
Gentili concittadini,
sono felice di condividere con voi alcuni pensieri sul futuro.
Essendo gennaio il mese piu' giovane dell'anno ed essendo noi ancora giovani, il tema di questo post e' senz'altro appropriato al tempo:
Sull'assoluta necessita' di sopprimere gli anziani.
PROLOGO TEORICO
Questo post e' in debito con il testo di Niall Ferguson, docente di storia all'universita' di Harvard, "Cash Nexus" (tradotto in italiano col titolo orribile di "Soldi e Potere").
Nelle pagine del succitato pregevole libro, ho potuto approcciarmi a un concetto nuovo e interessante:
La Contabilita' intergenerazionale.
La "Generational Accounting" e' un'invenzione anglosassone che consente di osservare i rapporti tra le diverse generazioni in termini di spesa pubblica, sullo sfondo di un'idea di equilibrio di lungo termine tra spesa e tassazione.
Detto in altri termini, si osserva quanto le spese (welfare, pensioni, sanita'..)di una generazione peseranno sul quelle future.
I risultati dell'analisi condotta con Generational Accounting?
Agghiaccianti per tutto l'occidente. A parte Nuova Zelanda e Irlanda, tutti i maggiori paesi "occidentali" dovrebbero alzare la tassazione di almeno il 40% e ridurre la spesa pubblica del 30% per poter riportare in equilibrio la bilancia della speasa pubblica entro la prossima generazione.
Inutile dire che ogni debito, come sappiamo, porta con se' degli interessi: in altri termini, piu' si aspetta a colmare questo debito, e piu' il debito sale.
A conclusione di questa analisi, Ferguson prospettava che, come nel XX secolo i conflitti principlai sno stati conflitti di classe, cosi' nel XXI secolo i conflitti saranno intergenerazionali.
Del resto, nota, i giovani e i non ancora nati sono la piu'grande minoranza e la meno rappresentata politicamente nelle democrazie occidentali.
E l'Italia?
Se date un'occhiata qui http://www.lavoce.info/articoli/pagina575.html potete leggere un breve report del 2003 (qui lo studio completo in inglese da scaricare http://ideas.repec.org/p/fip/fedcwp/9208.html ).
La situazione non e' buona.
Ad aggravarla, da un lato la forza politica dei sindacati (che difendono i diritti di chi ha gia' da tempo un lavoro e dunque mira alla pensione) e dall'altra una ripartizione intergenerazionale dle potere che avvantaggia fortemente gli aziani (i posti di potere sono, tipicamente, occupati da anziani. A differenza che in molti altri paesi occidentali, ma come avviene di norma nelle civilta' preindustriali e tribali.)
SCENARI FUTURI?
C'e' un solo metodo, a mio parere, per prospettare con realismo gli scenari futuri.
E rientra nel genere della fantascienza.
Immagino una societa' sempre piu' anziana, in cui la vita media sia incredibilmente lunga, in cui il ricambio generazionale ai posti di potere si faccia sempre piu' lento. Immagino una societa' in cui la forza lavoro sia tanto numericamente inferiore a quella non produttiva da venire schiacciata sotto una schiavitu' dai precedneti faraonici. Immagino un futuro in cui gli immigrati giovani saranno spremuti e sfruttati come risorsa preziosa per mantenere in vita antiche generazioni che si sono conquistate il "diritto" al riposo. Immagino una frattura sempre piu' profonda tra lavoratori e proprietari, un divario generazionale. Immagino citta' piene di anziani, nascosti e protetti dalla tecnologia che li tiene in vita e che garantisce l'ordine nelle strade. Immagino insegnanti anziani, poche scuole rimaste aperte, trasformate in centri di addestramento al lavoro. Immagino la soglia dell'eta' legale per votare alzata, la soglia del limite al lavoro minorile abbassata. Immagino un futuro in cui a molti giovani non sia concesso di invecchiare, per non saturare eccessivamente le file di anziani oligarchi. Immagino stragi silenziose dal sapore cinese. Immagino una nuova estetica, una rivalutazione del look anziano, dei capelli bianchi, una ridicolizzazione della gioventu' (che tra l'altro e' gia' in atto....ma purtoppo ad opera dei giovani..) E tutto sara' soltanto una questione di sostenibilita', una necessita'sociale.
SPERANZE
E immagino gruppi di giovani nascosti, sfuggiti al lavoro. Imagino ronde di ragazzi che eludono la tecnopolizia e si avevnturano nei quartieri residenziali per anziani, che manomettono i congegni di ricambio del sangue, che sabotano gli apparecchi per il ringiovanimento della pelle. Immagino piccoli stormi di ragazzi fuggiaschi tramutati in assassini. a caccia di anziani. Di paraplegici. Di ammalati. A caccia di costi..a cui soltanto i giovani sono costretti a far fronte.
E sara' orribile. Orribile e necessario. Uccidere gli anziani sara' l'unica guerra di liberazione possibile. Saranno giovani timidi, affatto perversi, isolati. Saranno giovani pensatori e liberi.
Ma noi non saremo tra loro.
Noi saremo anziani.
Noi saremo tenuti in vita da organi artificiali.
Nascosti dietro alla polizia e alle istituzioni.
Noi scriveremo libri e articoli sulla saggezza dei vecchi.
E, mi auguro, noi saremo in pericolo. Tutti i giorni. Sempre attenti la notte a chi si avvicnia alla nostra finestra. Sempre spaventati che sia uno di loro. Che sia un ragazzino.
3 commenti:
Sono d'accordo con la tua posizione e sopratutto sul fatto che i giovani dovrebbero avere una posizione di maggiore importanza nella nostra società. Certo però che guardandomi in giro per le strade di Milano, le facce giovani che incontro mi spaventano esattamente quanto quelle dei vecchi bacucchi che ci governano o presiedono le maggiori industrie inseguendo spasmodicamente il profitto.
Mi ha affascinato molto però la tua visione "fantarealistica" del futuro a cui stiamo andando in contro. Ne potrebbe venir fuori un bel racconto...
p.s. stai attento alle tue affermazioni reazionarie su questo blog, ho parlato con Obi Uanchenobi e potresti trovarti l'esercito imperiale ad attenderti ad "armi" aperte al tuo arrivo in aereoporto...:-)
"Ed in questa globalizzazione della ribellione non ci sono solo i
lavoratori delle campagne e delle città, ma ci sono anche altri ed altre che
sono perseguitati e disprezzati per lo stesso motivo, perché non si
lasciano dominare, come le donne, i giovani, gli indigeni, gli
omosessuali, le lesbiche, i transessuali, gli emigranti e molti altri gruppi
presenti in tutto il mondo ma che non vediamo finché non gridano ora basta
al disprezzo e si sollevano e allora sì li vediamo e li sentiamo e li
conosciamo. "
dalla Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona, firmata dall'EZLN
estate 2005
come dice Paolo, il Subcomandante e' sempr eil migliore.
(eddai Paolo che anche tu sei un amante del sup!).
Sono diventato amante del sup per colpa tua, quando era troppo tardi per diventare suo seguace...:)
p.s.: devo aggiornare i racconti del viaggio, ci stiamo per avvicinare a questa fantastica Selva Lacandona:D
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