lunedì 30 novembre 2009

Intellettuali.



"Il mondo più comodo per i giganti multinazionali è un mondo popolato di staterelli nani o un mondo del tutto privo di stati."
- Eric J. Hobsbawn, 1993


Come mai gli intellettuali sono così simili ai loro committenti? E perché sono ridotti ad essere un’appendice strumentale delle multinazionali, delle creative industries, di questa o quella istituzione, intrattenitori delle masse teleguidate dal “principe”, educatori senza interesse per gli educandi, ricercatori senza spazio per la ricerca, che cercano solo di accontentare chi li paga (magari inserendo di nascosto qualche slogan rivoluzionario tra le righe di codice html)?
Innanzitutto è il mercato che li vuole così: la competizione tra cervelli ha reso l’opera culturale poco redditizia: c’è sempre qualcun altro più sveglio e più affamato pronto a sostituirti con un’idea migliore. Le buone idee, del resto, sono appannaggio di sempre più persone, e trovare qualcosa di davvero innovativo è dannatamente complicato. Non a caso ormai si sente pronunciare la parola genio un po' ovunque, e si scopre magari che si sta parlando di un cantante rock vestito a tavolino o di un compositore furbetto che spaccia la sua balbuzie per timidezza.
Le corporations, dal canto loro, con intelligenza e lungimiranza hanno creato spazi imbottiti di ex-ribelli (stanchi di fare stage sottopagati), aggiungendo così al brand qualcosa di davvero grottesco: la componente anarchica, urban, green, e così via, a seconda delle mode e delle stagioni. Termini come riot, uprising, street, anarchy e awareness compaiono più nel linguaggio aziendale e dello spettacolo che in quello della vita quotidiana. Uno sfogo masturbatorio della rivolta. Ma autenticità, poca.
Che la classe intellettuale condivida con quella dirigente una visione pressoché identica del mondo, della società e dei meccanismi per blandirla, sfruttarla, soggiogarla, è un dato di fatto. Quasi naturale, antropologico. Più straziante ancora è però il modo in cui gli intellettuali abbiano copiato dalle vecchie forme d'esercizio del potere tratti di arroganza, superbia, intoccabilità; e la tentazione di correre sempre da soli, o in minoranze egoistiche del tutto scollegate dal resto. Convincere il cittadino-cliente della sua "unicità" non a caso è uno dei leit-motiv delle pubblicità. Eccentricità rispetto alle altre minoranze resistenti, ma concentricità verso il grande capitale: questo il sogno dei poteri forti. La classe intellettuale come un'arcipelago di paradisi off-shore: piccolissimi, indipendenti e buoni per far fruttare gli investimenti. Divide et impera, e non è mai stato così vero.
Il concetto, pure ipocrita, di “modificare il capitalismo dall’interno” è stato definitivamente superato: più semplicemente, hanno soprattutto accettato, i migliori, quelli non del tutto riconciliati con l’esistente, di separare con serenità il pensiero dall’azione. In nome della borghesissima pace dei sensi. E di opporsi alle richieste dei poteri politici, economici e mediatici solo con modi rigorosamente aristocratici. Dalle nicchie di benessere ritrovato. Sparando a zero su quelli che ancora, in nome delle maledette ideologie, si ostinano a far politica per strada e non da una scrivania, e ritagliano cartelloni, e partecipano a convegni con gente qualunque e continuano a ripetere quelle due paroline: non accetto. È per questo tradimento, per questa incapacità di essere umili, a portare pazienza, a lasciar che ciò che non è inferno cresca (è alla base poi di ogni opposizione radicale, sia essa di ispirazione non violenta, buddhista o anche cristiana), che gli intellettuali contano così poco, e non sono più una categoria di riferimento se non per se stessi. E come imbonitori delle novità del mercato.

La musica classica come non l'avete mai vista!

Un annuncio in leggero anticipo, solamente perchè è l'unica data in Italia che hanno mai fatto e credo adrà a ruba.

Loro sono due geni della musica classica Igudesman e Joo. Un appuntamento imperdibile, io mi comprerò il biglietto come regalo di natale. Se qualcuno vuole venire con me è ben accetto.
Il concerto sarà il 22 marzo a Bologna.

Gustateveli:

giovedì 26 novembre 2009

lunedì 23 novembre 2009

http://www.conoscenza.rai.it

Probabilmente l'iniziativa più intelligente e utile della RAi dai tempi di Non è mai troppo tardi col maestro Manzi. Questo gigantesco archivio audiovisivo intitolato L'Universo della Conoscenza racchiude migliaia di ore di filmati, documentari, interviste realizzate in oltre mezzo secolo di attività. Organizzato e strutturato, facile da consultare, in continuo aggiornamento.
Tra le innumerevoli chicche ce n'è una strabiliante per la sua originalità - ma potrei esaurire i superlativi - che è il Carnevale operaio-popolare di Pomigliano d'Arco del 1977. Qui trovate il link, ma presto lo posterò anche su FB.
Molti dei filmati provengono dalle teche di Cronaca, controinformazione d'inchiesta nata nel 1974, e che tra gli animatori vantava nomi importanti come Nico Garrone (padre del regista Matteo), Renato Parascandalo, Paolo Aleotti, Joe Marrazzo (grande reporter padre di Piero).

domenica 22 novembre 2009

Le fonde de l'aire est rouge.

"...La corsa contro il tempo è cominciata. O il profondo sconvolgimento dell'idea stessa di Rivoluzione che abbiamo finora vissuto riuscità a brevissima scadenza a incidere con le sue forze sugli avvenimenti, oppure la società che si sta costruendo sotto i nostri occhi non ci lascerà, come alternativa alla guerra di annientamento, che una pace insopportabile."
- Chris Merker, 1977.


venerdì 20 novembre 2009

Appunti dal diario di Lev Tolstoj

Avevo pulito in camera, e fatto il giro della stanza,
mi sono avvicinato al divano, senza riuscire a
ricordarmi se l'avevo spolverato o no.
Poichè questi movimenti sono abituali e inconsci,
non potevo neppure avvertire che ormai era
impossibile ricordarsene. Sicché, se avevo già
pulito il divano e me n'ero dimenticato, cioè se avevo
agito inconsciamente, era come se non l'avessi fatto.
Se qualcuno coscientemente mi avesse visto,
avrebbe potuto farmelo tornare in mente:
ma se nessuno aveva visto, o aveva visto ma
inconsciamente; se tutta la complessa vita di molti
passa inconsciamente, allora è come se non ci fosse
mai stata.

1897

mercoledì 18 novembre 2009

DjEma@Radio Melting

Domenica sera, 15 novembre 2009.

E' andata in onda la seconda puntata ufficiale
di Radio Melting. Al microfono un sorprendente
Dj Ema! Dalle 22 alle 00.00 si susseguono
molte canzoni, alcune sono scelte direttamente dal mitico
conduttore, altre invece sono richieste dal pubblico, purtroppo
ancora troppo ristretto... Una scaletta molto varia scuote un'assonata
domenica sera, risvegliandola da quel torpore domestico che
si annida addosso in giornate di totale rincoglionimento.

Gli anni '70 sono i veri protagonisti di questa serata:
Janis Joplin con Take another piece of my heart, dedicata
da Manu a tutte le donne ha come contro- dedica maschile
un divertentissimo pezzo tratto da The Rocky Horror Picture Show.
Iggy Pop con Nightclubbing crea una sensuale atmosfera, resa più dolce da un pezzo incredibile degli Who, Behind blue eyes.

Rispondono gli anni'90 prima con brani movimentati
come Beat it di Michael Jackson e Deeper Underground di Jamiroquai,
poi con brani più rock. Si parte dai mitici Foo Fighters, molto
amati dal dj Ema, si passa all'indimenticabile I want it all dei
Queen, poi è un autentico viaggio nell'adolescenza di tutti noi:
Garbage, Oasis, System of a Down, Dispatch e Ben Harper.

C'è spazio anche per le cover: Spin me round dei Dope, I will survive dei Cake,
(da qualcuno non molto apprezzata...) e Power of love dei Motel Connection. Gli '80 dei Frankie Goes to Hollywood sono ripresi anche da un pezzo bellissimo:
Golden Brown dei The Stranglers.

E la musica di oggi suona attraverso i Gossip e gli Zen Circus di Andate tutti affanculo.

Insomma c'è n'è per tutti i gusti!!!
Cosa aspettate a connettervi, anzi a video- sintonizzarvi?!?!


Complimenti Dj Ema!
A quando la terza puntata?

martedì 17 novembre 2009

Questa è guerrilla Porco Dio (cit. Radio Alice)

Purtroppo, o forse no, questo post non ha nulla a che fare con una volontà di manifestazione politica.

Trovo comunque alcuni spunti interessanti di riflessione in questa assai triste vicenda.

P.s. Manu ora per il nostro movimento dovremmo trovare qualcosa di ancora più forte.

"Distribuiremo soldi gratis". E così la società Mailorama ha radunato settemila persone ai piedi della Torre Eiffel per puri scopi pubblicitari. Nessuno però ha ricevuto i soldi promessi ma non per colpa di Mailorama: loro quegli euro volevano regalarli davvero. Niente soldi, in compenso ci sono stati disordini e cariche della polizia sui settemila in cerca di denaro facile. Una strana storia per uno strano sabato parigino. Andiamo con ordine.

Mailorama, società specializzata in marketing e dedita al guadagno facile, organizza l'evento e lo pubblicizza sui bus parigini: lanceremo centomila euro dai finestrini. La ragione? Nessuna apparentemente: un regalo ai fedeli parigini. Trattandosi di marketing però per Mailorama tutto ciò significa pubblicità.

L'evento piace. Parigi progetta il suo sabato a caccia di soldi gratis. La folla prevista ai piedi della Torre Eiffel è immensa. La polizia vede solo un potenziale pericolo epr la città e decide che ilmunifico lancio non s'ha da fare. L'unica soluzione è bloccare tutto, per evitare che la gente si lanci in disperate corse a caccia del soldo: persone calpestate, risse per contendersi il malloppo, violenza. Tutto questo va evitato.

La società incassa il no della polizia quando ormai mancano pochi minuti al lancio di soldi e la gente, settemila persone che aspettano soldi gratis, è già tutta in piazza.

Annullato l'evento, ai parigini non è rimasto che andarsene a casa. ma non senza qualche problema.

Bilancio: dodici arrestati, auto ribaltate, vetrine dei negozi in frantumi. Erano in cerca di denaro, hanno trovato uno scontro con la polizia.
Un video trovato su YouTube: nella prima parte si vede l'annuncio della società che invita i parigini a recarsi in strada perricevere i soldi. Nella seconda parte l'esplosione di violenza.




Qui le foto:
http://www.flickr.com/photos/laurentgarric/sets/72157622683451469/show/with/4106120268/

PS: i soldi che Mailorama intendeva distribuire sono andati in beneficenza.


Tratto da qui: http://it.notizie.yahoo.com/blog/cronaca/articolo/17456/

domenica 15 novembre 2009

On Air

Toxicity- S.O.A.D

Gli amici che ballano

Ci sono dei momenti in cui ti siedi e tutto si ferma un attimo.
Vedi questa immagine davanti a te, un'immagine che vorresti
fissare ma è continuamente in divenire.

I tuoi amici ballano tutti insieme, su un tappetto,
in un salotto bellissimo, con la musica a palla che tira fuori
ricordi, eccome se ne tira fuori. Si dimenano, si abbracciano,
si scaricano come possono. C'è chi improvvisa balletti arabi,
chi tira delle gomitate assurde, chi se ne frega di tutto, chi
si perde nella musica, chi suda. Volano schizzi di vino o alcool
e tutto scivola continuamente. Le loro facce sono felici,
i loro gesti fan pensare che nessuno di loro stia pensando,
che nessun problema o paranoia li blocchi. E' solo un momento di
euforia di un sabato sera molto carino che ricorda le feste del liceo.

Fuori fa freddo, dentro la casa invece c'è un calore fantastico.
Sono tutti lì, li vedo: chi conosco oramai da una vita e chi
sto ancora conoscendo, tutti insieme appassionatamente,
proprio come in un musical dove tutto è ballato e cantato.
Non riesco a non pensare a quanto siano belli, non riesco a non
essere felice che tutti siano così presi bene.

Sarà perchè sono alticcia, sarà perchè sono una sentimentalona,
sarà perchè ora ho la sindrome della zia Mariuccia,
o sarà perchè semplicemente mi piace cogliere
le cose dalle situazioni che vivo e in cui mi trovo,
ma penso che se morissi in questo momento,
me ne andrei felice, perchè in questo istante
vedo che stanno tutti alla grande
e che mi piacerebbe un sacco ricordarmeli immersi in
questa danza di musica e risate.

I miei amici...quante gioie e quanti dolori!
Quanti ricordi leggo in quei visi, in quei occhi...
Chissà cos'è che ancora ci lega così, a stare insieme
dopo tanto tempo. D'altronde non è poi così ovvio.

Siamo tutti lì e lì ci sono anche io. E vi osservo.
Serate come queste non le dimentico, non so perchè.



O forse sarà astinenza da Greese???

Boom.



The post-war economic expansion, also known as the "long boom" and the "Golden Age of Capitalism", was an international period of economic prosperity in the mid 20th century which followed the end of World War II in 1945, and lasted until the early 1970s, ending with the collapse of the Bretton Woods system in 1971, the 1973 oil crisis, and the 1973–1974 stock market crash. Historians are divided on periodizing that unrepeatable stage, which varied from country to country, continent to continent. But there's one thing you cannot discuss: the "boom" began after the bloodiest war in history, when the West was in ashes, and finished when the old welfare had been reprised and far exceeded. Europe and Western world would never again reach a time like that.
It is no coincidence if ever in that twenty years (or thirty years) you reached the maximum rate of fertility that the West and the world have never crossed. In both the human field, with more than 77 million Americans born between 1946 and 1964, and the artistic field, where popular culture lived an unrivalled season of creativity.
With a simplistic equation, you can support that fertility has always been parallel to happiness. And is an equation that takes an almost physical significance, even where development and the boom took place, albeit marginally: it was in the unforgettable reportages of Kapuscinski, where a recently de-colonialized Africa was packed out by consumables - Mirinda soft drinks, primitive tv ads, funny cars - and still colourful, chaotic, in turmoil. Happy.
The same artistic and demographic explosion have been lived by all peoples just leaving some sort of long and grey dictatorship, as the "Asian tigers". Or those giants for years exploited by the colonial powers and now risen again, even though with a thousand legacies of misery, as the Indian subcontinent, Brazil, Iran, Indonesia. And let us not forget the two-Germany of 1989: the Trabant car getting the wheels for the first time on the capitalist ground; the assaults to supermarkets: old fashion shows that are concrete signs of change. Something that an aged, replete and asleep country as Italy cannot understand. In The Millionaire (2008) film, the Bombay misérables followed the television deeds of their hero through the screen shared in an overcrowded shack, in the same fashion of the Roman and Milanese suburbs of the 1950s. Happiness is the physical sense of consumption, the overabundance, the landscape of cranes (like in Dubai or China). The feeling to be a rampant and young community.
Of that special fertility, many years after, feels a harrowing lack. Aside from wars and massacres nothing really new happened, and nothing really new seems to expect us at the gate. The major demographic, economic and cultural expansion seems to happen elsewhere and to the capitals of the old empires remains the training of their executives leaders. This great stagnation is as theft of hope. A future equal to the present may be sufficient for the elderly, may even reassure them. But is physiologically hostile to young people: it breaks the equation between happiness and fertility. Our only hope is to live at least a couple of boom, who knows where and who knows how. There are walls to tear down. They're often invisible.

sabato 14 novembre 2009

Molecular.



HERE is the european post-industrial economy: millions of small entrepreneurs, professionals, millions of self-employed, millions of submerged workers. If the most important revolution from 1950 to 1975 consisted in the disappearance of peasants, the engine of change in the past thirty years had established in labour and society through a huge dose of individual subjectivity. This radically new structure has broken the distinctions of class and social cohesion; places of convergence and solidarity of interests exist no more, replaced by a huge molecular middle class. Each individual looks only for the path of achievement and mobility.
The collective psychology today focuses on the desire of consumption, free time, construction in its own future, then focuses its commitment towards immediate gain, in making money by money. It is necessary to give a moral judgement on this new reality, which is not a national, nor continental, but a worldwide standard? No, and it would be more then stupid: it would be useless. Facts are facts and figures are figures. They explain the social malaise, solitary mass neurosis, abandonment and indeed the refusal of the politics, the indifference towards growing issues of legality, the fall of solidarity. But also, as a positive side, the discovery of the risk as the value. You also explain the effectiveness of demagogy and plebiscitarism over a moltutude of individualities dispersed into a lonely crowd. This kind of society is therefore physiologically oriented towards the Berlusconian-right.
In a molecular society the most nagging problem is to rebuild the civilisation in a humanist sense: not as a dictatorial idea of Good, understood as ideology and redemption, but rather as the goodness culture and as a concrete and individual experience. And, at the same time, with patience and humility, to keep contacts with the community, with other molecules: for a policy of innovation, efficiency, new enthusiasm, new securities, new solidarity, new rights and new duties. The problem is to have cold blood and warm heart. And feeling like fighting. Fighting involves risk, but is this not the society of risks?

Il diario dei Goncourt ovvero le avventure erotiche dei grandi autori francesi

Il Journal, Memorie di vita letteraria dei Fratelli Gouncourt, tra i maggiori sostenitori della letteratura naturalistica teorizzata da Teine e Zola, è un lunghissimo diario che testimonia più di quarant'anni di pettegolezzi e notizie da salotto e vernissage. Opera dalle grandi dimensioni, scritta tra 1851 e 1896, è costituita da una serie di memorie, riflessioni e dialoghi sulla vita parigina.
Importante per definire orientativamente gli sviluppi generali della poetica ottocentesca, è anche un divertentissima lettura per scoprire le manie sessuali degli autori francesi della seconda metà d'Ottocento.

E vi assicuro che c'è da spisciarsi a leggere certe notizie, false o vere che siano, su certi autori...Infatti, se avete un po' di tempo, vi consiglio di leggere questo intervento. ( Ci arrivate solo dai Collegamenti esterni della pagina di Wiki,
http://it.wikipedia.org/wiki/Jules_de_Goncourt)


Io mi sono troppo divertita a leggere delle inclinazioni pederaste di T.Gautier, delle orge di G.de Maupassant, dello sperma creativo di H.de Balzac, della proverbiale infedeltà di Zola e delle sue strane eiaculazioni,( «…al tempo in cui incontrava tremende difficoltà a scrivere, gli capitava, dopo una mezz'ora di rifiniture intorno una frase, di eiaculare senza erezione.» AHAHAHAHHA! )e del fugace rapporto sessuale in un cimitero di Turgenev...
Che menti malate i letterati...aahahahahaah

Chapeau!

venerdì 13 novembre 2009

Ho bisogno di una barriera antirumore

La realtà è anche questa.
I lavori di ristrutturazione non finiscono mai!
E non è una frase filosofica o una massima postmoderna ma una frase realista!

E' un anno che il condominio affianco al nostro, Porta Romana 109,
è in completa ristrutturazione dalla base al tetto.
Impalcature sulla strada e nel cortile per almeno sei mesi senza lavori
effettivi. Misteri.
Mio padre e altri (pochi purtroppo) sono in battaglie legali per manifeste appropriazioni indebite di spazi comuni.

Ogni giorno stare a casa è un delirio di rumori.
Rumori che provengono da ogni parte: dal cortile arrivano gli schiammazzi
dei muratori, i rumori delle macerie che cadono, dei sacchi scaraventati a terra,
dei camion che entrano ed escono, delle telefonate del capomastro.
Dalle pareti affianco, ogni giorno, un concerto di trapani.
Dalle 8 del mattino al pomeriggio, a qualsiasi ora, puoi sentire un trapano che ti perfora il cervello.
Non ti dico quando devi studiare o hai mal di testa!
Te ne devi per forza andare fuori.

Insomma un vero delirio stare pure in casa tua.
Direte voi, ma chissenefrega...
Invece questo è un pezzettino della mia quotidianità...
E mi rendo conto che è insopportabile vivere così,
perchè l'abitudine ci fa andare giù tutto come una
pillolina dorata ma la realtà è che vivo in mezzo
al noise, viviamo in mezzo al rumore.
E il rumore è un costante fastidio.
Ma è solo un fastidio?


Citazioni sul rumore tratte dal Wikiquote.
Interessanti le varie accezioni...

1)Rumore come segnale di pericolo
-Appena sentite un rumore, qualsiasi rumore... fuggite. (Lost)
2)Rumore come danno
-Il rumore non fa bene. Il bene non fa rumore. (Niccolò Castiglioni)
3)Rumore come voce dell'animo
-Il vero rumore è l'eco che le cose hanno in noi. (Madeleine Delbrêl)
4)Rumore come heavy metal
-L'unico modo per sentire il rumore è quando è buono e forte. (Motörhead)
5)Rumore come segnale di presenza umana
-Le persone che non fanno rumore sono pericolose. (Jean de La Fontaine)

Buon Noise:


Terapia anti- trapano...


A stasera, trashmetallari...
Cox18-

Il Trashcore

Mi sento un po' inibita a fare questo post dopo le "raccomandazioni" di Paolo, però non ho soldi sul cell e questo è il mezzo più economico e veloce.

Io e la Manu pensavamo di andare al Cox18 stasera per una serata fuori dagli schemi.
C'è un concerto trashcore (non chiedetemi cos'è non lo so) di un gruppo giapponese, i Crucial Section.

Mi sembra interessante, del resto quante volte può capitare di ascoltare live un gruppo giapponese trashcore?

Chiunque voglia tornare giovane e ribelle con tanto di pipì sui muri durante il concerto e gente che si fa ferite a caso si unisca a noi.

Almeno vedremo una realtà diversa.

L'ultima volta che io e la Manu lo abbiamo fatto è stata una serata assurda dai risvolti inaspettati.

giovedì 12 novembre 2009

Passo-e-chiudo.

Volevo occupare questo spazio per una umile proposta al popolo di Meltingminds: tornare a parlare di noi. Sì, lo so, il tempo è poco e del resto esiste già Facebook - tramite il quale, le biografie altrui si evolvono come dispacci ANSA: ma proviamo, per una volta, a tornare alle idee, alle opinioni, ai piccoli grandi racconti della vita di tutti i giorni, fossero anche a cadenza settimanale o mensile. Non solo serietà, anzi, ma realtà, quella sì. Finiamola, insomma, col postare solo video/testi di canzoni/copia-e-incolla (e mi includo in questa pratica, beninteso) o riferimenti criptici ad eventi accaduti la-sera-prima-al-bar, di cui è ignaro il 90% dei lettori. Che poi siamo noi, mica il mondo intero.
Dunque un'invito a riflettere(ci), quando capita, se capita, senza impegni: usare un cellulare d'ultima generazione come walkie-talkie è un peccato, ma forse anche questo è il racconto di qualcosa. Un saluto.

mercoledì 11 novembre 2009

Sorprese mattutine

Ogni tanto, come stamane, il Volo del mattino tira fuori delle chicche che ti eri dimenticato.

Oggi ha lanciato una strepitosa Tracy Chapman. In fondo tutti noi almeno una volta l'abbiamo pensato :-)

Tracy Chapman - Give me one reason



Give me one reason to stay here
And I'll turn right back around
Because I don't want leave you lonely
But you got to make me change my mind


Baby I got your number and I know that you got mine
But you know that I called you, I called too many times
You can call me baby, you can call me anytime
But you got to call me


Give me one reason to stay here
And I'll turn right back around
Because I don't want leave you lonely
But you got to make me change my mind


I don't want no one to squeeze me, they might take away my life
I just want someone to hold me and rock me through the night


This youthful heart can love you and give you what you need
But I'm too old to go chasing you around
Wasting my precious energy


Baby just give me one reason, Give me just one reason why I should stay
Because I told you that I loved you
And there ain't no more to say

lunedì 9 novembre 2009

I feel it in my fingers.



Stupendo video.

The Wall


Meltinquote

"Chess is much purer than art"

Duchamp

domenica 8 novembre 2009

Gatekeepers.



Ho scoperto per caso questo polemico giornalista di Rai3 leggendo Perchè ci odiano?, un elenco infinito, e molto dettagliato, di atrocità commesse dalla cosiddetta Western Civilization in nome della Guerra al Terrore. Un regalo molto gradito.
In questo video si affrontano alcuni dei temi più lancinanti per la vita di ogni venti-trentenne medio europeo che abbia minimamente a cuore le sorti della società che lo ha inglobato, quali il ruolo delle proteste civili, dei "tribuni della plebe" che sorgono laddove il clima è esasperato, la necessità di creare un "grigio, perdurante e noioso consenso" piuttosto che effimere "valvole di sfogo" che nulla tolgono al Potere, ma anzi lo rafforzano (i gatekeepers, appunto, sui quali tornerò più in là).

Il discorso è molto più complesso di quanto appare, e alcune conclusioni rischiano di essere qualunquistiche così come ciò che vorrebbero denunciare. Il rischio di queste operazioni de-mistificatorie (sacrosante) è di ridurre tutto a farsa e spingere ancor più il singolo a rintanarsi nell'apatia privata, nella solitudine indorata della cultura, nell'inania. Ma il tutto ha un sapore amaro e verissimo.

Prendete e mangiatene tutti


Fresco fresco nei negozi di dischi.
Oppure no... ;)

Come disse un collega di Kurt, 'prendete e mangiatene tutti'.
Qui: http://thepiratebay.org/torrent/5140721/Nirvana_-_Live_At_Reading_(2009)

Meltin Maps #1



The map shows the diplomatic relations of both Israel and Palestine.

Recognition of only Israel
Recognition of Israel, with some relations to Palestine
Recognition of both Israel and Palestine
Recognition of Palestine, with some relations to Israel
Recognition of only Palestine
No recognition or relations of either

MeltingQuotes.

"Colui che non lascia niente al caso raramente farà cose in modo sbagliato, ma farà molte poche cose."

"Un uomo che decidesse di chiamare le cose col loro vero nome non potrebbe mostrarsi in strada senza essere immediatamente abbattuto come nemico pubblico numero uno"

(George Savile, primo marchese di Halifax, politico e scrittore inglese)

Canzoni che ascolterò anche dopo che avremo fatto la rivoluzione



sabato 7 novembre 2009

venerdì 6 novembre 2009

The shooting of Jamal and Muhammad al-Durrah Controversy.



Succedeva dieci anni fa. Moriva un dodicenne a Gaza e nasceva un mito. Ricordare fa bene. Scavare, a volte, fa male.
"..the images of Jamal's futile efforts to shield his son have the "iconic power of a battle flag." The footage became what Charles Enderlin called a "cultural prism," through which viewers see what they want to see."

Da Wikipedia: http://en.wikipedia.org/wiki/Muhammad_al-Durrah

giovedì 5 novembre 2009

Forse non tutti sanno che...



...Edward "Eddie" Bunker (Hollywood, 31 dicembre 1933 – Los Angeles, 19 luglio 2005), "Mr Blue" ne Le Iene, è stato uno scrittore, sceneggiatore e attore statunitense, con un passato da criminale, che lo ha reso uno dei più importanti autori crime e noir.

Nato a Hollywood, fin da ragazzino Eddie conosce il disagio sociale e le difficoltà di inserimento nella società: dopo ripetute fughe, in seguito al divorzio dei genitori, viene affidato al servizio sociale. Poco dopo entra in ospedale psichiatrico e poi in riformatorio. A soli 17 anni stabilisce il poco invidiabile primato di essere il più giovane recluso di tutti i tempi nel famoso carcere di San Quentin. In carcere inizia a scrivere racconti e romanzi: il primo romanzo verrà però pubblicato solo nel 1973, No Beast So Fierce (in italiano, Come una bestia feroce), da cui verrà tratto un film con Dustin Hoffman.

Nel 1975, dopo una vita passata a entrare e a uscire da prigioni e a infrangere la libertà provvisoria, inizia a trovare non solo il successo letterario, ma anche una vita tranquilla.

Ha più volte dichiarato di essere stato influenzato dalle opere di Dostoevskij, Hemingway, Moravia e Cervantes. L'esperienza carceraria e il suo passato sono alla base dei suoi libri, in cui spesso la violenza e il carcere hanno un ruolo di co-protagonisti.

Cenere - Marta sui tubi

Odio sorprendermi
e stare a un passo dal bisogno
di volere fare ancora un passo in più
sei schiuma sulle onde dei pensieri che si
affannano
sulle rocce calde di
quest'isola

comprerei da te...

ogni sorta di magia
ma se tu
vendi solo fuoco
brucerò sulla mia stessa cenere

E come anelli intorno al nulla
galleggiamo nell'inganno di un
sorriso
che ci schiaccia ma che non
c'incastra più
cerchi concentrici se vuoi
remavo contro ai tuoi
miracoli
gettavo ombre sui miei limiti
e non ho più...
più pensato ai sogni che ora

comprerei da te...

ogni sorta di magia
ma se tu
vendi solo fuoco
pagherò sulla mia stessa cenere

mercoledì 4 novembre 2009

Il libro che avrei voluto scrivere io

More about Governare i beni collettiviGoverning the commons è un classico della letteratura in materia. Pubblicato dalla Cambridge University Press nel 1990, è stato poi tradotto in diversi Paesi. Il volume affronta una delle questioni più antiche e controverse nel campo della gestione dei beni collettivi: come l'utilizzo di questi può essere organizzato in modo da evitare sia lo sfruttamento eccessivo sia costi amministrativi troppo elevati.
Ostrom sostiene, con vigore, l'esistenza di soluzioni alternative alla «privatizzazione», da una parte, e al forte ruolo di istituzioni pubbliche e regole esterne, dall'altra. Soluzioni, invece, fondate sulla possibilità di mantenere nel tempo regole e forme di autogoverno di uso selettivo delle risorse. L'Autrice - che prende in considerazione una gamma molto ampia di casi - basa le sue conclusioni sul confronto di casi di successo e fallimento dell'autogoverno e identifica alcune caratteristiche fondamentali dei sistemi di gestione di risorse collettive che hanno avuto successo. Di qui la formulazione di veri e proprio «princìpi» da rispettare nell'uso delle risorse collettive. Data la complessità dei fenomeni empirici studiati e il tipo di teoria necessaria per spiegarli, è stato necessario uno studio approfondito dei casi di successo soprattutto per quel che riguarda l'interazione con gli utenti. L'Autrice, insieme a un gruppo di ricerca, ha raccolto molteplici dati che sono stati inseriti in un apposito archivio. E' stato selezionato un sottoinsieme più ridotto, destinato a ulteriori esami, codificazioni e analisi. Seguendo il metodo dell'«analisi istituzionale», che era risultato da precedenti lavori della Ostrom, sono stato necessari alcuni anni di lavoro - racconta la stessa Autrice - soltanto per leggere un sufficiente numero di casi, studiare i precedenti tentativi di sintetizzare le conclusioni provenienti da campi specializzati e sviluppare i moduli di codificazione. Durante questo processo si è tentato di costruire e illustrare una teoria che fosse in grado di comprendere le costanti che si cominciavano a vedere leggendo questi diversi materiali. L'auspicio finale di Ostrom è che altri studiosi di scienze sociali continuino a monitorare e interpretare il fenomeno dei commons.

martedì 3 novembre 2009

Consigli di lettura settimanali.



- "Come vedi, Raspa, l'amicizia è incompatibile con la verità. Solamente il dialogo muto con i nostri nemici è fecondo..".
- "Ehi, cosa vuol dire tutta questa tirata?"
come di tante altre cose, io di questo libro ne ho addirittura parlato a lungo prima di averlo mai letto.
sono certo di non essere stato l'unico.

e poi, invece, a causa del master che sto facendo, questo libro l'ho dovuto finalmente leggere.

a parte la difficoltà iniziale di entrare nel ritmo della trattazione, sono rimasto assolutamente sorpreso. Un testo meraviglioso, penetrante, lungimirante ed esenziale.

Per tutti quelli che, come me, pensano di conoscerlo senza averlo mai letto.

lunedì 2 novembre 2009

Ricordando Pierpaolo...

Tra l'1 e il 2 novembre di 34 anni fa
veniva assassinato PierPaolo Pasolini all'Idroscalo di Ostia.
Ieri è morta Alda Merini, la notizia vien passata dai tg
quasi come un titolo di coda.
Oggi i giornali si dimenticano di commemorare una voce
del nostro Novecento che è stata brutalmente soffocata,
ancora oggi non si sa bene da chi.
Tutto questo è molto triste.
E' triste perchè, ironia della sorte, proprio oggi è per la
Chiesa Cattolica la ricorrenza
della Commemorazione dei defunti.
Ed è triste perchè alla domanda "Ma cosa serve la poesia?"
grandi poeti e scrittori come Merini e Pasolini hanno saputo
rispondere con versi e istanze nuove, con emozioni forti.
Provate voi a farvi la stessa domanda:
non sarà facile trovare una risposta.
E questo è triste perchè la poesia sta scomparendo
piano piano.
Perdere l'occasione di ricordare
i loro nomi e tributare la loro attività poetica
davanti al grande pubblico dei mezzi di massa,
significa offuscare la memoria collettiva,
perchè essi ci appartengono,
sono la nostra cultura.

«Potrei lasciare Milano solo per il Paradiso» di Alda Merini

Questo è l'amore che provo per Milano...ma lei è riuscita ad esprimerlo...io sono ancora molto lontana dal riuscirci...


Il poeta è sempre in vacanza. Ed è contro le vacanze. Per questo, anche d' estate rimane in città. Alle ferie d' agosto preferisce le passeggiate languide lungo i canali. Piuttosto che in un confortevole albergo ama riposarsi nel disordine di casa sua. Le vacanze le trascorro da sempre nella mia casa sui Navigli, rimpiangendo Patty Pravo e ascoltando «Mille lire al mese». In quale posto potrei stare meglio che qui? Tra queste mura sono nati i miei figli e le mie poesie.

Sono un' eremita nata, la casa è il mio rifugio. Ho sempre sognato di vedere un giorno, attaccata fuori dalla porta, una targhetta con su scritto: «Qui è nata e vissuta Alda Merini». Sarei stata più felice solo se a questa casa avessero lasciato la vecchia muffa, le pareti scrostate, il suo passato. Invece anche qui hanno passato la vernice nuova e i vicini di un tempo non ci sono più. Ora ho una casa tutta «leccata», senza raucedini. Intorno a me neanche un colpo di tosse catarrosa, solo giovani belli e intelligenti. Neanche un cretino. D' estate, poi, tutti via. A farmi compagnia rimangono i preti giovani e bellissimi che passano tutti i giorni a trovarmi. Mi regalano felicità e impulsi creativi, con il caldo l' ispirazione si affievolisce. Esco di rado, per andare al Duomo o davanti al Castello Sforzesco. Rimango lì per ore e ore.

Mi immedesimo in Pia De' Tolomei, la suggestione è grandissima. Le trattorie mi annoiano oramai, si mangia pesante. Le ho girate tutte. Ho cenato con piatti di gnocchi, di risotti, di ossibuchi con polenta. Ora non ne ho più fame. Sono un cuor contento, mi basta stare qui con dieci ventilatori a guardare i miei Navigli. Il mare lo vedo in televisione e mi piace molto. Non so nuotare, mi sarebbe piaciuto imparare. Alle spiagge assolate ho sempre preferito la montagna. Ho fatto qualche scarpinata in Val d' Aosta, sono una provetta scalatrice. Ma ogni volta che sono partita ho sognato la mia città. E' bellissimo tornare a Milano, di notte. Si potrebbe lasciarla per sempre solo per andare in Paradiso. Ma forse desidererei, anche da lì, la mia casa.

Omaggio ad Alda Merini

A Milano

Era il tempo dell'adorata adolescenza
quando gli alberi schiusi
gemevano tristezza,
era il tempo degl'innamorati dolori
e dei sordi frastuoni della terra,
Milano benedetta
patria di sicurissime storie
di frangenti mobili oscuri,
Milano dove è nata la mia poesia
e dove la mia poesia è morta

lungo il Naviglio che geme,
dove la patria Italia ha un riferimento sicuro,
dove vivono Marina e Chiara
dove sono nati i miei figli
dove i miei figli mi abbandonano
giorno per giorno,
dove l'emarginato e il povero
trovano il suo caldo affetto
dove tutto brilla all'insegna della cultura
e dove le sere sono dolenti
come il mare di Taranto
dove ho lasciato un lungo sconfinato amore
morto di lebbra e di ardente desiderio di rivederti.

(da Alda Merini, Vuoto d'amore,Poesie per Marina 1897-1990)

http://manu-bhoblog.blogspot.com/

Nihilism is the basic Credo of Cool

Tratto da Adbuster

Until now nihilism has been a theory, an abstraction … the dark muse of poetry, philosophy and art. But now we are confronted with a nihilistic moment that neither Turgenev nor Nietzsche could have prophesied: a global meltdown wrought by wars – on terror, on planet, on self. We are confronted with the moment when this experiment of ours on Planet Earth meets its spectacular and terrifying end, when civilization reaches its summit and begins to tumble into permanent decline. This new breed of nihilism – call it eco-nihilism, psycho-nihilism, apocalypto-nihilism – falls far beyond the bounds of the deeply personal loss of meaning Nietzsche warned of. This new kind of nihilism degrades our very cosmic fiber, consuming not only our psyche, but the planet itself. And for this new, collective brand of nihilism, no philosophy has ever been written, no remedy ever prescribed.

Is it too late now to write the philosophy and find the remedy?

Consigli di lettura - Schiuma di Zaimoglu

More about Schiuma

Schiuma non è un libro facile da digerire.
Pubblicato nel 1997 è un testo ancora, purtroppo, iperattuale.
Uscito dal catologo Einaudi, come molti libri meritevoli, è difficile da trovare.

Edizione ragionata e tradotta in modo impeccabile. L'introduzione della traduttrice è bellissima perchè da consigli sul modo in cui leggere il libro, una guida per un mondo, quello turco in Germania, che altrimenti sarebbe incomprensibile.

Romanzo crudo, con un'abilità di linguaggio migliore di Carver. Tutto è perfettamente equilibrato, non una parola in più. Secco e scorrevole, è la narrazione orale che viene tramandata.
In questo libro Zaimoglu diventa un cantastorie, un Omero dei nostri tempi crudo e un pò sboccato.

Libro da leggere tutto d'un fiato, i pensieri ti assalgono alla fine tutti insieme.

Ecco qualche estratto:

Dalla Postfazione a cura dell'autore.

"Mi ha raccontato tutto questo perché crede che oggi non vale più la storia di Cristiane F. e dei "ragazzi dello zoo di Berlino", oggi la storia da raccontare è quella dei figli di immigrati la cui vita è o sarà come quella che Ertan ci fa conoscere. Il messaggio di Ertan è: ecco i canachi (parola dispregiativa per turco) da cui voi tedeschi volete star lontani. Ci siamo e corrispondiamo perfettamente alla vostra idea e alle vostre paure."

domenica 1 novembre 2009

Breaking news.

Il Tg1 ha dato la notizia della morte di Alda Merini dopo circa 7-8 notizie, tra cui: "Inghilterra:anziano dimenticato in ambulanza" e "Gli uomini scelgono sempre di più sarti e parricchieri personalizzati per essere più trendy".

Profumo di Fiesta...

Profumi di fiesta

altre foto qui

Alieni.

Una delle neo-brigatiste condannate per l'omicidio Biagi nel 2002 si è impiccata in carcere, a Roma. Ha tagliuzzato le sue lenzuola, e poi le ha annodate formando un cappio ben stretto. Inizialmente, al momento della condanna, Diana Blefari (questo il suo nome) si era mostrata sicura di sé, ricalcando l'atteggiamento già assunto da Nadia Desdemone Lioce, la mente della nuova organizzazione terroristica. Ben presto però le certezze si erano incrinate, lasciando spazio a un profondo stato di prostrazione psichica. Il giorno della condanna in primo grado fece a pezzi tutto quello che riuscì ad afferrare. Una scena violentissima, seguita da astenia, autoisolamento, rifiuto del cibo e dei liquidi. Poche ore prima del suicidio le era arrivata anche la conferma dell'ergastolo in Cassazione.
Sono sempre le più inquietanti le traiettorie biografiche che scelgono il radicalismo violento, l'estremismo, l'isolazionismo non in giovane età, ma con la maturità, a quaranta o cinquant'anni. I ragazzini che giocano a fare i terroristi si limitano a inneggiare alla violenza su qualche social forum, hanno dalla loro l'ignoranza e l'aggressività dell'ignoranza: è una scelta dopata dal sovraccarico ormonale. Al contrario, sono sempre stato affascinato dalla psicologia dei terroristi - o pseudo-tali - dai capelli bianchi: cosa leggono nell'attualità, cosa si propongono, a cosa aspirano? Il loro è puro esibizionismo, o tragica illusione che scade nel grottesco? Un vecchio patriarca afgano che arma se stesso e i propri nipoti contro gli americani ha, per lo meno e con tutto il dramma che ne consegue, l'eccitante prospettiva di vedere gli yankee ritirarsi da quel disgraziato paese entro i prossimi dieci anni: sa che potrà ancora vivere qualche anno di autarchia nei suoi feudi tribali e sotto l'egida dei capitribù locali. Ma i neobrigatisti italiani! Come hanno fatto a sopravvivere per trenta o quarant'anni di militanza in un mondo che sentivano, umanamente e culturalmente, così alieno da scegliersi come bersaglio anonimi funzionari ministeriali, giuslavoristi, sindacalisti, esperti di diritto del lavoro?
Diana Blefari, "compagna Maria" per i suoi colleghi, nel 2002 assisteva al secondo anno di governo Berlusconi. La destra sempre più forte. La sinistra divisa e annichilita. I conservatori e xenofobi in rimonta in tutta Europa. Proprio come adesso, sette anni dopo.

Scusate la parentesi ma io ero lì.