sabato 31 maggio 2008

30 maggio 2008

Osservare il mondo con un amico


Sì l’ho fatto. Ho aperto la scatola dei ricordi, anzi, per la precisione ne ho aperte due: quella della mia adolescenza e quella della mia giovinezza (facciamola breve, quella dei miei vent’anni).

E badate non si tratta di scatole metaforiche, sono proprio due scatole belle grosse e di un cartone realissimo.

Dentro ci sono tantissimi bigliettini passati sotto i banchi di scuola, lettere più o meno calligrafiche, auguri di Natale, email e persino trascrizioni di sms. Un’enciclopedia della comunicazione.

E dentro la scatola (stavolta metaforicamente) ci sono un sacco di persone, amici e amori più o meno grandi, più o meno profondi. Tutte quelle persone sono entrate nella mia vita, molte ne sono uscite, molte altre sono rimaste, ma con diverso passaporto, e, durante il viavai del fuori e dentro la scatole, altre ancora sono entrate a far parte del gioco della mia esistenza senza entrare mai nella scatola. Devo anzi annotare con triste rammarico che, thanks cell phone, oggi ne entrano molte meno, nella scatola intendo.

Forse crescendo si decide che non serve più scrivere o che non serva più dirsi t.v.u.m.d.b.

Ora le simpatiche sigle adolescenziali ci fanno sorridere e canticchiare Elio e le Storie tese, ma quantomeno era un modo di dirsi qualcosa. Forse crescendo diventa tutto scontato, forse diventiamo così intelligenti che non serve più ricordare all’altro “che è il tuo migliore amico”, “che gli vuoi bene”, “che lo stai pensando”, “che è importante”. Forse crescendo diventa imbarazzante avere dei sentimenti. Un po’ tutto questo mi manca, lo so, sono nostalgica, ma stasera ho mandato un sacco di sms con su t.v.b.

Ora le cose sono cambiate, ora esporre i propri sentimenti vuol dire più che mai esporsi e risultare mosche bianche... si perde la voglia di comunicare e condividere. Vuol dire questo diventare adulti? Spegnere, soffocare, dimenticare, ingrigirsi. Non credo, non spero, se no, non voglio crescere o, meglio, voglio decrescere se possibile.


Forse si perde il coraggio e si decide che è troppo rischioso. Scoprirsi, denudare la propria anima diventa sempre più difficile quanto più facile diventa denudare il proprio corpo.

Non tutti vogliono aprirsi né tantomeno vogliono che tu la faccia con loro. Farlo, aprire l’impermeabile, vuol dire stuprarli e violentarli.


E allora, forse, diventerò il più grande maniaco in circolazione.

6 commenti:

paulmoss ha detto...

...e allora ci sarebbe bisogno della castrazione-chimica-dei-sentimenti! :)

(e saresti in tema con la discussione precedente!)

gaia ha detto...

wow! grande silvia, bellissimo post.
sono in tutto d'accordo con te, e da nostalgica riconosco l'indiscusso fascino delle piccole parole scritte su mozziconi di carta, dei piccoli particolari incomprensibilmente associati a una persona, e addirittura gli odori..non so se ti capita, ma a me determinati profumi ricordano precisi momenti della vita, e di conseguenza, precise persone.
la verità è che bisognerebbe essere un po' più nudi nella propria spontaneità,e fare, e dire, tutto quello che il nostro istinto ci suggerisce.
i sentimenti sono una questione di pelle.

silvia ha detto...

sì anch'io ho un sacco di ricordi profumosi... ed è bellissimo a volte come certe persone o certi posti ti vengano in mente nei contesti più strani, solo perchè per caso delle molecole si sono combinate per creare proprio quell'odore...

lafranzine ha detto...

Grande Silvia. T.v.t.t.t.t.t.t.t.b.

Anonimo ha detto...

v.v.u.m.d.b.

Unknown ha detto...

I ricordi...per quanto tempo ho tenuto sotto mano i miei diari,i miei pensieri scritti nell'preadolescenza (perchè io sto vivendo ancora una sorta di adolescenza,mi sa!)...Ci tenevo tanto perchè mi sembrava che tutto quello che vivessi avesse un senso altro...Poi però ho capito che non era così importante cercare sempre una risposta alle cose. E che il passato era passato.Allora a settembre di quest'anno ho po'fatto un po' di spazio al presente e ho confinato i miei diari pieni di passato nell'angolo della stanza più lontano,quello che però è più vicino al cielo...Ora sono quasi attaccati al soffitto,su uno scaffale alto e ogni volta che penso di voler ricordare qualcosa 'uso la testa'...Silvia,quello che scrivi è molto bello e spero davvero che tu apra il tuo impermeabile!Non penso che per via della crescita si possa rinunciare ad essere umani.
P.S.mi scuso,sono andata un po' fuori tema...