domenica 23 marzo 2008

La parte della fortuna

il 18 marzo è uscito nelle librerie il primo romanzo di Luca Casarini.
Ho sguito la genesi di questo noir sin dall'inizio. Ho ascoltato da Luca le prime letture dei capitoli, nelle sere della scorsa estate..
Consiglio caldamente questo libro. A chiunque. (ma soprattutto a Paolo :)

"Nico e’ un precario, come tutto cio’ che lo circonda. Precari sono i suoi amici, precari per scelta e per condizione. Con il loro sodalizio che chiamano cooperativa rendono precario anche il limite che divide legalita’ da illegalita’.
Un noir che attraversa il nordest della metropoli diffusa e l’Emilia delle galere etniche.
Si gioca tutto al presente, nell’immediato, l’unico giudizio e’ costruito dai legami con i propri amici. La fortuna in questo gioco ha sempre una parte importante."

La parte della fortuna, un romanzo di Luca Casarini, Ed. Mondadori, Collana Strade Blu, in libreria dal 18 marzo.

"E’ noir di lotta, questo di Luca Casarini, scritto nella foresta di Sherwood del tempo presente. Duro e precario, spavaldo e fuggitivo, racconta la rivolta e l’arte di arrangiarsi, gli esili quotidiani e le quotidiane costituenti della vita. Sullo sfondo, pronta a ghermire, la Storia.
Ci provi pure. Avrà pane per le sue fauci, dicono quelli che sempre accantonano “la parte della fortuna".
Gianfranco Bettin

"La parte della fortuna sembra essere diventata, nel mondo di Nico e della sua ’banda’, il tutto. È il mondo che non conosce più confini, nel quale città, lingue, tradizioni, valori si confondono indistricabilmente. E tuttavia, a volte quasi con disperazione, a volte con ironia, Nico e i suoi cercano in esso di riconoscersi e abitare. Nessuno più può pensare di tenere in pugno il proprio destino, di vivere "orientato" da Valori e Progetti, e tuttavia è necessario ancora sentire tutta l’insopportabilità di una vita che per troppi è inferno. E ribellarvisi. Se non è più possibile il Giudizio che decide e divide, è tuttavia necessario prendere parte, mettersi in gioco, dare la mano all’amico. Allora possono "aprirsi" luoghi che amiamo e l’angoscia di questa vita, che si esprime nella scrittura spezzata del libro, rasserenarsi, magari per brevi istanti, in squarci di pura lirica - come in certe pagine su Venezia e, ancor più, sulla "brutta" Marghera."
Massimo Cacciari

2 commenti:

paulmoss ha detto...

Che emozione. E lo dico senza ironia.
La nascita di un libro è come quella di un figlio, imnagino. E seguirne la gestazione è qualcosa di preziosissimo, che ti rimane dentro.
Ho letto recensioni altalenanti su quest'opera prima - che non mancherò di comprare, fosse solo che è di cognato!-, ma la copertina è azzeccatissima: l'hai suggerita tu?:)

paulmoss ha detto...

p.s.:Oggi ho letto della torta in faccia a Caruso, a un incontro della Sinistra Arcobaleno.
Casarini ha applaudito.
Per carità, viste le dimensioni della prova berlusconiana, tutti nell'arco di una giornata finiamo con l'arricchire un po' il Cavaliere.
Ma quando sei stato capo delle Tute Bianche, non puoi pubblicare con la Mondadori e poi sghignazzare per una torta in faccia al "traditore"..

p.p.s.: Gianfranco Bettin, che qui viene citato, è comparso tra gli articolisti de "Lo Straniero", http://www.lostraniero.net/febbraio08/indice%200208.html