sabato 16 maggio 2009

Qualcosa di più sul RITO

Rito
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Con il termine rito (o rituale) si intende ogni atto, o insieme di atti, che viene eseguito secondo norme codificate.

I riti sono strettamente connessi con la religione, il mito (si dice che il rito riassume e riattualizza il mito) e la sfera del sacro: ogni rito religioso svolge la funzione di rendere tangibile e ripetibile l'esperienza religiosa, sottraendola alla dimensione tutta privata della mistica.

Tramite il rituale, soprattutto all'interno della celebrazione di una festa, le varie componenti religiose come i miti, le prescrizioni, le formule, divengono reali e normative per tutti i partecipanti.

L'uomo religioso affida al rito i momenti più critici della sua esistenza personale e della collettività di cui fa parte, come ad esempio la nascita, la morte, il raggiungimento della pubertà, la guerra, cercando in esso la garanzia del mantenimento della propria identità e di quella della comunità di appartenenza.

La psicanalisi ha inoltre mostrato la presenza di una ritualità inconscia in gran parte dei comportamenti quotidiani umani. Le personalità di tipo maniaco-ossessivo sono le più soggette all'espressione di ritualità personali; un caso tipico dei nostri giorni è verificare di aver chiuso il gas uscendo di casa, oppure di aver chiuso la porta di casa o della macchina, molto comune è il camminare senza pestare le righe. I tennisti sono famosi per questo tipo di ritualità: far battere a terra tre volte la pallina, oppure allacciarsi le scarpe o controllare che i calzini siano bene allineati, vi sono una serie infinite di piccoli riti che se nella vita privata possono essere considerati piccoli fastidi o al limite anche sintomi di malattia, nel gioco del tennis sono normali e funzionali al raggiungimento di una alta concentrazione prima del servizio.

Che abbia un fine sociale o che sia strettamente personale, il rito ha bisogno di una partecipazione emotiva profonda, senza la quale cessa di esistere. Per questo nel rito è necessaria una componente estetica, differente nelle diverse culture e nei diversi tempi; il rito si deve evolvere per non perdere di significato. Per esempio nell'ambito della stessa religione, il cristianesimo, mentre per la cristianità occidentale cattolica il suono dell'organo è percepito come potenza e diventa quindi strumento "divino", per la cristianità orientale il rumore dell'organo è percepito come cacofonia e quindi lontano dal concetto di sacro: pur non cambiando il contesto, differenti tradizioni hanno portato a sensibilità differenti che a loro volta hanno generato differenti ritualità.

2 commenti:

gaia ha detto...

Che abbia un fine sociale o che sia strettamente personale, il rito ha bisogno di una partecipazione emotiva profonda, senza la quale cessa di esistere.
indi per cui:
1. è necerssaria coesione e unione nell'intento
1.a il rito non può essere ideato da una sola persona del gruppo
2. il rito deve coinvolgere in egual misura tutti i partecipanti
3. deve sussistere un'unione di fondo a priori tra i partecipanti
3.a l'unione può essere emotiva, affettiva, istintiva, momentanea o duratura che sia e di diversa natura tra i partecipanti
4.l'orgia non si può fare perchè è un grado molto alto di rito, ci vuole troppa concentrazione, non siamo pronti
5. deve essere anzitutto un atto gestuale riconoscibile
6. non per forza i gesti del rito devono avere una motivazione razionale
6.a ma devono essere condivisi, ripetiamolo
6.b non devono molestare altri individui esterni al rito

altro?

gaia ha detto...
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