sabato 12 aprile 2008

Argomenti per non astenermi.


Paolo Mossetti al GF 2003.

PREMETTO che ho sempre avuto intenzione di votare, e di votare per il Partito Democratico. Senza particolare entusiasmo e senza grandi speranza, ma l'avrei fatto comunque.
Devo dirvi, però, che mai come ora, dopo le ultime dichiarazioni di alcuni esponenti dell'opposizione, sento forte la necessità di svolgere il mio diritto/dovere di cittadino: infilare quella dannatissima scheda nell'urna. Se prima potevo avere qualche dubbio, ora quel dubbio è completamente disciolto e mai come ora mi ritrovo a tirare per la giacchetta parenti e amici affinche' si rechino a votare.
Innanzitutto è venuto a cadere il principale, mirabolante alibi dei "nonsipuotisti": ovvero lo spauracchio di un Veltrusconi. In poche parole, l'inciucio, il due-facce-della-stessa.medaglia, il ma-tanto-fanno-schifo-uguale, che riecheggia querulo persino tra i diciottenni neovotanti.
Gli ultimi due giorni di campagna elettorale ci hanno consegnato lo smascheramento, per altro prevedibilissimo, della natura autoritaria e ingorda del capo dell'opposizione, con i suoi insulti al Capo dello Stato ("di sinistra"), alla magistratura ("test di sanità mentale"), ai giornalisti che già un giorno aveva provveduto a far censurare. E, come se ciò non bastasse, si è messo anche uno dei suoi fidi scagnozzi, il signor Dell'Utri, a far emergere dalla pancia di questa destra il peggio più temuto: il mafioso Mangano è dunque un'eroe; l'antimafia è un "brand"; di pentiti non ne ha mai visto "uno sano di mente"; ma, la cosa più grave, considera Moggi "simpatico" e "innocente".

E' di poche settimane fa una lunga discussione con Federico sull'utilità/inutilità di questo voto. La sua opinione è che l'unico voto utile, ormai, è quello per le piccole istituzioni locali, quelle che regolameno la vita del tuo quartierino (vedi alla voce "council"), del tuo orticello. E' che l'unica forma di politica praticabile, ormai, è quella nella propria sfera privata. Rendere politico il proprio privato, secondo questa teoria è l'unica forma di impegno possibile.

Mai come ora ritengo che questa teoria sia snobistica e sbagliata. Soprattutto, ritengo che sia un pensiero profondamente autolesionistico. Perche' la "grande politica" -quella fatta di noiosi e a volte incivilissimi dibattiti- influenza più di quanto crediamo la nostra vita quotidiana. Per dirne una, non solo a Fede ma a tutti quelli che la pensano come lui, i nostri ultimi 5-6 anni di vita universitaria sono stati influenzati dal colore del governo che abbiamo avuto. Il numero di esami che abbiamo fatto, lo stress patito, il modo in cui siamo stati valutati sono tutte cose (anche) influenzata dalle scelte dell'elettorato. Ora che questo capitolo per molti si è concluso, da cosa, se non dalla politica, verrà influenzato il capitolo successivo, la fase di ricerca del lavoro, la speranza nei sussidi, l'affidamento al welfare?
E il governo che - sono purtroppo rassegnato - vincerà le prossime elezioni, non sarà un governo neutrale; non sarà un governo indolore o qualunquista. Prenderà scelte ben precise, che toccheranno tutti noi.
A questo, Federco o altri potrebbero rispondermi che una soluzione praticabile è l'emigrazione, il rinnegare i legami di patria e di territorio. Sono d'accordo, ma solo in parte. Quest'altra teoria sarebbe efficace se concetti come l'etica pubblica, il vivere civile, la morale di una società avessero un'incidenza soltanto astratta sulla nostra quotidianità, e fosse possibile fuggirli distaccandosene idealmente e concettualmente. Guarire, negando la correlazione problema italiano = mio problema. Purtroppo non è così. Almeno per il sottoscritto.

Quando sento, anche a distanza, le dichiarazioni di un Dell'Utri, o leggo come mi è successo ieri che 200.000 voti all'estero volevano essere "acquistati" tramite l'intermediazione della mafia; o che nel quartiere napoletano di Fuorigrotta qualche migliaio di voti stavano per essere comprati con la promessa di barbecue (una "furnaciella"), per tutte queste cose provo un malessere non esistenziale, patriottico, romantico, bensì un dolore fisico, nervoso, molto molto concreto, che non risponde alla mio passaporto ma al mio fegato. E al mio fegato ci tengo.

Non riuscirei a sentirmi "troppo pulito" per "sporcarmi le mani" col voto, capite, se intanto il mio futuro viene comprato con delle furnacielle. Mi sentirei un po' come quello che si è evirato per fare uno dispetto alla moglie.

"(...) il mio voto non sarà contro Berlusconi. Sarà contro questi allegri “puri di mente”, come gagliardi si definiscono. Ove la purezza è da intendersi come sottrattiva, alla nascita, a designare una tabula rasa. Io voto contro questi senza-vergogna. Io voto perché è tempo di ridare valore alla virtù sociale della vergogna." Marco Rovelli, scrittore.

3 commenti:

Jallo ha detto...

bravissimo paul, quasi quasi voterei te se ci fosse la possibilità di indicare un candidato sulla scheda! scherzi a parte, sono proprio d'accordo e non ci sono dubbi che il Berluska con la sua congrega abbian un'idea del fare politica ancora troppo lontana dalla decenza!

paulmoss ha detto...

tra l'altro, e mi sono dimenticato di scriverlo, vogliamo parlare dell'imbarazzante schiera di "soggetti minori" che si sono presentati a queste elezioni?

1) il mefistofelico bertinotti che ha soppiantato il povero Niki Vendola come possibile alternativa al PD

2) la kapo'-billionairesca Santanche'

3)la lorda di Sinistra Critica, imbranata nel parlare ma con l'aria della rappresentante studentesca...

4) il pagliaccesco Ferrando dalla barba marxiana

5) il paffutello fascistoide Roberto Fiore, ultranazionalista espatriato a Londra in odore di denuncia...

Insomma, non sempre le minoranze sono più "pure". In italia è vero il contrario..

Unknown ha detto...

Si!E'stata la campagna elettorale più noiosa e inutile delle ultime che ho seguito! Anche Veltroni secondo me poteva farsi " vedere" di più,ma credo che sia stata una scelta precisa per distinguersi.Per quanto riguarda l'elenco dei punti toccati dal programma del Berluska,non dimentichiamoci che più volte si è aggrappato al solito tema del calciomercato durante la campagna elettorale,preannunciando l'arrivo di Ronaldino e e il ritorno di Sheva.Davvero due Ministri del tesoro!Davvero fondamentali per risollevare le sorti del Bel Paese!
Trovo che sia davvero importante andare a votare a queste elezioni:io non voglio ritrovarmi ancora Berlusconi come capo del Governo,non voglio che rimanga ancora impunito, non voglio che porti quella sua faccia di m**** nel mondo. E' vero,avremmo potuto aspirare ad un candidato premier di sinistra/centro sinistra un po' più deciso e convincente ma mai più Berlusconi al Governo, mai più censure, mai più insulti retrogradi al comunismo, mai più il suo personale album di foto nella posta...Ad ogni modo,votate con prudenza!