martedì 29 gennaio 2008

CONTROLLO

Oggi ho scritto il mio primo racconto... non o perchè ero lì seduta a studiare e si è configurato nella mia testa.
Eccolo, siate clementi.

CONTROLLO

“Sto male. Sto male.”
Quelle due parole le perforavano il cervello. “Forse sono come quei vermi…”, sì quelli che aveva visto la sera prima in una puntata CSI. Li riusciva a vedere: il corpicino viscido e giallo che si contorceva mentre scavava e mangiava il suo cervello. Siete mai stati mangiati vivi da qualcosa? È un dolore intenso, non insopportabile, ma continuo. Piacevole.

Provò ad alzarsi, ma sentiva come se ogni parte del suo corpo non potesse sostenere il peso… per via dei buchi che quei vermi lasciano per mangiare. Sono gallerie piccole e strette che si insinuano fin dentro, in profondità. Questi esserini affascinanti la tormentavano.

“Hanno preso il controllo del mio corpo.”
Un processo lungo ed inesorabile dove lei era solo lo scenario. Ha cercato di raccogliere tutte le sue forze e di gridare “aiuto”. In realtà non ha gridato: lei lo aveva sentito quell’urlo, ma le onde sonore non erano andate oltre la sua testa.

“Controllo, devo ritrovare il controllo.”
È una situazione buffa. Si mise a ridere. Nessuno le aveva mai spiegato in cosa consistesse prendere il controllo. Nessuno le aveva detto le azioni che avrebbe dovuto fare, le cose che avrebbe dovuto pensare.

Sara si sentiva debole, totalmente fuori controllo. Rise di nuovo. Trova davvero ironico come pur non sapendo cosa fosse il controllo, sentiva di non farne parte. “Molto postmoderno” pensò.

“Forse devo riuscire solo a crearmi una realtà dove poter esistere.”
Poi pensò che riuscire a trovare il modo di esistere fosse ancora più complesso che trovare il modo di controllare.

Sara era una ragazza strana. Così la definivano tutti; lei preferiva curiosa. In effetti si sentiva proprio così: curiosa.

Sto male. Sto male.
“Eccole, sono ritornate.”
Sara iniziava a pensare di non potersene più liberare. Non erano dei parassiti normali. Non sono come dei pidocchi, dove basta uno shampoo apposito per farli soffocare. Questi vermi non potevano soffocare.

Per un attimo riaprì gli occhi. Era distesa completamente nuda. I polsi le facevano male. Provò a muoverli, ma erano come incastrati. Allora si concentrò sulla bocca. “Prova a parlare” si disse. Non accadde nulla, era come se fosse stata dal dentista: tutti i muscoli completamente bloccati. “E’ colpa dei vermi” disse di nuovo a se stessa.

Si accorse, d’un tratto, che poteva muovere la testa. La girò, facendo attenzione; i vermi potevano avere scavato anche il collo.
Vide che i suoi polsi erano legati.

In quel momento sentì una sensazione di freddo pervadere il suo corpo, le mancava il respiro. Il sangue era bloccato e il suo cuore pompava come un matto. “Ecco è la fine, i vermi sono arrivati al cuore.”
Poi d’un tratto un piacere intenso. Non aveva mai provato una cosa simile. Attraversava ogni singola vena, ogni singolo capillare. Tutto il corpo era elettrizzato.

Lui mollò la presa. La vide cercare l’ossigeno. Era soddisfatto.
La lasciò lì qualche istante, il tempo di assaporare la sensazione di controllo che si mescolava con l’orgasmo. Provava per quell’essere nudo che si contorceva sul suo letto qualcosa che non riusciva a definire. La odiava perché, nonostante riuscisse ad avere il controllo sulle sue sensazioni fisiche, non aveva il controllo sulla sua definizione. Che cosa fosse Sara, nella sua testa non riusciva a capirlo.

Fu pervaso da una sensazione di odio e di disgusto.
Prese il nastro di raso, la bendò.
Sentiva il suo sangue pompare verso il basso ventre. Lo doveva fare di nuovo, ne aveva bisogno. Doveva riavere il controllo su di lei.
Si insinuò come un verme dentro di lei. Sì, gli sarebbe piaciuto essere uno di quei vermi che avevano visto la sera prima in televisione, in quel programma americano… CSI. Gli sarebbe piaciuto scavare dentro di lei una via fino al suo cuore.

Iniziò a muoversi. Spingi, rilassa, spingi, rilassa, spingi, rilassa. Le mise le mani intorno al collo e iniziò a soffocarla.

4 commenti:

paulmoss ha detto...

ehm..che entusiasmo su queste pagine, ragazze/i!..andiamo, un po' più di reattività...che frustrazione quando ti impegni a scrivere qualcosa e..nessuno ti caga!

dunque rompo io il ghiaccio, e premesso che non ho nessun titolo per poter giudicare racconti altrui...ti dico che questo mi è piaciuto, e soprattutto sono contento che hai postato finalmente qualcosa di tuo, che non sia un video buffo o una reclame..:)

come hai scelto questo tema?com'è nato?questo mi interessa molto..

gaia ha detto...

giusto!
fra, quello che penso di questo racconto te l'ho detto di persona, ma ci tengo a scriverlo,anche.
è incredibile l'alchimia per cui qualcuno legge nelle opere altrui se stesso, senza avere controllo di reazione.
come guardara un dipinto in cui i colori feriscono l'occhio, penetrano la pupilla e si incidono dentro, nel lato oscuro della mente.e all'inizio fa male, poi, vedi oltre.
questo il tuo racconto per me.
ci ho letto un incubo che mi ha spaventato per mesi.c'ho messo un po' per "metabolizzare" il tuo racconto. ora l'incubovermibianchi è esorcizzato. grazie al tempo.grazie a te.
grazie.

lafranzine ha detto...

Nulla è solo una mia fantasia erotica :-)

DihbfuM ha detto...

Mi presenti Sara?

L'avrei soffocata anch'io...temo.

Brava Fra.

io intanto torno

bacio