sabato 24 maggio 2008

"Uomini contro la violenza dove siete?" appello di Marisa Guarneri

Cari uomini italiani,
ho un gran peso sul cuore, e capisco il silenzio che da ogni parte si sente su ciò che sta accadendo in Italia.
Le mie amiche mi scrivono facendo battute sulla ragazza romena stuprata da un italiano, molto vicino a lei naturalmente...il convivente della datrice di lavoro.
Se non si trattasse di corpo e di anima, ci sarebbe quasi da dire: meno male.
Pubblicamente emerge la verità e cioè che lo stupro appartiene agli uomini ed è contro le donne ed a volte anche contro altri uomini.
Il braccialetto di Rutelli ci consegnava ad un destino di vittime predestinate, la campagna della destra ci riduceva ad un mero possesso,
stuprabile solo dagli italiani caso mai : le nostre donne!
Ma ora il salto è veramente epocale, scordato il pretesto - lo stupro - si passa direttamente alla punizione etnica.
Sono abituata a vedere giovani donne diventare capro espiatorio dei problemi della propria famiglia, ed abusate in silenzio,.
Ma le nostre braccia non bastano per accogliere migliaia di donne e bambini assaltati, resi responsabili di tutti i disastri del nostro paese.
Si parla di esercito nelle città: niente in contrario se questo esercito mettesse alla gogna tutti gli uomini che stuprano indipendentemente dalla loro nazionalità
e tutti gli uomini che picchiano, terrorizzano, perseguitano, ammazzano donne colpevoli di cercare la propria libertà.
Punizione si, ma soprattutto morale, ostracismo, isolamento, vergogna per questi uomini.
Solo il disprezzo degli altri uomini potrà fermare tutto questo.
Non bastano gli eserciti per combattere il disprezzo conscio e inconscio che c'è nel cuore e nella mente di moltissimi uomini e donne per le vittime di violenza.
Meglio fuochi e assalti di ronde che guardare la verità e cioè che l'origine dello stupro e della violenza sta negli occhi che gli uomini e le donne chiudono
sollevati dal fatto che non stia capitando a loro.
E' buio sopra la mia testa e nel mio cuore. Temo per tutti e per me: temo il trascinamento delle soluzioni facili, temo la concordia in parlamento,
temo le donne che non lottano pur essendo in posizione di poterlo fare e le leggi necessarie non vengono approvate.
Da cosa vi deve difendere uomini il Decreto Sicurezza?
Dalla consapevolezza che la violenza è dentro ognuno di voi e che quando pietà muore siamo tutti morti?
Non si tratta più di riparare dentro ai centri antiviolenza alle sofferenze di donne private della loro dignità e speranza, si tratta di contrastare la violenza
con il coraggio di parlare e distinguersi da questa barbarie, che da almeno venti anni vedo compiersi ogni giorno.
Uomini contro la violenza dove siete?

Marisa Guarneri
Presidente Casa delle Donne Maltrattate

6 commenti:

gaia ha detto...

cazzo, manco un commento? ma come è possibile? DITE QUALCOSA!!!!
DITE QUELLO CHE PENSATE!!!!
non si vive di sola arte e belle riflessioni...
io ci sto pensando, ci riflettevo da giorni sul fatto che ormai sul corriere milano c'è la media di 3 stupri ragazzina-rumeno e/o rom orami da sembrarmi grottesco. e quanto mi fa incazzare questa cosa.
e quanto mi fa incazzare che nessuno ne parli...
vorrei confronto per crescere nelle mie riflessioni.
che qualcuno mi accontenti, per favore.

Unknown ha detto...

Evidentemente non interessa...peccato!Grazie Ga dell'attenzione.

Federico ha detto...

credo che il tema sia molto interessante/inquietante, invece, anche se nella lettera della sciura Marisa ci sono alcune sfumature sessiste fuoriluogo...(tipo: "Da cosa vi deve difendere uomini il Decreto Sicurezza? Dalla consapevolezza che la violenza è dentro ognuno di voi?" mah...interrogativi davvero disarmanti).
Credo che negli ultimi (tanti) anni molta strada si sia fatta nella direzione di garantire maggior rispetto per le donne. Purtroppo, molta di questa strada è stata compiuta esclusivamente a livelli culturali medio/alti, e non ha interessato tutte quelle fasce sociali che sono sempre più spesso il ventre molle del nostro(?) paese. Credo quindi che questa violenza, piuttosto che essere un problema generalizzato di tutti gli uomini(=bruti), sia invece spesso una conseguenza della assoluta mancanza, per le fasce sociali più basse, di offerte culturali che tengano conte delle evoluzioni di pensiero più importanti dell'ultimo secolo. Credo che il motore della violenza sui rom e di quella sulle donne sia rintracciabile in uno stesso luogo: quell'enorme spazio (in tv, sui giornali, in molti "libri", ecc..) in cui vive e si riproduce il mostro della cultura plebea italiana, uno degli orrori più inquietanti di inizio millennio. Come notava Pasolini anni fa (buonanima), lo stupro culturale subito dalle culture locali italiane, a cui si aggiunge una miscela confusa di individualismo e cinismo postmoderno, ha partorito i risultati che ci si poteva attendere.
Non credo che il disprezzo del "branco" degli uomini verso altri uomini possa migliorare particolarmente la situazione: fin quando la cultura plebea sarà un deserto morale e intellettuale quale oggi è in italia (in cui il "pop" non è mai stato altro che panem, tette, culi, et circenses) le cose non cambieranno di molto.
Non è con il disprezzo che si ridarà dignità a quella plebe che picchia le donne e brucia i campi rom, ma è con un attento, accurato, coraggioso lavoro di produzione di una cultura popolare al tempo stesso divulgativa e profonda.
Come dire...meno novella 2000 (o gazzetta dello sport?) e più Piero Angela per salvare le vittime della violenza! :)

gaia ha detto...

non sono d'accordo, fede, ma ti ringrazio infinitamente per aver commentato(almeno tu!)..non sono d'accordo non con quello che dici in principio, ma nei fatti. è molto diverso, tu parli in astratto,da fuori, dici che forse forse servirebbe un'apocalisse per far rigermogliare una cultura onesta e genuina del popolo,ai livelli più bassi.dici che dall'educazione culturale deriva l'educazione comportamentale (se ho capito bene), ma non ti sembra molto generalizzante e aimé un po' snob quello che dici?
la violenza non deriva da cause precise, la violenza germoglia nei modi piu assurdi, è sempre stato cosi, e sempre sarà cosi, perchè la violenza fa parte dello spirito umano, tanto negli uomini, quanto nelle donne. l'errore, a mio avviso, è alimentare la violenza e il pregiudizio, invece di arginarli,per quanto possibile.ciò che fa male, non è la violenza in sè, ma il contorno sociale di indifferenza-accusa-giudizio-colpa che ne deriva.e questo viene alimentato se proprio vuoi ai livelli "alti", dai quotidiani ai politici all'opinione pubblica attuale italiana.assistiamo alla totale strumetalizzazione della sofferenza altrui: l'80% delle violenze su donne avviene tra le mura domestiche, da parte di conoscenti e parenti, ma oggi in italia si parla solo di quanto siano pericolosi gli immigrati-violentatori per le nostra indifese fanciulline italiche...ti giuro, poco ci manca che pubblichino vignette neofasciste con la mano nera che minaccia la povera bimba dagli occhi azzurri..per me è assurdo, rimango allibita e, come è chiaro, molto incazzata per questo.
non è un problema di cultura a mio avviso, è un problema di umanità, e, come al solito, di passività e indifferenza dei tanti pensanti nei confronti di temi come questo, scomodi al solo pensiero.
e questo blog (senza giudizio, ma solo costatazione)ne è la prova vivente.

Unknown ha detto...

Secondo me,entrambi avete ragione nel dire che la violenza non deve essere assolutamente fomentata dagli organi di comunicazione di massa, a nessun livello ci si può permettere di alimentare questa cultura che non riguarda solo le fasce socilai più basse ma anche e ovviamente quelle più alte e acculturate.La violenza credo sia la massima espressione della frustrazione.Nasce in un determinato contesto familiare ed è per questo che le cause psicologiche e materiali della violenza possono essere individuate e affrontate.Credo che la violenza si possa curare,che non sia una malattia genetica,credo che ci voglia da una parte e dall'altra,violenti&violentati, comprensione e aiuto. Ovviamente ci si apre un panorama variegato di fenomeni di violenza nella nostra società che rende difficile ogni tipo di generalizzazione inutile.
Ho pubblicato questo post perchè so per fonti a me vicine quanto il CADM abbia investito energie per realizzare una rete di sostegno per le donne maltrattate.Sono d'accordo con Fede sulle frasi un po' sessiste.Anche a me non piace considerare l'uomo come un nemico da disprezzare,piuttosto come l'altra metà da interpellare per giungere ad una visione completa del problema 'violenza'. Quindi,alla luce dei numerosi stupri avvenuti a Milano e nel resto d'Italia,e all'ombra di quelli che rimangono impuniti e senza titoli sui giornali, desideravo conoscere l'opinione di qualche ragazzo perchè credo sia importante che anche l'uomo dica la sua!Forse,di fronte ad alcuni uomini che usano la violenza,sarebbero più ascoltati,più capiti.O forse è solo interessante capire cosa voi pensiate quando violentano una ragazza e quali reazioni scattano dentro di voi.

Anonimo ha detto...

Costa caro ma dopo un episodio ho deciso di cercare qualcosa che mi aiuti a non alzare piu le mani su una donna.... non esiste... ma mi accorgo ora che la mia rabbia crea un vuoto intorno... e fa male a persone che amo e mi amano... voglio chieder scusa a tutte le donne che hanno subito violenza da un uomo... non è giusto.....