lunedì 23 marzo 2009

La fotografia del nuovo millennio

A smentita del fatto che non faccio nulla di culturale a Torino, ieri mi sono recata in quel luogo meraviglioso che è il castello di Rivoli. Sono andata con alcune amiche a vedere la mostra di Thomas Ruff (dato che i miei intenti di venire a Milano si sono andati a far benedire dalla mia gloriosa sveglia alle 13:30. Non sono più giovane come una volta e accuso le serate drum 'n' base vino alle 6).

La mostra è incentrata nel voler dare una panoramica non approfondita al lavoro sul concetto di fotografia di Thomas Ruff.

Alcune sperimentazioni sono davvero molto interessanti, a mio gusto quelle che mi hanno colpito di più sono state le operazioni fatte su foto scaricate da internet.

Ruff gioca sulle percezioni visive dei visitatori, dimostrando come la fotografia non sia una ripresa del vero, ma la costruzione verosimile di emozioni.
La tecnica non è fondamentale per costruire una fotografia ricca di significato. Il suo lavoro è puramente semiotico.

Con l'aiuto di photoshop ristruttura delle immagini fortemente caratterizzate, come la caduta delle torri gemelle o le foto a esplicito contenuto pornografico, per mostrare come non siano reali.
Lo spostamento dei pixel rendono le foto riconoscibili a grande distanza (almeno 5 metri), ma illegibili da vicino. Questo procedimento richiama le sperimentazioni prospettiche rinascimentali (oltre a costringere lo spettatore ad avere un ruolo attivo dell'osservazione e non essere distratto).
In un mondo dove internet equivale alla verità, dove la fotografia popolare è diventata informazione, Ruff si distacca dal coro e ci mostra i piedi d'argilla di un gigante che abbiamo costruito sulla base della nostra morbosa curiosità.

Se volete venire a trovarmi questo è un motivo in più :-)



1 commento:

Unknown ha detto...

Rivoli...wowowowowo!ficoooo