Un film di Ben Sharpsteen. Genere Animazione, colore 64 minuti. - Produzione USA 1941.
Dotato di orecchie spropositate, l'elefantino Dumbo fa parte di un circo ambulante dove, a causa della sua diversità, è umiliato e offeso da tutti, gli altri elefanti compresi. Nel difenderlo da un'aggressione, la sua amorevole madre suscita un grande scompiglio. Viene imprigionata come matta e separata dal figlio. Disperato, Dumbo trova conforto nel topolino Timothy che gli insegna a usare le grandi orecchie per volare. Diventa una star. Realizzato in economia (meno di 1.000.000 di dollari) rispetto a Pinocchio (1939) e a Bambi (1942), tra la disattenzione di W. Disney, preoccupato dalla chiusura dei mercati europei e da uno sciopero in casa, è forse il più sottovalutato lungometraggio disneyano di quel periodo. L'accorto dosaggio delle sue componenti – realismo e stilizzazione, sentimentalismo e comicità – gli dà brio, fluidità e compattezza. Spassosi caratteristi i 4 corvi. “Ha la corteccia di lungometraggio e il midollo delle Silly Symphonies” (Oreste de Fornari). Lo dimostra la strepitosa sequenza degli elefanti rosa, sognati da Dumbo sbronzo, un incubo che diventa la fonte effervescente di invenzioni cromatiche e grafiche, spinta nei cieli sperimentali del cinema astratto. In senso figurato la locuzione to see pink elephants significa “avere allucinazioni causate dall'alcol”. Oscar per le musiche di Oliver Wallace, Frank Churchill e Ned Washington.
3 commenti:
NON VALE!
se ci metti pure l'animazione non finiamo più!
1941! Guarda alla grandiosità di questa sequenza lisergica e pensa che nello stesso anno noi stavamo dichiarando guerra alla Francia, in Russia c'erano i gulag, e in Germania si stavano aprendo i primi lager...
wow...
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