Tratto da "Il tramonto dei non-luoghi" di Massiomo ilardo
Si torna a parlare, anche con la globalizzazione, di uno spazio che può trasformarsi in territorio.
Ma che significa?
Il motore della città diviene incredibilmente astratto e ogni elemento territoriale viene considerato un ostacolo o un residuo del passato. (…)
La città perimetrava ed escludeva; il mercato diffonde lo spazio esterno ma perimetra l’individuo dentro il suo io. (…)
L’individuo si fa sempre più io e i rapporti sociali divengono reali, credibili e autentici quando sono strettamente legati alle intime ansie psicologiche di ciascun individuo.
Questo io astratto è costruito dall’economia di mercato perché è alla sua interiorità che deve far riferimento, alla sua immedesimazione con la merce controllata dalle regole e dalla logica del sistema sociale, alla sua capacità di interiorizzare le rappresentazioni del sé. E’ il declino dell’uomo pubblico, è il trionfo della personalità narcisistica e dell’individuo neoromantico che trasforma tutte le opposizioni e le distinzioni in contrasti estetici e la cui immaginazione ed emotività non conoscono limiti.
lunedì 10 dicembre 2007
i non-luoghi
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