mercoledì 16 gennaio 2008

500mila palline colorate


signore e signori,
ho il piacere di comunicare su questo blog, per chi ancora non lo sapesse, la seconda dimostrazione artistica avvenuta in luogo pubblico, a roma.
notizia delle 10.50: 500mila palline di plastica colorata sono state lanciate da Trinità dei Monti andando a invadere piazza di Spagna e la relativa fontana. il gesto è stato rivendicato dallo stesso Graziano Cecchini, che nell'ottobre scorso aveva tinto l'acqua della fontana di Trevi per protestare contro il festival del cinema e il precariato.
questa volta le palline stanno a simbolizzare l'intolleranza degli italiani nei confronti delle bugie che ci raccontano da tutti i versanti, bugie da destra e da sinistra: «I fratelli d'Italia si son rotti le palle», dice il volantino di rivendicazione del gesto.
senza dubbio il tono che viene usato è un po' anacronistico e si tratta della dimostrazione di un neofuturista ( così egli stesso di definisce) in cerca di visibilità pubblica attraverso il prorpio esibizionismo, ma quando leggo «È un'operazione artistica che documenta con l'arte il problema che abbiamo in Italia», ammetto che il sangue mi ribolle per la contentezza.
d'altra parte quale gesto artistico non è genuinamente esibizionista?
non mi interessa sapere se questo tizio sia davvero un artista o no, ma di sicuro è riuscito a squarciare un pochino i tanti strati di cellofan che mummificano il mondo dell'arte.
è ancora possibile vedere che l'arte esce fuori dal recinto leccato di mostre e intenditori in cui è relegata, rifiuta per una volta l'autoreferenzialità e diventa veicolo di un pensiero pubblico , strumento di comunicazione, arma di espressione; e non lo fa per la nicchia dei pochi eletti che ne condividono il linguaggio, ma cerca di coinvolgere la collettività, pretende di arrivare a tutti, con la semplicità del gesto.
e ciò che più mi fa sorridere, e che al giorno d'oggi, quando nel mondo dell'arte si è quasi esautorato il concetto stesso di provocazione e scandalo, appena si esce fuori dai circuiti per così dire "leciti", subito un gesto del genere crea scompiglio, disorientamento. Si preferisce aspettare il punto di vista di un esperto in materia, per giudicare il fatto, pochi sono quelli che si espongono liberamente senza nascondersi dietro il "giudizio comunemente accettato".
che tristezza...abbiamo creato un mondo in cui di arte può parlare chi ha la facoltà riconosciuta per farlo, in cui le persone non hanno più confidenza con il linguaggio stesso dell'arte, e non si rendono conto che si tratta di un linguaggio comune, che tutti possono capire e parlare.. la maggioranza preferisce invece aspettare di essere istruita sulle questioni di arte, aspettare che "qualcuno spieghi loro che cosa vuol dire"...
e poi, nel primo decennio del 2000 mi accorgo con stupore che ancora non è possibile conoscere con obiettività lo svolgersi dei fatti se non si è presenti sul posto. al tempo dell'acqua rossa della fontana di Trevi ho cercato ovunque informazioni a riguardo, ma da nessuna parte era pubblicato il testo integrale del volantino che rivendicava il gesto. come si fa a farsi un'opinione personale non condizionata dagli altri, se non è possibile neanche venire a conoscere la realtà del fatto nella sua nudità?
mi scuso per questo intervento un po' sconclusionato e magari poco interessante per alcuni, ma chi mi conosce sa quanto queste cose mi eccitano. e poi la mia testa è ancora occupata da un'unica immagine per il momento: migliaia di palline di plastica colorata che dotate di vita propria da un singolo gesto e incoraggiate dalla forza di gravità rimbalzano irriverenti sul marmo antico, e zompettano ingenue e sincure tra i passanti infagottati nei propri pensieri. anche nella mia mente, oggi in bianco e nero, queste palline rosse e gialle e verdi e blu saltellano libere, creando scompiglio. ( chissà, magari questo è un punto a favore dell'idea di andare a fare l'anno prossimo quel master a roma...)
la bellezza pura del gesto. l'estetica della semplicità.
( tranquilli, fra un'oretta il ticchettìo del mio cervello si placa...certo che se non avessi dovuto riscrivere questo post per tre volte perchè si cancellava......)

2 commenti:

paulmoss ha detto...

"la bellezza pura del gesto. l'estetica della semplicità."

condivido in pieno.

mi chiedo, però, se il gesto (più "situazionista" che "futurista") di questo disadattato non sia, piuttosto, il bocconcino che tutti i media erano pronti a cullare, giusto così, per "fare colore".(il pazzo artistoide da sbattere in prima pagina).
Cancellando, così, ogni speranza di veicolare al gesto eclatante un qualche "messaggio"...

gaia ha detto...

giustissima riflessione. condivido in pieno quello che hai detto.

il problema è che MAI, o quasi, nei nostri tempi contemporanei l'arte ha potuto dare prova di essere veicolo di contestazione su tematiche collettive e non solo inerenti al "personale artistico". non siamo abituati a questo, e le sporadiche intenzioni come quelle di questo fascistone di cecchini sembrano i primi passi di un bambino,goffi ma ammirevoli per la loro semplicità.L'autore in questione non è stato capace di associare al gesto una profonda e precisa dichiarazione di intenti,e per questo il suo gesto a posteriori risulta "vuoto", che peccato. che poi i media non aspettino altro che queste notiziole colorate che piacciono a tutti, questo è scontato,ma il problema è del la superficialità della maggioranza di cittadini, e degli addestratori che li sfamano..
sarebbe necessario rieducare l'opinione pubblica nel modo di porsi nei confronti dell'arte.
basta pensare, per spaventarsi,che appena si verificano episodi come questi subito tutti pensano a una strategia marketing pubblicitaria, non certo a un dono GRATUITO di originalità.
e il paradosso si accentua in un filmato che ho visto ieri su youtube: stanno intervistando una polizziotta sull'accaduto, e nel mentre si avvicina una bimba e chiede: " signoora, pecchè state togliendo le ppallline????"
e subito dopo: " allora me ne dai una delle tue pe' ffavore?"
risposta delle forze dell'ordine: " non posso, queste sono il COrPO dEL rEATo"
ahahahahazhahahahhahahahahahah.....
che paese l'Italia, che paese!