sabato 14 giugno 2008

Italia-Romania

Ebbene questi europei di calcio si stanno rivelando occasione di interessanti scoperte. Non sono mai stata una grande appassionata di calcio, ma come di consuetudine quando gioca l'italia il mio agonismo patriottico fa capolino e si traduce in frasette del tipo: " vai, vai,fai goal" oppure: "era fuori gioco!"..che in pratica sono le uniche due cose che conosco delle regole del calcio.
questa volta pero' ho avuto modo di vivere un'esperienza davvero unica,grazie al pretesto del calcio.
ieri pomeriggio sono stata nel campo rom di via Triboniano a vedere la partita, ospite di una simpatica famiglia di rumeni. L'iniziativa era stata organizzata da Radio Popolare, bastava mandare una mail e presentarsi al campo, proprio dietro il cimitero maggiore.
Con tre amiche(di cui una appena arrivata da napoli a trovarmi)decidiamo di partecipare, così alle 5 si parte.
prima scoperta: a molino dorino non esiste solo la motorizzazione.
uscite dalla metro prendiamo la 72 per fare 4 fermate...sull'autobus insieme a noi ci sono un gruppo di rom, ma la spontanea tendenza a non chiedere loro informazioni sul momento non ci ha fatto rendere conto che in effetti noi stavamo andando a casa loro...solo dopo abbiamo scoperto che seguendo loro avremmo tagliato per una comoda scorciatoia, invece di circumnavigare il monumentale...primo pregiudizio sulla nostra pelle smascherato!
E più questa esperienza è continuata, più gli involontari pregiudizi che inconsapevolmente avevo sono venuti a galla e sono svaniti come bolle d'aria.
Arriviamo, ci presentano Leonard, padrone di casa che ci ospiterà. Lo seguiamo e poco dopo conosciamo il resto della famiglia: sua moglie Alina e il piccolo Fabrizio,un bimbo di tre anni nato a 7 mesi in puglia,semplicemente esilarante!
Ci accomodiamo nel dehors di casa loro: una roulotte piena di pupazzi per far giocare il piccolo.Lì era stata sistemata la tv che trasmetteva la partita,e subito i nostri ospiti cominciano ad offrirci cibarie e bevande per allietare la nostra presenza.
Reazione iniziale: timida riservatezza..."no, grazie,non vi preoccupate".
Considerazione posteriore: quello non era che l'inizio..patatine,cola,thè freddo e perfino energy drinks erano solo per rinfrescarsi la gola appena arrivate.Un rifiuto li deludeva tantissimo,avevano preparato tutto per noi, senza neanche sapere che faccia avremmo avuto.
Risultato: devo ancora digerire i quintali di involtini alla verza e carne arrosto che ho mangiato ieri,pero'come fai a non mangiare quando qualcuno ha fatto per te la griglia sotto la pioggia?!
Primo tempo trascorso in fretta, qualche battutina alternata a timide domande del tipo: " ma che ci fanno 10 camionette della polizia parcheggiate qui davanti?"
risposta: " non so, forse sono qui per proteggervi da noi che siamo brutti e cattivi!" :)
Ecco che arriva la fine primo tempo:nell'imbarazzo usciamo a farci un giretto; non facciamo in tempo a mettere piede fuori casa che uno stormo di bimbe ci assale: vogliono giocare! Ora, immaginate: tante bimbette belline e sorridenti che mi prendono per mano e curiose mi osservano nei minimi particolari per poi concludere dicendo "che cos'è quella che hai al polso, una farfalla?è magica?"....e quando si parla di animali magici, significa che parliamo la stessa lingua!
girotondi, giochi e tanti sorrisi...bambini stupendi.
secondo tempo: arriva remi, il cognato di alina, comincia a piovere di brutto,proteggono la tv con una cerata a righe rosse. Remi è un ragazzo davvero molto bello, fa il muratore, ma il suo datore di lavoro non sa che è rom, "altrimenti lo caccia". Avrà circa 26 anni,con una figlia di 7 anni che si chiama stefania e che va alle elementari.Remi ci racconta come funziona la loro vita, ci dice che parenti provenienti dalla romania non possono assolutamente entrare nel campo, neppure per una cena,e proprio non capisce la cattiveria che sente fiatare sul collo dei suoi connazionali.
Segna Mutu, e "quando mutu inizia a parlare..si canta!"eheheheh
Cominciamo a prenderci reciprocamente in giro, loro ridono per il cognome di quagliarella, che appare buffo, noi facciamo festa appena panucci segna..insomma, era come stare in famiglia, una famiglia un po' allargata e sconclusionata, ma molto calorosa. Unico rammarico: non avere una macchina fotografica per immortalare quei volti e quei colori sorridenti.
E'tempo di andare:la partita è finita e la pioggia è scemata un pochino.Salutiamo, sinceramente li abbracciamo anche, perchè siamo state bene. Nel campo le tv si spengono, e si accendono le radio che trasmettono musica. Leonard ci accompagna per un pezzo, ci offre anche un passaggio in macchina, ma non volgiamo approfittarne oltre.
Ragazzi, è stata un'esperienza che auguro a tutti. Credo che tornerò a trovarli, magari stavolta portando qualche birra io.
Guardare una partita è come andare in treno, i tuoi compagni di viaggio possono essere amici o sconosciuti, pero' si viaggia sempre e comunque insieme, e questo unisce,semplifica,diverte.
Se poi penso che la partita contro l'olanda l'ho vista a den haag, in mezzo a omaccioni arancioni, e mi sono vissuta poi la festa che la gente ha fatto per la strada,penso fondamentalmente due cose: mi piace da matti scoprire la diversità, pero' non è che per vedere vincere l'italia dovresi starmene a casa?...;)

3 commenti:

paulmoss ha detto...

Vedere la Nazionale, anche per chi non segue il calcio, è un'esperienza totalizzante, ipnotica, viscerale, e insieme epica. Si soffre e si suda, raramente ci si annoia.
Quella di ieri, una partita memorabile: se fosse stata una finale sarebbe stata la più bella della Storia.

grazie per il post, gaia!

Anonimo ha detto...

veramente una bella esperienza!!! questi episodi ti riempiono veramente il cuore...

Unknown ha detto...

Concordo in pieno con Ema...
Ho letto il tuo post l'altro giorno e al momento non mi sentivo di commentare. Però ho ripensato alla tua esperienza in questi 2 giorni.
Questa è la vera conoscenza del mondo,quella che ti porta ad essere te stesso con gli altri,tutti gli altri,indipendentemente dai pregiudizi di ogni sorta.