lunedì 31 marzo 2008

in2 the WILD!

l'ultima volta lo avete visto così...

presto lo vedrete così!
in compagnia di...
in un'avventura da mozzare il fiato!
(presto nei migliori schermi LCD)


domenica 30 marzo 2008

Una Pasqua...








sabato 29 marzo 2008

FUCK!!!!!

Pulp Fiction riassunto in una sola parola...


Fuck Pulp fiction
Caricato da superchomeur

:(

che palle dover studiareeeeee quando ci sono un sacco di cose belle da fare...uffa...a presto

venerdì 28 marzo 2008

marcia per il Tibet

5 ONG hanno organizzato una "marcia per il Tibet", con destinazione pechino all'inaugurazione delle olimpiadi, per protestare contro la violazione dei diritti umani nella regione cinese. l'iniziativa ha suscitato la reazione del governo indiano (una delle prime tappe della marcia è new dehli) che ha chiesto al DL (dalai lama) di fermare la marcia per non rinfocolare le tensioni con il governo cinese. la marcia é perciò stata sospesa per 1 mese, ma non sarebbe giusto che le ragioni dei governi mettano a tacere un'iniziativa legittima e giusta, innanzitutto perché non violenta e solidale con una parte sofferente del mondo asiatico.
andate perciò a visitavi il sito in cui si seguono le fasi di questa marcia e fate girare la notizia.
www.italiatibet.org

Eccellente! Hai già trovato lavoro!!!

A.A.A.CERCASI
RAGAZZA BELLA,BRAVA E SIMPATICA PER NOTTURNE GIOCATE A BILIARDO O BILIARDINO,PER SBRONZE( SEMPRE NOTTURNE) 'NEI PEGGIORI LOCALI DI CARACAS',PER GRANDI INCONTRI IN RINOMATI PANINARI DELLA CITTà (A ROMA CHISSà PERCHè SON DETTI 'PUZZACULO'),PER SVARIATE MANSIONI DI PUBLIC RELATIONS,QUALI GRANDI CHICCHERATE E RISATE IN SORMANI,ALL'ACERBA,ALL'AEM O SU MSN,QUALI BROCCOLAGGI DI VARIO GENERE E SFIDE ALL'ULTIMO SGUARDO.RICHIESTE OTTIME CAPACITA' RELAZIONALI E DISPONIBILITA' IMMEDIATA.
*PRESENTARSI D'OBBLIGO CON SCOLLATURA PROFONDA.


AHAHAHHAH!!!!
Fra davvero ancora mille complimenti!Sei stata grandissima ieri!
E poi che bello festeggiare tutti insieme! Ma che mal di testa stamattina!
*Poi mi mandereste un po' di foto?!?Ci conto!

mercoledì 26 marzo 2008

SEMPRE A PENSAR MALE, VOI!

per tutti voi, sempre pronti a vedere doppi sensi anche quando non ci sono: brutti porci!!

ps: grazie nora!

martedì 25 marzo 2008

lunedì 24 marzo 2008

Violino tzigano* by Joselito ( from Escucha mi cancion)

*Violino Tzigano di C.A.Bixio 1934
Sono proprio una nonna se mi piacciono queste cose...ma che ci posso fà!!!(x ulteriori info http://manumuffin.spaces.live.com/default.aspx :vd.'Pasquetta al suono di fisarmonica')

Ministri Live @ Magnolia, Milano

Doveroso tributo ai Ministri che iniziano il nuovo tour con un Magnolia intasato da un sacco di gente che cerca disperatamente un po' di rock in questa Milano mondana pre-pasquale come degli Zombie appena usciti da "Dal tramonto all'alba" di Tarantino.
Gran concerto, come se ne vedono pochi in questi tempi dominati da musica taglia vene e depressione. I Ministri scatenano il loro compressore musicale sbattendo in faccia alla gente riff di chitarra, urla di ribellione e rullanti che sembra di essere in Afghanistan nelle notti peggiori.
Tamarro come solo lui sa fare sul palco, il Divi conduce le danze e la banda che sforna vecchio repertorio e qualche nuovo pezzo dal prossimo album. Immancabili le cover di rito nei concerti dei ministri che vanno a mettere le ciliegina sulla torta. Questa volta stupisce un medley Pooh-Pink Floyd e una citazione dei Black Sabbath per i pochi metallari che si aggiravano perplessi nel locale...
Ormai i giovanotti sembrano pronti a essere lanciati verso l'olimpo del rock, ma serve ancora tanto sudore e tanta cattiveria per afrontare nel migliore dei modi il prossimo tour estenuante per tutta l'Italia.
Si intravvedono già bagliori delle migliori rockstar anni '70 come un Divi che conclude il concerto suonando e cantando "abituarsi alla fine" giù dal palco in mezzo alla gente. O il tipico dentro-fuori dei gruppi famosi prima di finire il concerto con i pezzi forti... trasformato dai Ministri in un più umano "pausa sizza" in completo stile Berchet....

Di seguito un video tributo che ho realizzato con le foto fatte al concerto che trovate su artofziggy


Utopia Urbana di Electron Libre.


http://www.argonline.it/recensioniandco/polipi_giungla/utopia_urbana.html
Per i nostalgici della Stecca,per chi ha lasciato una parte di cuore a Paris,per le laureande sui non luoghi...

The Factory - The Golden Years.


La copertina del libro Saggio sull'emarginazione in Italia (Bompiani, 2000)

Mostra allo Spazio Forma: data da definirsi, ma un giorno ci sarà.

- da vedere ascoltando: Velvet Underground, Lou Reed, Archive, Stephin Merritt, Cat Stevens.

domenica 23 marzo 2008

La parte della fortuna

il 18 marzo è uscito nelle librerie il primo romanzo di Luca Casarini.
Ho sguito la genesi di questo noir sin dall'inizio. Ho ascoltato da Luca le prime letture dei capitoli, nelle sere della scorsa estate..
Consiglio caldamente questo libro. A chiunque. (ma soprattutto a Paolo :)

"Nico e’ un precario, come tutto cio’ che lo circonda. Precari sono i suoi amici, precari per scelta e per condizione. Con il loro sodalizio che chiamano cooperativa rendono precario anche il limite che divide legalita’ da illegalita’.
Un noir che attraversa il nordest della metropoli diffusa e l’Emilia delle galere etniche.
Si gioca tutto al presente, nell’immediato, l’unico giudizio e’ costruito dai legami con i propri amici. La fortuna in questo gioco ha sempre una parte importante."

La parte della fortuna, un romanzo di Luca Casarini, Ed. Mondadori, Collana Strade Blu, in libreria dal 18 marzo.

"E’ noir di lotta, questo di Luca Casarini, scritto nella foresta di Sherwood del tempo presente. Duro e precario, spavaldo e fuggitivo, racconta la rivolta e l’arte di arrangiarsi, gli esili quotidiani e le quotidiane costituenti della vita. Sullo sfondo, pronta a ghermire, la Storia.
Ci provi pure. Avrà pane per le sue fauci, dicono quelli che sempre accantonano “la parte della fortuna".
Gianfranco Bettin

"La parte della fortuna sembra essere diventata, nel mondo di Nico e della sua ’banda’, il tutto. È il mondo che non conosce più confini, nel quale città, lingue, tradizioni, valori si confondono indistricabilmente. E tuttavia, a volte quasi con disperazione, a volte con ironia, Nico e i suoi cercano in esso di riconoscersi e abitare. Nessuno più può pensare di tenere in pugno il proprio destino, di vivere "orientato" da Valori e Progetti, e tuttavia è necessario ancora sentire tutta l’insopportabilità di una vita che per troppi è inferno. E ribellarvisi. Se non è più possibile il Giudizio che decide e divide, è tuttavia necessario prendere parte, mettersi in gioco, dare la mano all’amico. Allora possono "aprirsi" luoghi che amiamo e l’angoscia di questa vita, che si esprime nella scrittura spezzata del libro, rasserenarsi, magari per brevi istanti, in squarci di pura lirica - come in certe pagine su Venezia e, ancor più, sulla "brutta" Marghera."
Massimo Cacciari

sabato 22 marzo 2008

Bee.

HOME/LA CASA

Ciao meltingminds,

scusate il furto di spazio... :)
qui sotto posto un nuovo raccontino.
visto che è un racconto..."generazionale"...sarei felice se voleste darci un'occhiata e lasciare un commento.
vorrei lavorarci un po' sopra e i commenti sono utilissssssssssimi!

grazie a tutti i volenterosi
F


HOME/LA CASA


Scendo le scale con il laptop sottobraccio. Gli scalini sottolineano i passi scricchiolando pericolosamente. Evito il penultimo, la cui asse ha già ceduto.
Sulla tavola del seminterrato ci sono i resti di diverse cene, sigarette spente nei bicchieri e alcuni libri. Cammino con cautela tra gli oggetti che pendono dai divani e dalle poltrone.
I miei tre coinquilini sono andati a una festa, mentre io sono rimasto a casa a smaltire la febbre. Appoggio il laptop su un tavolino nero. Mentre i programmi si risvegliano ronfando nella loro scatola argentea, vado a prendere un po’ d’acqua in cucina.
Viviamo in una strada silenziosa. Non ci sono molte macchine nemmeno di giorno. La sera passano soltanto i ragazzi delle gang con i loro cani.
Trovo posto su una vecchia poltrona verde con i braccioli in legno. La poltrona è molto comoda e faccio finta di non aver notato che lo schermo è già illuminato dalla gonna rossa del derviscio che fa da sfondo al desktop. Chiudo gli occhi.
Il giorno prima ero stato a giocare a biliardo con Joe e Francesca, in un pub dell’east end. Le luci del locale erano coperte da gelatine rosse. Molti degli avventori avevano le rughe sulla faccia. Il tavolo da biliardo era più piccolo di quelli normali. Un signore, basso, con i capelli anneriti artificialmente e un giubbotto di pelle troppo ampio, aveva fatto un paio di partite con noi. Durante la partita, tra un tiro e l’altro, andava a mettere le monetine in una macchina da poker.
Lo schermo, stanco di aspettarmi, si è spento. Lo rianimo con un tocco alla tastiera, cerco tra i file il documentario su Bifo.
Radio Alice, il 77, Bologna, Bifo, l’Autonomia.. Sono anni che vivo con un piede nel passato. Non c’è, poi, molta differenza con il resto delle persone che conosco. I miei coinquilini e i loro amici, tutti studenti presso un college d’arte, fanno del vintage la loro bandiera estetica. La mia ragazza si veste anni cinquanta. Io sogno il passato recente.
La nostra casa è perfettamente silenziosa.
Bifo inizia a parlare nel rimbombo della sua casa vuota.
Il documentario racconta le vicende della casa in cui nacque Radio Alice e che, all’epoca del film, era oggetto di un’ingiunzione di sfratto per i suoi residenti. Raccogliendo pile di libri negli scatoloni, Bifo e i suoi compagni raccontano la storia di quell’appartamento, le sue avventure come centro di “movimento” negli anni settanta, il suo utilizzo come ostello non ufficiale per chiunque vi cercasse posto.
Rollo una sigaretta.
Metto in pausa e vado a cercare una piccola bottiglia di whisky che sono sicuro di aver visto da qualche parte. Gli attrezzi da scultore di Theo formano una catasta sul ripiano della cucina. Trovo la bottiglia, contornata da una corona di bucce di arancia. Torno a sedermi.
Bifo descrive ad uno ad uno gli ambienti della casa. Qui un tempo sorgeva una pedana destinata alle discussioni, qui pendevano delle amache messicane, qui c’era dipinto sul muro il profilo di un tempio indiano.. Se lasciavi il letto per più di qualche giorno – prosegue – era probabile che lo trovassi occupato da qualcun altro.
Mesi prima ero tornato a casa all’alba.
Ero stato a trovare una ragazza, ma le cose non erano andate come avrei voluto. Sulla strada di casa, avevo trovato una grossa poltrona di pelle nera, che adesso funge da ripiano per i vestiti nella mia stanza. Me l’ero caricata sulla testa e, barcollando sotto il peso, avevo raggiunto faticosamente la porta di ingresso. Ero entrato sbattendo contro le pareti. Pochi passi prima di raggiungere la mia stanza, qualcuno ne era uscito in fretta. Tu chi sei? Gli avevo chiesto. Lui era rimasto un attimo a osservare la sagoma scura di un paio di gambe che si concludevano in un grosso quadrato di pelle nera luccicante. Tu cosa sei? Mi aveva chiesto. Poi aveva raccolto da terra dei calzini e si era diretto al piano di sotto.
Sullo schermo del laptop continuano ad alternarsi diverse figure, ciascuna con una propria piccola storia della casa. Facce invecchiate, barbute, dimagrite da quella che loro stessi chiamano “la nostra sconfitta”.
Adesso, dalle finestre sulla strada, filtra densa la notte. Lo schermo è l’unica luce rimasta nella nostra casa. Tutt’attorno il disordine forma la shilouette ininterrotta di una bizzarra catena montuosa dopo il tramonto.
Il documentario prosegue. Altri testimoni parlano.
Parlano e parlano..
Mi distraggo, sena nemmeno dover chiudere gli occhi.
Sento le loro voci di sottofondo, il loro ricordare che continua a edificare costruzioni inverosimili nel mio immaginario.
Anch’io vivo nel caos. E la nostra casa ospita ogni settimana volti nuovi. Anche noi parliamo di politica, di arte, di sessualità, di misticismo e rivoluzione.
Però nessuno verrà un giorno a intervistarci, a chiederci cosa sia successo.
Questo nostro disordine è un’alchimia intima, personale. Come bagliori di fuochi che si intrecciano, ma che non dilagano oltre il proprio calore.
Il documentario dura ancora qualche minuto.
Nella casa di Bifo ora non c’è più nessuno, solo due ragazzi del trasloco che staccano un televisore e se lo portano via. Qualche secondo di musica.
Lo schermo diventa nero.
Dalla strada rimbalza l’eco di un’autoradio jamaicana.
Ripenso al silenzio di John Cage.
Ripenso a quello della nostra casa.
Il nostro è un silenzio senza pianoforte. Senza pubblico.

venerdì 21 marzo 2008

andrea verde, un uomo un perché

oggi su repubblica abbiamo finalmente la dimostrazione che una sincera dedizione alle proprie passioni può portare alla carriera politica, senza troppi compromessi. i titoli delle opere cinematografiche di andrea verde, candidato per il PDL, parlano chiaro!!!

http://netmonitor.blogautore.repubblica.it/

giovedì 20 marzo 2008

AIR ACTION

geniale!

A141




ehi!
c'è un nuovo racconto!

è qui

poi ce ne sono altri

qui

mercoledì 19 marzo 2008

Wilhelm von Gloeden - Fotografie Nudi Paesaggi Scene di genere

propongo di andare a vedere questa mostra giovedì prossimo, che é aperto fino alle 22,30 (la mostra é prorogata fino al 3 aprile). non conosco il fotografo, ma dalle polemiche che ha suscitato tra la perfida Moratti e il seducente Sgarbi dev'essere senza dubbio sensibilmente sensuale. a chi interessa?

è a Palazzo della Ragione, quello sopra la Loggia dei Mercanti vicino a piazza del Duomo.
per dettagli:
http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp?idelemento=49885

"La fine del mondo e il paese delle meraviglie"di Haruki Murakami.

Tratto da "La fine del mondo e il paese delle meraviglie"di Haruki Murakami.

- Non tocca a me dirlo, ma sono proprio ottimi, - fece.
- E' brava anche a cucinare, sua nipote? - chiesi.
- No, non proprio. Solo i sandwich li fa divinamente. In cucina se la cava, non c'è dubbio, ma non c'è confronto.
- Un vero genio dei sandwich insomma.
- Infatti. Proprio così. E sa cosa penso? Che lei la capisce alla perfezione quella ragazza. Guardi, a lei la darei tranquillamente. Tranquillamente.
- A me? - chiesi un po' sorpreso. - Soltanto perchè ho fatto le lodi dei sandwich?
- Vuol dirmi che non le piacciono?
- Mi piacciono alla follia, - risposi cercando di ricordarmi la ragazza grassa quel tanto che bastava, senza che interferisse con i miei calcoli. Poi bevvi un sorso di caffè.
-Sa cosa le dico? Che il lei c'è qualcosa. Oppure le manca qualcosa. Tanto il risultato è lo stesso, - disse il vecchio.
- A volte lo penso anche io, - ammisi sinceramente.
-Noi scienziati chiamiamo tale condizione un processo evolutivo. Prima o poi se ne renderà conto anche lei, ma l'evoluzione è qualcosa di severo. E sa qual'è l'aspetto più severo dell'evoluzione?
- No, non lo so. Me lo dica lei.
- Il fatto di non poter scegliere in che maniera evolvere. Nessuno può deciderlo come vuole. E' come per le alluvioni, le valanghe, i terremoti... Non si sa quando arrivano, e una volta che sono arrivati è troppo tardi.

Dai 7 ai 17 - Gli Anni Novanta così come li ho visti (e sentiti) - 1992

Il 1992 è il ritorno nella vecchia casa di Materdei, dopo un anno passato a casa della nonna per via dei lavori di ristrutturazione. Il 1992 è un pomeriggio in Calabria, una sedia in vimini in cortile, un gatto sulle mie ginocchia, e poi quella notizia che arriva dalla tv del salotto, come una deflagrazione: in Sicilia hanno ammazzato il secondo giudice, un giudice importante, e mia mamma e mio zio Geppy corrono ad alzare il volume per capire meglio. Il trambusto fa scappare il gatto. Io resto seduto, tanto la tv - poggiata in cima al frigorifero - si poteva vedere anche attraverso la finestra. Il 1992 è mio padre che d'estate deve tornare a Napoli ogni venerdì, perché c'ha da lavorare, e così a messa si va con la mamma, mia sorella, mia nonna, mia zia..insomma tutte donne, perché zio Geppy e sua moglie si rompono, e vanno piuttosto a Pizzo a prendersi un tartufo; ma il 1992 è anche mio padre che torna da Napoli con quella cassetta, graffiata, impolverata - l'ha presa in una bancarella - che si chiama "883 - Hanno Ucciso L'Uomo Ragno", e la cercavo tanto, ma proprio tanto, perche' avevo sentito in radio quella canzone; poi l'Uomo Ragno lo leggevo tutti i mesi, è il mio fumetto preferito, capite? Il 1992 è una lista infinita di persone morte per colpa dell'AIDS, una malattia, credo, che mia nonna definisce una "punizione di Dio", e i telegiornali ricordano ovviamente Keith Haring o Freddie Mercury, ma anche qualcuno che forse avevamo dimenticato, pure morto per punizione di Dio, come Bruce Chatwin, Isaac Asimov, Herb Ritts, Robert Mapplethorpe, Rudolf Nureyev, Derek Jarman, Brad Davis, Michel Foucault, Althea Flynt. Tutti tra l'88 e il '92, dice la televisione, e mia nonna ha ragione a dire che è come un flagello. Il 1992 è' quella pubblicità in bianco e nero, con una musica angosciante, dove ci alcune persone con un alone viola, si bucano con una siringa, e passano l'ale viola ad altre persone, che abbracciano altre persone e così l'alone viola si diffonde un po' ovunque.

corporation.comm


gli agenti corporation.FCC, corporation.FP, corporation.JRCB hanno appena aperto lo spazio di autonomia informatica corporation.comm

corporation.comm è uno spazio di elaborazione e archiviazione di nuove soluzioni date dall'incrocio di strumenti di business, pratiche artistiche e prospettive comunitarie.

il login e la pasword del blog sono pubblicate in prima pagina.
Questo significa che ciascuno ha la posibilità di intervenire e modificare o aggiungere materiale.

corporation.comm vi invita a partecipare a questo processo di accumulazione di informazioni e idee, in vista di una prossima discesa in campo di corporation.comm nel mondo offline.


sinceramente


corporation.FCC

martedì 18 marzo 2008

la via di una SCIMMIA

ieri al Cicco ho visto un monologo recitato dalla mia insegnante di teatro, a dir poco sensazionale... e di una tristezza abissale.
il testo é stato tratto fedelmente da Kafka, "Una relazione per un'accademia" (comincia a metà pagina di questo link http://www.kafka.org/index.php?accademia), dove una ex-scimmia racconta, di fronte a una platea di studiosi, di come sia riuscita a "liberarsi" dopo essere stata prelevata dal suo habitat da un gruppo di umani e ingabbiata.
é una storia di un'amarezza tremenda, lo so, ma se avete 15 minuti per leggere vi renderete conto che si tratta di un piccolo gioiello di letteratura.

lunedì 17 marzo 2008

Zarrillo METAL !!!!!

Grandi emozioni al dopo fetsival con Elio e le storie tese....
in questa puntata i nostri eroi, dopo la solita cover di rito (come al solito eccezionale), scoprono uno Zarrillo vermente molto Metal!!!! Risate e Assoli!!!!

in this moment

bella questa della swatch

domenica 16 marzo 2008

Buonanotte

Ciao a tutti,passavo di qua e volevo fare un saluto a tutti...
Dalla Galassia Manu un bacio alle vostre Galassie;-)
Buonanotte e sogni d'oro!
Che palle, domani è solo lunedì!

venerdì 14 marzo 2008

Quelli che il vero rock...

Per chi sostiene che Dave Grohl non è un grande... guardate che progetto con le palle che ha fatto. E' difficile trovare della musica così in giro di questi giorni che non sia un indie da checca

Ricarivatevi un po' le pile... ma quanto non è tamarro Lemmy (il cantante)?



I Probot, sono un progetto musicale formato da all-stars del mondo metal e diretto dal chitarrista dei Foo Fighters (e ex-batterista dei Nirvana), Dave Grohl. Il nome deriva dall'unione dei nomi probe + robot.

L'album rilasciato nel 2004, è la realizzazione di un sogno che aveva da giovane Grohl, quello di unire le voci dei mostri sacri delle band heavy metal anni ottanta e novanta; quelle che insomma lo hanno influenzato a inizio carriera.

Tutto è iniziato nel 2001, anno in cui il rocker ha cominciato a darsi da fare per riunire un po' di cantanti e mettere insieme un po' di canzoni. Si è persino avvicinato alla leggenda del death metal Chuck Schuldiner, che in quel periodo stava combattendo il cancro, ed ha persino chiesto fondi per aiutarlo; Schuldiner, purtroppo, è deceduto, prima che il progetto avesse inizio.
Aveva chiesto anche al famoso vocalist degli Slayer Tom Araya di partecipare, ma non poteva a causa di conflitti di programmazione. In seguito, Dave ha ricevuto le prime conferme di artisti che hanno poi collaborato al progetto Probot', come Matt Sweeney, chitarrista ex Chavez e Zwan, Snake dei Voivod, Eric Wagner dei Trouble, Wino degli Obsessed; ma anche qualche nome più noto al pubblico come Lemmy Kilmister dei Motörhead, Cronos dei Venom, Max Cavalera e infine King Diamond.

Hanno completato il disco le voci e i contributi di Mike Dean (Corrosion of Conformity), Kurt Brecht (Dirty Rotten Imbeciles), Lee Dorrian (Cathedral, Napalm Death) e Tom G. Warrior (Celtic Frost).

Nel 2003 è uscito un ep 7" in sole 6666 copie contenente due tracce: Centuries of Sin con Cronos e The Emerald Law con Wino.

Funny spot

Una serie di 5 video pubblicitari vermanete ben fatti. L'Ameriquest è una società finanziaria americana che si occupa di mutui subprime...

mercoledì 12 marzo 2008

una chicca

ho beccato uno spot stupendo in cui si vede PARIGI in bianco e nero da punti di vista davvero insoliti

andate su http://www.radicalmedia.com/
sul banner di sinistra cliccate "commercials" e a questo punto su RALF SCHMERBERG
lo spot di cui parlo é il secondo, quello in bianco e nero

Recinzioni - LINA WERTMULLER


Tratto da: Travolti da un insolito destino in un caldo mare d'agosto (1974)


Lina Wertmuller è una delle mie registe preferite. Le sue commedie aggressive, barocche, grottesche e abbondanti (esattamente come i loro titoli) hanno rappresentato un esempio unico (e irripetibile) nel panorama cinematografico italiano. Unanimemente considerata una "stronza di sinistra" dalle femministe e dai moralisti d'ogni chiesa (memorabile il disgusto di Moretti in Io sono un autarchico), la Wertmuller è riuscita a infondere, col suo stile ironico e particolarissimo, straripante così come i suoi limiti (in particolare l'incapacità di L. Wertmüller nel lavoro di lima e nel controllo della materia) un'impronta indelebile che ancora adesso cattura l'attenzione e scuote la pelle. Un "senso fisico" inimitabile, oggi più che mai lontano anni luce dalla settima arte.

Questa è invece la recensione di Mimì mettallurgico ferito nell'onore:
"Carmelo Mardocheo (G. Giannini), operaio siciliano, trova lavoro a Torino, si fa l'amante (M. Melato) che gli dà un figlio. Tornato nella natìa Catania, apprende che, per opera di un finanziere, sua moglie è incinta. Vendica l'affronto seducendone la voluminosa consorte. Ucciso il brigadiere da un mafioso, si trova con tre figli a carico. Per mantenerli fa il galoppino elettorale per un boss della mafia. La metamorfosi di Mimì da sottoccupato del Sud a operaio evoluto del Nord è apparente “e nella mobilità dell'aggettivo ‘apparente’ l'autrice coglie tutto il potenziale comico e drammatico del personaggio” (Tullio Kezich). Commedia col motore a turbo, straripante di invenzioni, effetti, effettacci in cui L. Wertmüller mise a punto il suo agitato stile grottesco e Giannini il suo personaggio di balordaggine stordita che poi avrebbe ripetuto anche troppo spesso, in coppia con la duttile Melato e con altre più belle e meno brave attrici. Grande successo." (Morandini, 2008)


Altre curiosità (wikipedia grazie):
- È stata la prima donna ad essere candidata alla vittoria dell'Oscar al miglior regista, nel 1977 per Pasqualino Settebellezze. Le uniche altre donne a ricevere questo stesso riconoscimento sono state Jane Campion (1994) e Sofia Coppola (2004).
- Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto (1974) è stato oggetto di un remake hollywoodiano, Swept Away (2002), diretto da Guy Ritchie, con Madonna e Adriano Giannini, nel ruolo che il padre Giancarlo aveva interpretato quasi 30 anni prima.

Cattivissimo Nietzsche?

"Men have ideals but women have only illusions."

LA VOCE

vi mando il link alla VOCE, un sito che tratta i problemi salienti della politica e dell'economia odierne con una prospettiva "di sinistra" sorretta dall'ottima conoscenza degli argomenti che hanno i redattori degli articoli (tutti professori universitari). alcuni articoli li troverete di non facile comprensione, a causa dell'abbondanza di termini economici, altri decisamente più accessibili, come quello di questa settimana sulla vittoria di Zapatero in Spagna.
dateci un'occhiata!

http://www.lavoce.info/

PS: ci lavora mio padre, e come figghiu devoto sono contento di portare un po' d'acqua al suo mulino ; )

lunedì 10 marzo 2008

To whom it may concern

To whom it may concern:

Laurea Fra: 27 marzo ore 16:30 aula N25
Laurea Fede: 28 marzo ore 16:30 aula N25

Madonna gets what she wants

beccatevi sto corto...fulminante!



ve do pure 'sto link per vedere gli altri della serie (fanno parte di una campagna pubblicitaria della BMW)
http://it.youtube.com/results?search_query=bmw+short+movie+&search_type=

Porta Romana 1908



Noi canteremo le grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere o dalla sommossa:(... )le officine appese alle nuvole pei contorti fili dei loro fumi(...).
[dal Manifesto del Futurismo - F. T. Marinetti]

domenica 9 marzo 2008

REPORT

ore 22,00
se siete ancora in tempo guardatevi REPORT su raitre. indaga sull' "emergenza rifiuti" in campania. é una roba da fare spavento... aiuta a rendersi conto delle dimensioni del dramma.

Oh!, ...Après!!, Oh!, Après la classe!!!!!








Altre foto su artofziggy

Un mondo che ignoravo...

Grazie ad alice un nuovo mondo che non sospettavo: i bike messenger...



Funk it All





Altre foto su artofziggy !!!!!!

venerdì 7 marzo 2008

creatività svizzera

simbolo su un cesso pubblico di Lugano
e la domanda sorge spontanea: cosa rappresenta il primo pallino in alto?

giovedì 6 marzo 2008

P.Q.M
per questi motivi
non ci sono problemi perché non ci sono soluzioni
la terra non gira, oh bestie!
la testa è rotonda per permettere alle idee di cambiare direzione
la Patafisica migliora i vostri week-end
il calcolo della superficie di Dio è uguale a Zero
Ha Ha
UBU
(da Enrico Baj, Scritti sull’arte, AAA Edizioni, Venezia 1996)
+
pere ubu, modern dance
da ascoltare!

il canto e la deformazione visuale del viso. da visualizzare.

mercoledì 5 marzo 2008

Ipse Dixit (2)

"L'apatia, lo stress e il logorio della vita moderna hanno messo i blogger (quasi) in ginocchio....
...RIALZATI, MeltingMinds!"
- Slogan di questi giorni a Milano.

sta arrivando la primavera!

anche a london, london..

Arsenal!

martedì 4 marzo 2008

bel video

fantastico il ritmo creato in post-produzione

Rumore: un buco nel silenzio


Il silenzio. Il rumore. E, in mezzo, tra i due poli, tutte le variazioni e le gradazioni possibili. “Rumore: un buco nel silenzio” riunisce le opere di ventuno artisti: ogni lavoro contribuisce a delineare un frammento particolare all’interno del complesso panorama di suoni, rumori, brusii e silenzi di cui si costituisce la mostra, che trae ispirazione da “Een lek in het zwijgen: noise”, evento ideato e curato da Gwy Mandelinck e Giacinto Di Pietrantonio a Watou (Belgio) durante l’estate 2007 e giudicata dalla stampa belga come migliore mostra dell’anno e di tutte le 27 edizioni del festival in Belgio.
...è allo spazio oberdan, e oggi, come tutti i primi martedì del mese, l'ingresso è gratuito.
inoltre, è aperta fino alle ore 22.
occasione da non perdere, direi..io vado per le 19, chi vuole venire?

Billie Holiday

La stanza odora di fiori e tappeti.
Io resto nudo sul letto, a guardare le costellazioni di polvere che filtrano il cielo.
Lei, silenziosa di fronte allo specchio, si sistema i capelli con le dita, si rallegra le palpebre.
C’è un disco di Billie Holiday nel computer e dal piano di sotto salgono suoni di cucina.
Lei chiude la camicia abbottonandola dal basso. Da sopra la mia spalla, spio i fori triangolari dei suoi bottoni.
Lei appoggia la matita alle palpebre e apre la bocca.
Chiudo il lembo del lenzuolo tra i denti.
Penso che da esattamente un anno i miei risvegli si assommano in strati di lenzuola nuove, avvolti su una lingua nuova che ancora non possiedo.
Sbircio i camini attraverso la finestrella sul tetto, chiedendomi se un anno prima avrei mai potuto immaginare questo ennesimo risveglio. Chiudo gli occhi di nuovo e nel pensiero ruzzolano decine di frasi che non ho mai compreso. Gioco per un po’ con l’idea di un filo d’aquilone che casualmente trasporta la mia vita, altrove.
Se questo mattino fosse stato un altro, mi sarei lasciato scivolare nel pensiero gelato della fragilità delle cose.
Ma lei ora indossa un maglioncino color perla, si volta frusciando e mi appoggia le mani sul petto. I suoi capelli cadono a uno a uno sul mio rimuginare.
Caffé?
Un sorriso percorre la distanza a piccoli passi di ragno e le si arrampica sulle braccia.
Lei appoggia il viso sulle mia spalla e inspira.
Poi mi soffia sul volto. Mi guarda ancora un attimo, prima di allontanarsi dalla stanza.
Dal pianoterra salgono il suono triste di un giradischi e una voce di donna.
La guardo scendere le scale, mentre nella linea curva delle sue braccia corrono a rifugiarsi tutti i suoni della casa.
Quando si fa di nuovo silenzio, Bilie Holiday inizia una nuova canzone.
Allungo le gambe sotto il lenzuolo e prendo una sigaretta da terra.
Fumo con gli occhi aperti, il collo disteso sul cuscino, ascoltando i frammenti di una conversazione femminile.
Penso al suono degli uccelli che incornicia la finestra, cerco di immaginarli. Penso a un lupo che ho visto anni prima nel giardino di un albergo, a un cavallo tremante nella penombra torrida d’agosto.
Spengo la sigaretta in un bicchiere. Chiudo le braccia sul petto.
Ricordo i tavoli sul lungomare di Palermo e quella striscia di prato che sembra una linea di trucco attorno al porto. Rimango qualche secondo a sognare tre macchie di the sul fiore rosso di una tovaglia, poi di colpo mi ritrovo a gridare insieme a venti ragazzini dentro un autobus che corre tra le montagne. Quando l’autobus arriva alla fine della curva, precipito ridendo sul tappeto elastico e mio padre si siede sulla panchina, nel parco. Vedo mio padre accendersi una sigaretta, avrei voglia di parlargli, ma il mio sguardo scivola adesso sui volti scuri dei manovali nascosti dietro le quinte del teatro e sui nodi slacciati delle mie scarpe di vernice. Inciampo sulla porta, mentre dall’aula buia vengono suoni di flauto. C’è freddo.
Allora, i suoi capelli si sciolgono a uno a uno sul mio sognare.
E la luce diventa di nuovo pomeriggio.
Sento Billie Holiday che sorride nel microfono, mentre nella stanza torna il silenzio.
In quell’istante, tutti e tre prendiamo fiato insieme.

lunedì 3 marzo 2008

Zero - Life Updates.

Due rapidi aggiornamenti nel tram-tram della vita:

Geremia Crispino, 24 anni, compagno di liceo del sottoscritto, maniaco della palestra e del fitness, che durante l'ora di ricreazione cacciava dallo zaino barattoli pieni di amminoacidi, integratori e proteine, è stato appena scelto da una delle troniste di Uomini&Donne: approvato anche dal vigoroso boato del pubblico -composto per lo più da opulente matrone-, Geremia ci sarà anche nelle prossime puntate. Forse lo vedremo in una delle celebri esterne del programma di Maria De Filippi, in spiaggia o in montagna, oppure in discoteca, mano nella mano con la sua bella.

La notizia me l'ha data Fabrizio, stasera, aggiungendo sarcasticamente: "Ricordi quando gli dicevamo sempre: tu solo da Uomini&Donne puoi finire?". C'è finito.

L'appuntamento è fissato per martedì, dopo pranzo, su Canale 5: non mancate!!

Dal sito: "Maria chiede a Paola se abbia voglia di uscire in esterna, la tronista osserva i corteggiatori con occhio clinico e ne indica uno che poi afferma di essere stato suo compagno di scuola (ma guarda la combinazione) e poi un altro, napoletano a sua volta, di nome Geremia; Valentina chiama Michael, Sammy e Ivan."


Roberto Dinacci, 26 anni, stretto collaboratore del ministro dell'Innovazione Luigi Nicolais, studente di Biologia prossimo alla laurea, persona integerrima, colui che ha aiutato il sottoscritto ad ottenere lo spazio a Materdei per la Notte Bianca di due anni fa, è morto in un incidente stradale, nei pressi di Quarto (NA), circa ventiquattr'ore fa. La sua macchina è uscita fuori strada nel silenzio delle prime ore post-prandiali, in una tranquillissima strada statale, mentre ri-accompagnava a casa un suo amico sedicenne - che è rimasto illeso. Nessuno di loro aveva la cintura allacciata.

Ricordo di aver incontrato Roberto almeno una dozzina di volte, in questi ultimi due anni, da quando il Richiamo ha iniziato le sue attività. Timido nel parlare, educatissimo, troppo piccolo per quello studio da azzeccagarbugli che gli avevano affibbiato, in un piano alto della Prefettura. Ricordo le nostre prime chiacchierate, sul futuro di una città e sul nostro, nella calura agostana, lui in giacca e cravatta e cellulare sempre acceso, io in maglietta e jeans. Molto meridionale nell'accento e nel modo di vestire, Roberto finalmente lo ritrovai in maglietta e jeans, proprio come me, ad una Festa dell'Unità, l'anno scorso. In quell'occasione si incontrarono e si conobbero anche i nostri rispettivi genitori, che con apprensione commentavano le scelte professionali dei loro pargoli: "Dirigente ministeriale, ah!". "Sconsiderato vandalo, ah!". Eravamo ritornati pargoli, sì, sotto la vigilia dei grandi. Il papà di Roberto, si capiva da come lo rimproverava, portava il figlio in palmo di mano.
Anche questa notizia me l'ha data Fabrizio, esattamente 10minuti dopo la prima: sui siti internet campani già abbondano commemorazioni istituzionali per-gli-addetti-ai-lavori, in quanto Roberto sicuramente non lo conosceva proprio nessuno.

Comunque non divaghiamo: i funerali di Roberto saranno domani alle 17.00., nella Chiesa di S. Antonio Abate del Comune di Quarto, ingresso libero, consumazione (di fiori) obbligatoria, dj set di Bellomunno (Fabio). Presenti anche vari assessori regionali e una delegazione del ministero. Vi va di andare??
Scusate per il disturbo, alla prox!
Ciauz!

il cugino di Nico

é fotografo. ha un bel portfolio online di fotografie in bianco e nero.
le più recenti sono quelle di un viaggio solitario in Sicilia, la sua regione di provenienza (adesso abita e lavora a Milano) dallo stile sobrio e deciso, quello tipico dei fotografi classici degli anni '50 (Erwitt).
anche i nudi sono da vedere: le forme delicate dei corpi femminili emergono con nettezza dal fondale scuro.
http://francescopizzo.com/

Paesaggio Notturno

Rannicchio le gambe sulla sedia. Guardo alla mia destra, verso la finestra. Al di la’ della cornice di legno torreggiano alcuni palazzi da lavoro, lunghe vetrate di un ufficio in cui galleggiano molte ombre verticali. E’ sera.
Appoggio il mento sulle ginocchia. Con una mano stringo le gambe al petto, con l’altra batto sui tasti. Scrivo una breve email, la cancello, cerco canzoni su internet. Cerco le fotografie di me stesso sui motori di ricerca.
Il the e’ ancora tiepido nonostante latte e tintura si siano mischiati in un colore grigio tetro.
Sono da solo in ufficio. Al terzo piano di questa palazzina in New Bond Street.
L’orologio nel computer e’ indietro, calcolo i minuti che mi restano da passare seduto.
Respiro lentamente. Tutto in me e’ sospeso. Un brivido sulle spalle. Raccolgo la giacca dallo schienale e ne avvolgo la goffa piramide di me accoccolata sulla sedia. Poi, estraggo solo una mano per digitare il nome di una canzone su youtube. La traccia comincia a fluire, faticosamente, dai piccoli fori ai lati dello schermo.
Avvicino il telefono portatile, premo il tasto di chiamata. Lo apoggio sul tavolo, lasciandolo tubare.
Al mio ennesimo sguardo, i palazzotti cominciano piano piano a sparire dietro la finestra. Sul vetro, come un paesaggio notturno, sorge il riflesso delle lampadine della stanza e di me stesso.
Ancora pochi minuti e la mia giornata di lavoro e’ finita.
Appoggio il mento nella conca tra le ginocchia unite.
La musica svanisce insieme a tutto il resto.

Morgan - Contro me stesso


da sentire a volume alto, in ore notturne.
come in alcuni animali, la coda e' la parte piu' gustosa.

Champions Milan-Arsenal



Eccomi con i miei post privi di cultura e intelletto.

Domani c'è il Milan, che ne dite di andare all'Old Fox per vedere la parza?

Aggiungo di più, percheè non andiamo all'ora dell aperitivo (19:00) così ci prendiamo i posti migliori????

Aspetto vostre risposte

ciao!!!

Elisir - Avion Travel

Giusto per portare un pò di musica definita "colta", vi posto la versione degli Avion Travel di Elisir di Paolo Conte.
Vi consiglio caldamente però di ascoltare la versione originale, di gran lunga migliore... ce l'ho in testa da due giorni.
Questo post mi è venuto in mente dopo una discussione con la Virgi ieri sera... ebbene questo potrebbe essere uno di quei casi dove musica e parole si equilibrano in maniera quasi perfetta.
La versione originale di Paolo Conte riesce a suscitare un immaginario selvatico dove poter liberare tutti i propri istinti... mi fa venire in mente le notti della taranta o un baccanale dionisiaco.

Quando Bertolucci ti toglie le parole di bocca...

Tutto quello che non sono riuscita a dire a chi parla come Theo...

PER LA SERIE: C'E' SPERANZA PE' TUTTI

TRILUSSA

L'INGEGNO
tratto da "Le Favole"


L'Aquila disse ar Gatto: - Ormai so' celebre.
Cór nome e co' la fama che ciò io
me ne frego der monno: tutti l'ommini
so' ammiratori de l'ingegno mio!
Er Gatto je rispose: - Nu' ne dubbito.
Io, però, che frequento la cucina,
te posso di' che l'Omo ammira l'Aquila,
ma in fonno preferisce la Gallina...

sabato 1 marzo 2008

se avessi un'anima

Se avessi un'anima, questo post non sarebbe mai stato concepito.
Purtroppo invece, onorevoli contributori di MeltingMinds, il pudore è dote di pochi e comunque non mia.
Convinto di annientare qualunque competitor candidato al premio "U.S.B.C.F.F.P.V.O.O." ovvero Uso Sleale di Blog Comunitario con Fini Fottutamente Personali e Visite Oltraggiosamente Opportunistiche, vi prego di perdonarmi quando vi ricordo del concerto di stasera (locandina schiaffata sotto).


Dopo questo periodo difficile, mi preparo ad un lungo rito di purificazione dove, lavandovi i piedi, vi lascerò sterilizzare la mia anima.
Vi amo molto, lontani e vicini,
a stasera,