domenica 2 novembre 2008

Impatto profondo.

Lo straripante ottimismo che circonda Obama mi inquieta. Da un lato non vorrei accodarmi a certi cinici di professione per i quali i simboli e la forma non contano quanto la cruda realtà che nascondono; dall'altro però vorrei vederli trionfare, certi simboli, prima di esultare anzitempo. E' anche vero, però, che mai come in questi giorni mi catapulterei in una sala biliardo dell'Ohio per respirare l'atmosfera di quelle parti. E invece passo i miei giorni a scrivere la tesi, chiuso nel mio tugurio. Poi ripenso a quand'ero appena quattordicenne, e mio padre mi aveva appena portato a vedere un orrendo filmaccio di fantascienza, nel quale un'asteroide grosso come dieci campi di calcio si stava per schiantare sulla Terra: beh, in un film di questo genere, il presidente americano era interpretato da Morgan Freeman. Un attore di colore. Il film era Deep Impact ed era appena il... 1998.
...prendetevi un minuto per riflettere e capirete la portata del voto del 4 Novembre.

"CHE stia avvenendo qualche cosa di nuovo nel paese Italia, nel paese Europa e in tutto il mondo è sotto gli occhi di tutti... Tutto è possibile anche se stento a crederlo.

Però qualche cometa in cammino c'è: tra quarantott'ore voterà l'America e forse avremo un giovane meticcio di pelle scura alla guida della più grande potenza mondiale. Incredibile ma possibile, anzi probabile. I pessimisti ad oltranza si rassicurano ripetendo che anche se ciò avvenisse nulla cambierebbe perché il potere è il potere e chi lo amministra si comporta sempre allo stesso modo da che mondo è mondo.

Il potere è il potere, questo è vero; ma non ha mai la stessa forma e lo stesso volto. Un nero alla guida degli Stati Uniti non somiglia a nessun altro inquilino tra quelli che l'hanno preceduto alla Casa Bianca se non altro per il fatto maledettamente oggettivo d'avere alle spalle un popolo che fu portato in catene nelle pianure della Florida, del Texas e del Tennessee.

Lui farà probabilmente di tutto per non vedersi così, ma gli altri è così che lo vedranno e si aspetteranno un potere che abbatta le barriere tra gli uomini di buona volontà. E lui non potrà deluderli proprio perché lui il potere lo ama."
Eugenio Scalfari, La Repubblica, 2 novembre.