sabato 2 febbraio 2008
VECCHIONI - VAUDEVILLE
Scartabellando il mio hard disk esterno, mi sono re-imbattuta in un capolavoro di Vecchioni: Vaudeville.
Vi consiglio caldamente di scaricarla, anche perché (se considerate il periodo) era davvero una voce autonoma :-). La canzone è allegra e ironica, ma riflettere... molto (o per lo meno a me). Comunque bando alle ciance: poiché non la trovo da nessuna parte eccovi almeno il testo.
VECCHIONI - VAUDEVILLE
E spararono al cantautore in una notte di gioventù.
Gli spararono per amore, per non farlo cantare più.
Gli spararono perché era bello
Ricordarselo come era prima:
alternativo, autoridotto, fuori dall’ottica del sistema.
Sce-mo, sce-mo, sce-mo
Mentre cadeva, giù dalle tasche,
gli rotolaron di qua e di là
soldi di Giuda, bucce di pesche e tante altre curiosità.
Mentre cadeva buono tra i buoni
Gli si annebbiava di più la vista
Fece di getto due o tre canzoni
Segno che era un grande artista
Sce-mo, sce-mo, sce-mo
E spararono al cantautore in un eccesso di gioventù.
Gli spararono per ricordarlo come era stato
E come non era più.
E con il mento tra le due assi
Steso sul palco con gli occhi bui
Si sentì gridare dietro quei passi:
“se lo mangiamo siam come lui”
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