La gravità di un attentato contro un magnate televisivo, capo di un partito-regime mediale di massa che censura ammonisce omette, non è quantificabile solo in termini moralisti (è giusto o no?) o simbolici (sarà espressione di un qualche dissenso?). Il suo "peso" è tutto politico. E, politicamente, finirà col giustificare, ne siamo certi, un'ancor piu' impressionante dose di censure ammonimenti omissioni. Così come è sempre avvenuto, con una crudele precisione, ai tempi delle P38, degli "autonomi", per finire poi con i Black Bloc di genovese memoria.
Già me li vedo, i principali artefici dell'avvelenamento civile, fare la fila dietro gli inviati del probo Tg a invocare la "pacificazione sociale". Prima c'è l'eccitazione, poi la de(re)pressione.
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