Dov'è il luogo del dolore? A prima vista, il dolore, fisico o mentale, sembra esistere e originare dentro di noi. Eppure, non è quello il luogo in cui abita realmente.
Il dolore esiste 'in mezzo', tra il soggetto e il mondo circostante: il suo posto è nel limbo rossastro delle percezioni. Quando è con noi, il dolore agisce come un filtro sporco, come un guardiano malevolo posto alla dogana del transito delle impressioni tra il mondo e noi e tra noi e il mondo. Il dolore è sempre totalizzante, pretende concentrazione assoluta e blocca eficcemente ogni possibile distrattore che provenga dal mondo esterno. Per quanto riguarda le distrazioni che sorgono naturalmente nei nostri pensieri, il dolore le sa addomesticare e, come un mandriano, le fa girare attorno a se stesso. Nulla gli sfugge.
Il dolore ha successo là dove i nostri sforzi coscienti di addomesticare la mente e di regolare le percezioni faliscono. Dovremmo imparare dal dolore: la sua infallibilità, la sua precisione, la sua rapidità, la sua onnipresenza.
sabato 25 luglio 2009
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