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domenica 11 luglio 2010

Una storia d'amore dal BHO...BLOG

Non posso nè voglio pensare che il Melting si arrenda così
al potere omologante di Facebook che, tra l'altro,
ha da poco ingurgitato anche la nostra Alice.
Mi piacerebbe scrivere ancora per il Melting Minds.
Inizio con un piccolo mito personale che ho scritto tra il
2002 e il 2008. Buona lettura.


L'ISOLA DELL'ETERNO AMORE: TAVOLARA

Sempre ti guardo,
anche solo nella mia mente…

Dedico a te questa voglia di fuggire
la solita noia invernale.

E penso alla tua immensità
che si staglia sul mio orizzonte.

Esiliata,donna menzognera e illusoria che fosti,
ora giaci nell’infecondo mare
nel tuo ingannevole aspetto.
E ancora cambi
a seconda del luogo in cui ti si guarda.

Passi l’inverno
bagnata dal blu
tua sensuale passione,tua lussuria
che ora ti condanna
alla pietrificazione
pur sempre viva.

Desideravi l’eterno amore,
temevi la morte
con il tuo Mare
avresti voluto sempre giacere.

Ed ora,guardati,
vecchia rugosa incolore,
immobile,
niente più baci
persa ogni sensibilità..

Il tuo corpo,nel freddo abbraccio
dell’onda avvolto,
spuma di godimento,
per sempre nudo.

Il tuo nome è
e sempre sarà Tavolara

e ti si vedrà da molto lontano
perché qui
tutto t’appartiene:
l’alba del mattino,
i gabbiani,
il vento e anche le stelle…

Ma per te nessuna rosa tra i capelli,
nessuna lapide da commemorare,
nessun pianto.
Solo aride rocce e deformità,
questa la triste tua condanna.

Forse un giorno
riaffogherai là sotto
nelle profondità del mare
e
nessuno mai ti vedrà più…

Ma sarai sempre in lui
lui in te
come
in un eterno amore.

*Tavolara:
è un'isola di 5,9 kmq della Sardegna nord-orientale, nella regione storico-geografica della Gallura, appartenente ai comuni di Olbia e Loiri Porto San Paolo nella provincia di Olbia-Tempio.
L'isola si presenta come un maestoso altopiano calcareo-granitico a picco sul mare, di forma grossomodo rettangolare lunga circa 6 km e larga 1 km;raggiunge una quota massima di 565 metri e alle estremità presenta due istmi sabbiosi dove sono stati ricavati degli approdi per piccole imbarcazioni, che collegano l'isola con il porto di Porto San Paolo.



http://manu-bhoblog.blogspot.com/

martedì 27 maggio 2008

Il camaleointico Proteo

Proteo, vecchio genio del mare, era stata insignito da Posidone, signore di tutti i mari, del ruolo di custode delle foche e di ogni altra specie animale che popolasse le acque salse.

La figura di Proteo viene in un certo senso ricalcata su quella di Nereo. Anch'egli era versato nell'arte divinatoria ed era capace di mutarsi in qualsiasi cosa. Così Menelao, quando - di ritorno da Troia - non riusciva a dirigere le proprie navi sulla rotta della Grecia, per ottenere da Proteo la rivelazione della causa di ciò, dovette assalirlo e immobilizzarlo, nonostante egli si fosse trasformato in leone, serpente, pantera, cinghiale, acqua corrente e albero; solo alla fine Proteo lo informò che la dea Atena lo ostacolava, adirata contro di lui, perché, dopo aver vinto la guerra di Troia, non aveva dedicato, come invece il fratello Agamennone gli aveva proposto, riti propiziatori alla dea che aveva sempre protetto la città.

Sia Euripide che Erodoto, anche se non concordano sul luogo di residenza di Proteo, narrano che egli accolse Elena, in fuga da Sparta con Paride - per restituirla poi a Menelao sulla via del ritorno in patria - mentre il giovane troiano conduceva a Troia il fantasma della donna che, fabbricato dallo stesso Proteo, avrebbe scatenato la guerra.

E ancora Virgilio, nelle Georgiche, presenta Aristeo che si reca da Proteo per farsi svelare le cause della moria che ha colpito le sue api, e lo assale mentre riposa in una grotta, per evitare che possa sfuggirgli trasformandosi.

(Proteo poi gli dirà che si tratta di una punizione degli dei, perché, cercando di insidiare Euridice ne aveva provocato la morte: la fanciulla infatti era stata morsa da un serpente mentre gli sfuggiva.)
da http://www.sullacrestadellonda.it/mitologia/proteo.htm