Vorrei fare un intervento un po' cosi'...
completamente in contraddizione con quanto sconsiglia Galimberti..
Interiorita' a go go.
Ho appena scoperto qualcosa di ovvio che mi ha stupito.
Avere un appuntamento con una persona che ti piace, aspettarla da qualche parte la sera, dopo una giornata di lavoro..
Ho visto come davvero riesca a ripulire i recettori celebrali da otto ore di alienazione. Come ti possa far tornare vivo.
Non credevo che bastasse cosi' poco.
E invece..
Non ho mai accettato di buon grado la felicita'. Non me ne sono mai fidato. Ho sempre temuto quel suo lato paralizzante, quel suo invischiarti in un desiderio fallimentare di stabilita'.
Ma, in questi giorni, mi capita ogni tanto di essere felice. E in quei momenti non ho niente da dire e nemmeno piu' timori.
E non ci sono tempeste o fiamme nella mia testa quando mi piace aspettare con lei alla fermata del bus. Nessuna esaltazione romantica o decadente. Solo una indicibile sensazione di felicita': sentirmi nel posto giusto, al momento giusto, senza altro scopo.
So che suona ridicolo, ma non ero mai riuscito, fin'ora, a scindere la felicita' da una tempesta di esaltazione delirante.
Quasi credevo che non fosse possibile.
E invece...
Forse e' davvero questa la gioia dell'aurea mediocritas..
giovedì 17 gennaio 2008
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6 commenti:
Infatti la tempesta di esaltazione è solo euforia, da non confondere con gioia o felicità. Come giustamente hai detto tu, concordo che la tensione del "romantico" (nell'accezione tedesca di streben) è quella che non ti fa mai fermare in un posto, perchè nessun posto pare quello giusto al momento giusto. A volte si è guidati troppo dal perfezionismo e non si riesce a farsi acchiappare dalle situazioni, anche se potrebbero essere quelle giuste. A volte ci dimentichiamo di avere dei limiti e guardiamo sempre oltre, troppo oltre... Ma ci sono delle volte che forse si matura e ci si scopre nella semplicità, la stessa semplicità che con gli occhi di prima pareva scontata o priva di interesse che si può essere davvero al posto giusto al momento giusto....
probabilmente hai ragione.
ma ancora piu' probabilmente questa capacita' non mi tornera' molto spesso.
di solito nessun posto mi sembra quello giusto al momento giusto.
Se fosse altrimenti, non butterei il mio tempo a leggere libri.
sono felice per te fede, quello che hai scritto è bellissimo...
non ti preoccupare non si torna più indietro...
se sperimenti una volta la gioia della semplicità la terrai sempre per te...non necessariamente essere felici dove si è vuol dire invischiarti in una fallimentare stabilità. se la sceglierai non sarà fallimentate, non è necessariamente nella tensione costante la felicità, se invece non la sceglierai chi ti ama saprà creare ovunque e in ogni momento, anche nella peggiore delle situazione quella quotidianità che ti farà sopravvivere in ogni circostanze, qualunque vita tu voglia vivere.
vorrei proprio darti ragione, silvia! anzi, me lo impongo: HAI proprio ragione!
la scoperta di Fede non è affatto ovvia ma mi interrogo -è la mia natura, nn posso farci niente- anche su ciò che ha detto circa la tempesta e l'esaltazione...
Il lato paralizzante della felicità, le tempeste e le fiamme....mmm...occorre scrivere qualcosa.ma cosa?
Sono contentissima per te Fede...
E'un diritto di tutti noi lasciarsi andare e vivere un po'a cuor leggero...goditela finchè dura!
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