Sylvia Plath (1932/1963)
poetessa.
vi lascio soltanto uno dei suoi testi piu' belli.
"Fever 103"
nel video qui sotto e' lei stessa a leggerlo.
Fever 103
Pure? What does it mean?
The tongues of hell
Are dull, dull as the triple
Tongues of dull, fat Cerebus
Who wheezes at the gate. Incapable
Of licking clean
The aguey tendon, the sin, the sin.
The tinder cries.
The indelible smell
Of a snuffed candle!
Love, love, the low smokes roll
From me like Isadora's scarves, I'm in a fright
One scarf will catch and anchor in the wheel.
Such yellow sullen smokes
Make their own element. They will not rise,
But trundle round the globe
Choking the aged and the meek,
The weak
Hothouse baby in its crib,
The ghastly orchid
Hanging its hanging garden in the air,
Devilish leopard!
Radiation turned it white
And killed it in an hour.
Greasing the bodies of adulterers
Like Hiroshima ash and eating in.
The sin. The sin.
Darling, all night
I have been flickering, off, on, off, on.
The sheets grow heavy as a lecher's kiss.
Three days. Three nights.
Lemon water, chicken
Water, water make me retch.
I am too pure for you or anyone.
Your body
Hurts me as the world hurts God. I am a lantern ---
My head a moon
Of Japanese paper, my gold beaten skin
Infinitely delicate and infinitely expensive.
Does not my heat astound you. And my light.
All by myself I am a huge camellia
Glowing and coming and going, flush on flush.
I think I am going up,
I think I may rise ---
The beads of hot metal fly, and I, love, I
Am a pure acetylene
Virgin
Attended by roses,
By kisses, by cherubim,
By whatever these pink things mean.
Not you, nor him.
Not him, nor him
(My selves dissolving, old whore petticoats) ---
To Paradise.
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Di seguito vi posto una traduzione....un po' cosi' cosi'....:
Febbre a quarantuno
Pura? Cosa vuol dire?
Le lingue dell’inferno
Sono ottuse, ottuse come la tripla
Lingua dell’ottuso, grasso Cerbero
Che anela sulla porta. Incapace Di sanare leccandolo
l’infiammato Tendine, il peccato, il peccato.
Sfrigola l’esca da fuoco.
L’indelebile puzza
Di candela soffocata !
Si srotolano, o amore,
i bassi fumi Da me come le sciarpe di Isadora,
ho terrore
Che una mi accalappi, mi ancori alla ruota.
Questi gialli tetri fumi Si creano il proprio elemento.
Né si alzeranno,
Ma intorno al globo si trascineranno
Asfissiando i vecchi e i mansueti,
Il gracile
Bebè di serra nella sua mangiatoia,
L’orchidea mostruosa che appende
Nell’aria il suo pensile giardino,
Leopardo diabolico!
La radiazione l’ha ridotto bianco
E in un’ora l’ha ammazzato:
I corpi degli adulteri la sua peste rovina
Li smangia come la cenere di Hiroshima.
Il peccato. Il peccato.
Amore mio, ho passato
tutta la notte annaspando,
Fra lenzuola grevi come il bacio d’un perverso.
Tre giorni. Tre notti.
Limonata, brodo, acqua,
Acqua, fammi vomitare.
Per te o chiunque sono troppo pura.
il tuo corpo
mi offende come il mondo offende Dio.Io Sono lanterna
la mia testa una luna
Giapponese di carta, la mia pelle d'oro battuto
E’ carissima, molto delicata.
Non ti sbalordisce il mio calore?E la mia luce?
Sono un’immensa camelia che s’infuoca e va e viene,
vampa a vampa.
Penso che sto sollevandomi,
Forse mi librerò-
I grani di ardente metallo volano
e io, amore, io
Sono una puravergine d’acetilene
Con una scorta di rose,
Di baci, di cherubini,
Di tutto ciò che esprimono queste rosee cose.
Non tu, né quello
Non lui, né quello
(Ogni mio io si perde, sgualdrinesco orpello)
nel paradiso.
giovedì 28 febbraio 2008
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