in un lungo sottopasso. ci trovo un tipo magro coi capelli bianchi e la barba incolta, una specie di splinter modello milanese, che mi conduce all'ingresso dell'ufficio che altro non é che una porta bianca con scritto in pennarello nero "vietato l'ingreso agli estranei". fa capolino una cinese rotonda, completamente ignara del ritrovamento del mio cellulare, reticente nel dire chi ha pulito e quando. me ne vado, sconfitto, con lo splinter che mi fa notare quanta gente che passa sul treno una volta che si é fermato che loro neanche sanno. cazzo!
non mi resta che chiamare la wind e chiedere di bloccare il numero.

epilogo: il cellulare é stato ritrovato dal capo treno, il quale ha chiamato Giulia, la quale ha chiamato mia mamma che mi ha detto di andare a riprenderlo all''ufficio I.d.r. di fronte al binario 3. non me lo danno subito perché c'é stata "una controversia con l'assistenza" (non voglio immaginare) che ha fatto sì che il cellulare se lo tenesse il capo impianto, al momento assente. la mattina dopo il capo impianto c'é, non lo vedo, ma il mio cellulare é lì, vivo e vegeto, che risponde al PIN come le corde dell'arpa al tocco di Apollo. firmo e via. checculo!
e signoramia, vede che qualcuno di onesto c'é ancora in questo paese!

3 commenti:

Unknown ha detto...

Ci si potrebbe fare un corto con questo racconto!!!!

Roberta ha detto...

la cosa che più mi sconvolge dell'intera faccenda è che giulia abbia risposto al telefono!!

paulmoss ha detto...

la banalità del bene...

cmq "l'ufficio Manzoni" proprio nun se po' sentì, a Filì!:)