Lui: «Ero con Pippo Inzaghi al Billionaire. C’erano queste ragazze argentine fuori dal bagno che mi chiedono di fare una foto. Lei, Belen, non mi ha cagato di striscio. Ho perso subito la testa per lei. L’ho martellata finché non è crollata». Lei: «Mi presentarono questo pezzo di ragazzo, Marco. Ho scoperto allora che le donne in Italia vanno pazze per i calciatori. Dopo la prima volta, pensavo di non vederlo più. Una notte di sesso sfrenato me l’ero presa, poteva bastare...»
Chiamatela invidia, ma a me questo ritorno prepotente delle cosiddette WAGS ("wife & girls" dei calciatori), mi sa di autentico porta-sfiga.
Pensateci bene: la nazionale azzurra trapattoniana, quella pre-Calciopoli per intenderci, abbondava di giocatore agghindatissimi e stilosissimi, e l'era delle veline era già iniziata. Quella nazionale non vinse nulla. Nei mesi successivi allo scandalo, nel 2006, le WAGS di certo non scomparvero, anzi si moltiplicarono, ma almeno i loro compagni ebbero il buon gusto di non ostentare cotanta pochezza, cattivo gusto, cafoneria. Molti di loro avevano sulle spalle una così grande quantità di ombre -Buffon e Cannavaro solo per citare due nomi- che quasi non avrebbero meritato la convocazione. Una certa austerity, allora, era gradita. E quei ragazzi vinsero.
Consoliamoci col fatto che la patria dell'abbinamento bellimbusto-zoccola, la Gran Bretagna, per questi Europei non si è nemmeno qualificata - e c'è voluto l'ingaggio di un vero spartano come Capello per rimetterli sulla retta via -, ma sono consolazioni che, semmai, confermano la validità della regola: senza voglia di riscatto difficilmente si vince. Adesso che le pance sono piene le facce sono tornate a essere senza vergogna, rieccoci a parlare più di Billionaire che di gol e il Corriere.it, come tutti i magazine gossippari si adegua: ma a differenza di un magazine gossipparo serio, ci mostra solo la parte superficiale della notizia - le tette della Yespica sono passate a Ferrari della Roma - e non, come un serio giornale di gossip farebbe, gli imbarazzanti retroscena: quelle tette nel 2006 si compravano con appena 5000 euro, sì signori di una ex-prostituta si tratta. Insomma incrociamo le dita.
Chiamatela invidia, ma a me questo ritorno prepotente delle cosiddette WAGS ("wife & girls" dei calciatori), mi sa di autentico porta-sfiga.
Pensateci bene: la nazionale azzurra trapattoniana, quella pre-Calciopoli per intenderci, abbondava di giocatore agghindatissimi e stilosissimi, e l'era delle veline era già iniziata. Quella nazionale non vinse nulla. Nei mesi successivi allo scandalo, nel 2006, le WAGS di certo non scomparvero, anzi si moltiplicarono, ma almeno i loro compagni ebbero il buon gusto di non ostentare cotanta pochezza, cattivo gusto, cafoneria. Molti di loro avevano sulle spalle una così grande quantità di ombre -Buffon e Cannavaro solo per citare due nomi- che quasi non avrebbero meritato la convocazione. Una certa austerity, allora, era gradita. E quei ragazzi vinsero.
Consoliamoci col fatto che la patria dell'abbinamento bellimbusto-zoccola, la Gran Bretagna, per questi Europei non si è nemmeno qualificata - e c'è voluto l'ingaggio di un vero spartano come Capello per rimetterli sulla retta via -, ma sono consolazioni che, semmai, confermano la validità della regola: senza voglia di riscatto difficilmente si vince. Adesso che le pance sono piene le facce sono tornate a essere senza vergogna, rieccoci a parlare più di Billionaire che di gol e il Corriere.it, come tutti i magazine gossippari si adegua: ma a differenza di un magazine gossipparo serio, ci mostra solo la parte superficiale della notizia - le tette della Yespica sono passate a Ferrari della Roma - e non, come un serio giornale di gossip farebbe, gli imbarazzanti retroscena: quelle tette nel 2006 si compravano con appena 5000 euro, sì signori di una ex-prostituta si tratta. Insomma incrociamo le dita.
1 commento:
svendita subito!
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