martedì 12 febbraio 2008

ierisera sono andato a una cena


Ieri sera sono andato a una cena.

Ero stato invitato da Joe, il mio coinquilino.
La cena era in una piccola cooperativa brasiliana a Vauxhall, sud di Londra.
La serata era organizzata dal gruppo "Critical Practice", che fa azioni artistiche di critica sociale.
Il gruppo e' composto di una decina di persone sui trentanni che fanno il dottorato e prendono soldi dallo stato.


Sono arrivato al locale.
In ritardo di mezzora.
Sono inciampato sullo scalino esterno e ho sbattuto contro la porta a vetri.
Si sono voltati tutti.
Nemmeno una ragazza carina.
Mi hanno fatto sedere al centro della tavolata.
Ho scoperto con orrore il motivo per cui mi avevano invitato.
La serata era dedicata all'economia e Joe, fidandosi, mi aveva invitato come "esperto" sul tema.
Io e un'altra ragazza eravamo i due esperti.
Seduti uno di fronte all'altra.,
Lei era biondastra e pallida e ogni volta cominciava la frase con "Come Marxista io penso che...". Ne sapeva un sacco di economia.
Hanno iniziato a bombardarmi di domande.
Ho fatto l'anguilla.
Al terzo bicchiere di vino ne ho rovesciato meta' sulla tovaglia.
Uno di loro, un signore dall'aria omosessuale sui trenta, che si vantava di donare il sangue, mi trattava male.
Una di loro, pallida e dai lunghi capelli neri e vegana incazzata, faceva un sacvco di domande che non capivo.
Un terzo mi sparava una lista di parole di cui non conosceva il significato e mi chiedeva di spiegargliele.
Ero sicuro che la marxista sapesse tutto.
E infatti lei rispondeva.
Io invece non potevo che fare l'aria saputa e non rispondere mai alla domanda.
E non potevo fumare.
A un certo punto ho iniziato a pensare che la ragazza marxista fosse eccitante.
E le cose sono andate meglio.
Mi hanno invitato a parlare a uno dei loro convegni.
Ho detto che quel giorno non potevo.
Poi e' saltato fuori che la partecipazione ai convegni e' pagata.
Ho detto subito che ero libero.
Dopo quasi due ore rispondevo alle domande solo con sorrisi e mimiche facciali.
Pensavo soltanto che la ragazza marxista sembrava uscita da un film sulla working class irlandese degli anni cinquanta.
e che la cosa era molto eccitante.
Mi hanno chiesto di fare una proposta per allestire il loro banchetto all'interno congresso dedicato all'Europa.
volevano qualcosa sui modi di fare econoomia alternativi al capitalismo.
Ho proposto di allestire un altare dei sacrifici dove i visitatori potessero bruciare i propri averi e sacrificarli agli dei.
Nessuno ha riso.
Uno ha preso nota.
Hanno spento le luci del locale e tutti sono saliti in groppa alle loro biciclette ecologiche.
Ero ubriaco.
E finalmente ho fumato.

4 commenti:

paulmoss ha detto...

Che mondo fantastico...
Sembra un sogno costruito dal tuo inconscio, apposta per farti felice..
A volte penso che hai ragione, e che le storie che uno immagina per sé si auto-realizzino, così da farti trovare nel posto giusto al momento giusto..
Forse sì, può sembrare una cena dei cretini ma l'hai raccontata così bene, e così gustosamente, che mai come ora avrei voluto essere lì, seduto vicino alla rossa irlandese marxista, a prendere nota anch'io con un accenno di sorriso...:)

lafranzine ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
lafranzine ha detto...

:-)

lafranzine ha detto...

Volevo scrivere un commento ma poi non è risultato quello che volevo. Ci riproverò più tardi.