Tratto da "La fine del mondo e il paese delle meraviglie"di Haruki Murakami.
- Non tocca a me dirlo, ma sono proprio ottimi, - fece.
- E' brava anche a cucinare, sua nipote? - chiesi.
- No, non proprio. Solo i sandwich li fa divinamente. In cucina se la cava, non c'è dubbio, ma non c'è confronto.
- Un vero genio dei sandwich insomma.
- Infatti. Proprio così. E sa cosa penso? Che lei la capisce alla perfezione quella ragazza. Guardi, a lei la darei tranquillamente. Tranquillamente.
- A me? - chiesi un po' sorpreso. - Soltanto perchè ho fatto le lodi dei sandwich?
- Vuol dirmi che non le piacciono?
- Mi piacciono alla follia, - risposi cercando di ricordarmi la ragazza grassa quel tanto che bastava, senza che interferisse con i miei calcoli. Poi bevvi un sorso di caffè.
-Sa cosa le dico? Che il lei c'è qualcosa. Oppure le manca qualcosa. Tanto il risultato è lo stesso, - disse il vecchio.
- A volte lo penso anche io, - ammisi sinceramente.
-Noi scienziati chiamiamo tale condizione un processo evolutivo. Prima o poi se ne renderà conto anche lei, ma l'evoluzione è qualcosa di severo. E sa qual'è l'aspetto più severo dell'evoluzione?
- No, non lo so. Me lo dica lei.
- Il fatto di non poter scegliere in che maniera evolvere. Nessuno può deciderlo come vuole. E' come per le alluvioni, le valanghe, i terremoti... Non si sa quando arrivano, e una volta che sono arrivati è troppo tardi.
- Non tocca a me dirlo, ma sono proprio ottimi, - fece.
- E' brava anche a cucinare, sua nipote? - chiesi.
- No, non proprio. Solo i sandwich li fa divinamente. In cucina se la cava, non c'è dubbio, ma non c'è confronto.
- Un vero genio dei sandwich insomma.
- Infatti. Proprio così. E sa cosa penso? Che lei la capisce alla perfezione quella ragazza. Guardi, a lei la darei tranquillamente. Tranquillamente.
- A me? - chiesi un po' sorpreso. - Soltanto perchè ho fatto le lodi dei sandwich?
- Vuol dirmi che non le piacciono?
- Mi piacciono alla follia, - risposi cercando di ricordarmi la ragazza grassa quel tanto che bastava, senza che interferisse con i miei calcoli. Poi bevvi un sorso di caffè.
-Sa cosa le dico? Che il lei c'è qualcosa. Oppure le manca qualcosa. Tanto il risultato è lo stesso, - disse il vecchio.
- A volte lo penso anche io, - ammisi sinceramente.
-Noi scienziati chiamiamo tale condizione un processo evolutivo. Prima o poi se ne renderà conto anche lei, ma l'evoluzione è qualcosa di severo. E sa qual'è l'aspetto più severo dell'evoluzione?
- No, non lo so. Me lo dica lei.
- Il fatto di non poter scegliere in che maniera evolvere. Nessuno può deciderlo come vuole. E' come per le alluvioni, le valanghe, i terremoti... Non si sa quando arrivano, e una volta che sono arrivati è troppo tardi.
1 commento:
I love Murakami...conosco però solo quello di Tokio Blues e di A sud del confine ad ovest del sole...Il libro che citi è precedente a questi,com'è???
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