non ci sono risposte alla tua domanda, purtroppo.
ma queste vite sono, e sono degne di rispetto.
julianna ha una gravissima malattia genetica che si chiama sindrome di tracher collins. in particolare si tratta forse di uno dei più gravi casi che si sono mai visti. di solito sono malformazioni del viso, molti gravi certo ma non a questo punto, che riguardano occhi e orecchie. colpisce 1 bambino ogni 10000.
quando ci viene da chiederci come è possibile che Dio permetta simili vita, quando ci viene da chiederci che senso hanno... ecco allora credo sia il caso di usare internet... non per setacciare you tube alla ricerca di foto o filmati (forse con quel pizzico di morbosità insita nella curiosità umana) che ci mostrino immagini deturpate ma per osservare le milioni di comunità che sono sorte dall'avvento di internet e che permettono a famigliari e caregiver di entrare in contatto, sentirsi meno soli, trovare consigli su come affrontare i disagi dei propri cari (mi riferisco per esempio alle community nate in italia e in tutto il mondo per l'alzheimer, il parkinson, o proprio la malattia di treacher collins).
non ci sono foto o turpi descrizioni (in nessuna davvero), ma solo messaggi di consolazione e amore. sono persone che, quasi per miracolo, sono stati capaci di guardare alla vita in un modo nuovo, senza pregiudizi e sovrastrutture. capaci di chiedersi cosa voglia dire vita.ricostruire e ricostruirsi.
forse bisogna cambiare i parametri di riferimento. la selezione naturale compie la sua scrematura.. queste creature non vivranno a lungo di solito. ma noi?noi non siamo un processo evolutivo ma esseri pensanti, con cuore e anima... dobbiamo fare la stessa scelta e dire che quella non è vita?
non voglio equiparare la mia esistenza a quella di quella bambina, che a 12 anni e con un cervello perfettamente funzionante (di solito questa sindrome non da disturbi psichici) si troverà a confrontarsi con terribili adolescenti... so che farà fatica, ma forse avrà più voglia di vivere, sarà meno depressa di tutti noi messi insieme... leggete i post che mettiamo, leggete quello che ho appena pubblicato io...ma cosa stiamo facendo?grazie julianna per farmi riflettere e ricordare.
scusate la foga, forse l'illegibilità del messaggio... per le vicende che ho vissuto e vivo mi sono trovata a confrontarmi con persone afflitte da gravi deformazioni o gravi malattie degenerative e la tematica mi lascia molto sensibile.
ritornando al post di fede, due di loro sono dei miei modelli...
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
11 commenti:
in parte ti do ragione, silvia.
l'inconcepibile fa parte dell'umano, e sta a noi saperlo accettare..
mio padre è medico: guanti di lattice, camici, sale operatorie, libri di anatomia più sconvolgenti di romanzi di fantascienza sono stati all'ordine del giorno, durante la mia infanzia...
però come fai a ringraziare julianna wetmore per quello che "ti fa ricordare"? Come facciamo, non dico io e te, ma noi tutti "sani", ad affibbiare quest'onere a chi sano non è, non lo è per niente, anzi soffre di degenerazioni genetiche che colpiscono 1 su un milione?
Come facciamo rendere queste persone, che sono frutto non si sa se per volontà divina o chimica di un'anomalia che (altrimenti) non avrebbero mai avuto, dei martiri viventi?
Dei testimoni inconsapevoli.
Uno sprone per le nostre piccole borghesi manie: il foruncolo schiacciato, il nasone, i capricci di tutti i giorni...Eh, no: guardate chi sta peggio! così diciamo.
Ma loro forse non vorrebbero STARCI affatto, non credi? Boh, non è una domanda. non lo so nemmeno io.
non intendevo che mi fa ricordare quanto sono fortunata...non volevo far riflettere sul fatto che ci è stato peggio.
ma che si può combattere e essere felici, avere coraggio di vivere una vita difficile senza essere proclamati martiri.
avere il coraggio di vivere...
cercavo di dire... ma è troppo complicato...
lo sapevo i blog non fanno per me.. come si fa a spiegare sentimenti che non spieghi neanche a te stesso.
come faccio a comunicarti/vi quello che mi hanno comunicato le persone di cui ti parlavo senza guardarti/vi negli occhi???
come si può parlare senza conoscere il pregresso delle proprie vite.
vorrei comunicare qualcosa... ma il mezzo me lo impedisce...
mi spiace
scrivendo non posso balbettare ma posso sbagliare a scrivere, volevo dire "volevo far riflettere sul fatto che c'è chi sta peggio".
forse per capire cosa intendo quando parlo di ricostruire una nuova vita, nuovi parametri potresti andare a vedere il sito dell'alzheimer list e vedere i post di caregivers e malati...
sono maestri silenziosi che non vogliono essere ascoltati, inconsapevoli come dici tu. scrivono solo per cercare aiuto o darlo...
ti dirò di più, ora che mi viene in mente, i post non sono visibili online da tutti. è uno scambio di mail silenzioso...ricevi i post via mail se sei iscritto. (io ho avuto occasione di leggerli)
comunque ci sono milioni di siti del genere, perchè non vai a vedere una community di genitori con i figli affetti proprio dalla sindrome di treacher collins?
pochissimi sono ad accesso libero...
il pudore dell'interiorità
lascia perdere il mezzo, contano le parole: ne hai da vendere per poterti esprimere..non sentirti intimorita dalla balbuzie digitale..queste sono sciocchezze.
forse ti appariranno blasfemi i miei discorsi, ma non sto criticando i caregivers, i volontari, etc..anzi.
Quello di cui parli anche tu mi pare, è il punto di vista "esterno", di chi assiste i malati, dei genitori. Bene.
Fatto salvo il valore sacro della Vita (sul quale potremmo discutere per giorni), è su questo sguardo "esterno" che m'interrogo: fino a che punto è giustissima compassione e condivisione del dolore, magari per alleviarlo, e quando non sfora nell'imposizione del dogma di cui sopra?
E sia chiaro: non parlo nemmeno di eutanasia...
per quanto riguarda me, posso dirti che si tratta semplicemente di amore, un amore che, pur nella consapevolezza, ti fa vedere quella persona malata esattamente come le altre.
non per ipocrisia o autoconvincimento... è proprio uguale alle altre per te... è incredibile ma a volte è proprio così
Silvia il tuo post mi ha molto toccato, perchè sincero e non solo una pura speculazione teorica. Purtroppo ti capisco...
Trovo davvero di cattivo gusto spettacolarizzare queste situazioni (non dico che bisogna nasconderle, anzi l'informazione è l'unico mezzo a nostra disposizione). Credo che ormai possiamo superare le classiche argomentazioni da assemblea di istituto e pensare come esseri umani con empatia e rispetto.
Ehm..non per fare il "solito" polemico.. ma dove vedi "pura speculazione teorica", "spettacolarizzazione", "argomentazioni da assemblea di istituto"...(a parte la tua frase: "pensare come esseri umani con empatia e rispetto" uscita dall' Hare Khrisna??:)Magari se lo spiegassi meglio..
Sappiamo tutti di essere un po' morbosi e su questo non c'è dubbio. Ma forse il buco della serratura serve anche a questo: a renderci partecipi di situazioni altrimenti impensabili, dovute non tanto a qualche "disegno" (lo dico da credente) ma piuttosto alla casualità. E mi chiedo, solo (per pura speculazione teorica)se siamo fatti per sopportare questa casualità...tutto qua.
ah, comunque mi sono dimenticato, che cafone:
AUGURI a Silvia per il nuovo lavoro!!
in bocca al lupo per tutto, e grazie per per la gentilezza e il garbo con il quale sei sempre presente qui sul blog...
:))
grazie fra...è proprio quello che intendevo.
paolo, non è che sia sbagliato fermarsi a riflettere e porsi interrogativi come i tuoi..a volte per pure speculazione teorica, anzi mi correggo non si tratta di speculazione teorica: sono le leggitime grida di dolore dell'uomo che è stato schiantato giù dal'eden e si chiede urlando perchè (il libro di Jonas sul concetto di dio dopo auschiwitz - il titolo del libro era più o meno così- è una riflessione interessante a proposito, la shoa è solo il punto di partenza)...
forse però, o almeno è quello che sto cercando di fare io, è meglio passare alla parte attiva del gioco e to cope with this life...
con tutto ciò ci è capitato, da cui non si può e non si vuole tornare indietro (pochi per l'esasperazione commettono gesti di eutanasia). l'unica soluzione è andare avanti e cercare di aprirsi all'accoglienza e all'amore, come fanno i milioni di persone costrette a fronteggiare tale problematiche e che popolano il mondo reale e quello di internet..
ps crepi il lupo e grazie a te per i complimenti... quasi quasi mi imbarazzo (come si fa a diventare rossi per iscritto? proviamo così... peperone)
Silvia non posso che inchinarmi di fronte a cotanta manifestazione di cultura.
P.s. are... che????
Posta un commento