domenica 28 ottobre 2007

entrata in scivolata sul ginocchio...

Ciao'bbelli,
neanche vi saluto che già posto un malloppone infinito...è il mio modo di ringraziare il mitico Ema per la meravigliosa trovata! e tutti voi che la rendete...ma smettila con sto mielume!
Per chi non mi sa, sono a BuuMbaY! India a fare l'hippie!

eccovi un estratto...

The wooden box
Oggi sono andato ad un’asta di beneficenza. Devono essere stati battuti qualcosa come 150 milioni di rupie…2,6 milioni di euro. Andranno in qualche percentuale a beneficio dei ragazzi di strada. Mi chiedo chi saranno i fortunati dato che qui vivono tutti in strada.
L’ambiente era opulento e grasso come al solito in queste circostanze. Per la prima volta non mi sono sentito abbracciato, per la prima volta il livello di umanità ha sfiorato gli standard occidentali.

Mentre aspettavo il taxi per raggiungere il grande evento sono stato avvicinato dal solito beggar che mi supplica di lasciarmi lucidare le scarpe (appena lucidate da un collega) per sole 2 rupie (3,5 centesimi di euro). Non lo degno di uno sguardo perché ho imparato che qui si fa così.
Il ragazzo però sfodera un sorprendente inglese che mi induce a scambiare qualche chiacchiera – male! un indiano di buona famiglia non cadrebbe in un simile tranello. Gli affari gli vanno male e il motivo è uno solo: gli manca la scatola di legno. Proprio così: senza una piccola capanna di legno, dove stare e tenere gli attrezzi, i clienti non si fermano (io mi ero appena fatto lucidare le scarpe da un pulitore con wooden box) e gli altri shoe-cleaners lo allontanano perché lui, non dovendo recuperare l’investimento iniziale, accetta qualsiasi cifra pur di mangiare – dentro di me penso che sarà anche tutta una menzogna ma che il ragazzo è fantasioso e se la cava bene con l’inglese, quindi continuo ad ascoltare – da quando il padre è morto la famiglia è andata in rovina. Lui ha abbandonato gli studi – gli stessi che gli permettono di parlare inglese con me a differenza della stragrande maggioranza dei suoi colleghi – la madre e la sorella devono fare l’elemosina e lui pur dandosi da fare non riesce a fare più di 15-20 rupie al giorno (30 centesimi) e con 7 rupie a testa al giorno è difficile campare anche in Maximum City.

Siamo alle solite…approccio, commiserazione, battuta o interessamento, riscossione…ecco i pilastri su cui poggia la sopravvivenza dei beggars.
Finita la fase della commiserazione mi viene chiesta l’età (interessamento) e mi viene subito sputato in faccia che siamo coetanei…toh! che coincidenza!

Il furbastro però si rivela nella sua abilità e torna alla sua personalissima ricetta che include, a inizio e fine del contatto, il racconto del suo sogno. Ed il suo sogno è la maledetta scatola di legno per lucidatori di scarpe. La vende il carpentiere e completa di tutti gli strumenti viene la bellezza di 430 rupie (7,6 euro). Wow! Finalmente l’ha sparata! E l’ha sparata grossa! Da 2 a 430 rupie in pochi minuti…cosa mi potrebbe chiedere tra un’ora?

“con un wooden box posso cominciare una nuova vita. Mi faranno stare alla stazione e lì passano tutti quelli che vanno a lavoro con le scarpe di pelle. Chiederò 10 rupie a servizio e lavorerò dall’alba al tramonto assicurandomi 2-300 rupie al giorno. Io lavoro sodo signore, lavorare tanto non è un problema. Mia madre e mia sorella non dovranno mai più chiedere l’elemosina, una nuova vita!”

Ora…So che la storia non è nuova e neanche molto commovente. Il fatto è che non mi era mai stato proposto di salvare un’intera famiglia dalla fame e dal disonore con 7,6 euro. Bisogna trovarcisi per capire. Io non gli ho dato una lira ma gli ho detto di trovarsi domani tra le 10 e le 12 nello stesso posto e che sarei tornato. Gli ho spiegato che la parola fiducia in occidente è relegata nei manuali di qualche software antivirus e che non gli avrei mai messo in mano le mie fottute 500 rupie. Gli ho detto che domani andiamo a comprare la scatola di legno e che quando vado in stazione lo voglio trovare al lavoro. Lui dice che mi ridarà i soldi presto, io gli dirò di comprare la scatola di legno a qualcuno che non ha avuto la sua fortuna, la fortuna di fare qualche anno di scuola e imparare l’inglese.

Purtroppo alla mia coscienza non bastano 8 euro per sentirsi sana. La mia coscienza in questa storia non ha alcun ruolo. Se la sorte sarà dalla nostra lui realizzerà il suo progetto imprenditoriale ed io avrò fatto un po’ di bene a me stesso. Solo a me stesso e alla mia incapacità cronica di fidarmi nel prossimo.

2 commenti:

Unknown ha detto...

Cavolo dario, ho la sensazione di sentirti parlare da un altro pianeta... incredibile India, sicuro è il prossimo viaggio da fare...

Sono curiosissimo di vedere qualche foto!!!

un abbraccio

Roberta ha detto...

ammmazza dario, ma mammà ti ha svezzato a pane, cinismo e capitalismo???