domenica 5 ottobre 2008

RECINZIONI - Salaam, Bombay! / Monsoon Wedding (M. Nair, 1988-2001)

1988. Il decenne Krishna arriva da solo a Bombay e vive per la strada, come migliaia di altri bambini, guadagnandosi il salario quotidiano come portatore di tè o di pane. Diventa amico di un tossicomane spacciatore, tenta di racimolare cinquecento rupie per tornare al suo villaggio e di salvare la vita di una giovanissima prostituta muta. Imparando così la dura e impietosa legge della metropoli: da Bombay non si sfugge. 2001. New Delhi. Durano quattro giorni i preparativi di un matrimonio, combinato tra due ricche famiglie borghesi del Punjab (che la regista, allora quarantatreenne, paragonò per vitalità alla nostra area napoletana). Arrivano anche dagli Stati Uniti e dall'Australia i membri del clan Verma e s'intrecciano cinque storie in una catena di tragicomici conflitti. 
Se nel primo film le torrenziali piogge monsoniche sono impietose, rappresentano la natura che infierisce sulla miseria umana, nel secondo sono beneauguranti, catartiche. Le opere della Nair - troppo spesso maltrattate dalla critica nostrana - sono ammirevoli per la direzione degli attori - in Salaam, Bombay! i protagonisti sono veri ragazzi di strada-, per la sapienza narrativa con cui questi vengono fatti giostrare in un carosello variopinto di storie incrociate. Sono dunque un preziosissimo referto sociologico sul conflitto tra vecchio e nuovo, tradizione e modernità, usi orientali e costumi occidentali nell'India a cavallo tra XX e XXI secolo. Che si tratti di commedia, furbamente orchestrata su ritmi e toni comprensibili per il pubblico occidentale, o di opera neorealista, alla base c'è sempre un meticoloso lavoro di documentazione, che mette in risalto contraddizioni e lati in ombra. E' un cinema di sano laicismo, di generosa sensualità, di commovente umanità. Memorabile la scena finale con Krishna consapevole, ormai, di essere stato inghiottito dall'inarrestabile mostro urbano: di quelli che tanto esaltano i valenti scambisti bocconiani. Quando una Mira Nair cinese?


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