mercoledì 19 marzo 2008

Dai 7 ai 17 - Gli Anni Novanta così come li ho visti (e sentiti) - 1992

Il 1992 è il ritorno nella vecchia casa di Materdei, dopo un anno passato a casa della nonna per via dei lavori di ristrutturazione. Il 1992 è un pomeriggio in Calabria, una sedia in vimini in cortile, un gatto sulle mie ginocchia, e poi quella notizia che arriva dalla tv del salotto, come una deflagrazione: in Sicilia hanno ammazzato il secondo giudice, un giudice importante, e mia mamma e mio zio Geppy corrono ad alzare il volume per capire meglio. Il trambusto fa scappare il gatto. Io resto seduto, tanto la tv - poggiata in cima al frigorifero - si poteva vedere anche attraverso la finestra. Il 1992 è mio padre che d'estate deve tornare a Napoli ogni venerdì, perché c'ha da lavorare, e così a messa si va con la mamma, mia sorella, mia nonna, mia zia..insomma tutte donne, perché zio Geppy e sua moglie si rompono, e vanno piuttosto a Pizzo a prendersi un tartufo; ma il 1992 è anche mio padre che torna da Napoli con quella cassetta, graffiata, impolverata - l'ha presa in una bancarella - che si chiama "883 - Hanno Ucciso L'Uomo Ragno", e la cercavo tanto, ma proprio tanto, perche' avevo sentito in radio quella canzone; poi l'Uomo Ragno lo leggevo tutti i mesi, è il mio fumetto preferito, capite? Il 1992 è una lista infinita di persone morte per colpa dell'AIDS, una malattia, credo, che mia nonna definisce una "punizione di Dio", e i telegiornali ricordano ovviamente Keith Haring o Freddie Mercury, ma anche qualcuno che forse avevamo dimenticato, pure morto per punizione di Dio, come Bruce Chatwin, Isaac Asimov, Herb Ritts, Robert Mapplethorpe, Rudolf Nureyev, Derek Jarman, Brad Davis, Michel Foucault, Althea Flynt. Tutti tra l'88 e il '92, dice la televisione, e mia nonna ha ragione a dire che è come un flagello. Il 1992 è' quella pubblicità in bianco e nero, con una musica angosciante, dove ci alcune persone con un alone viola, si bucano con una siringa, e passano l'ale viola ad altre persone, che abbracciano altre persone e così l'alone viola si diffonde un po' ovunque.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Bellissimo Paul... sono davvero stupendi questi flashback d'autore...
Anch'io mi ricordo l'uscita della cassettina degli 883... e non riuscivo a capire cosa centrasse Maz Pezzali con l'Uomo Ragno..bah

paulmoss ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
paulmoss ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
paulmoss ha detto...

Grazie ema!
vorrei recensire brevemente il video che ho allegato: "Under the Bridge", diretto da Gus Van Sant. Pressocchè retto unicamente sul testo della canzone, è una passeggiata di Kiedis tra le vie della sua città adorata, L.A., tra incontri e riflessioni solitarie, fino alla rabbiosa esplosione finale. Il regista è stato scelto per la sua vicinanza con i temi cantati dai Red Hot: droga, autodistruzione, emarginanzione. Concettualmente diviso in due parti: una astratta, fluorescente, lisergica, la più vicina al film "Drugstor Cowboy" diretto da Van Sant nell'89; la seconda, quella più "urbana" e "verista", è intrisa di riferimenti pop: vedi la sosta di Kiedis sotto il muretto coperto dai graffiti, che compare in molta iconografia di quell'anno (la lezione di recitazione nelle "Iene", giusto per citare un caso); le bancarelle miserrime dei latinos; l'immancabile -e inguardabile- t-shirt del protagonista.
L'uso ripetuto delle dissolvenze è un altro segno distintivo, così come l'onirica inquadratura iniziale. Inconcepilie poi, oggi, anche l'inquadratura fuori-sincro (e fuori luogo) del messicano con l'armonica, verso metà video. Los Angeles, comunque, insieme alla West Coast in generale è la vera protagonista della videografia dei primi anni Novana. Vedere, se vi pare: "Dirty Boots" dei Sonic Youth o "November Rain" dei Guns 'n Roses. Entrambi editi nel 1992.

paulmoss ha detto...

Non è un caso, inoltre, che in tutti questi video citati, così come in tanti altri di quell'anno, si parli di droga.

Los Angeles = Droga + Malattia (AIDS?) = Emarginazione