sabato 12 dicembre 2009

seguendo l'invito di paolo

Le notti dipendono dai giorni, molto più di quanto sia vero il contrario. Di giorno, la notte passata resta inafferrabile, quella che arriva esiste solo come territorio asettico per piani e paure. Di notte, invece, il giorno è ancora presente e vivo, un padre mai morto che si cerca sempre di uccidere.

In questa notte di inizio dicembre federico gioca con la terza persona e con le minuscole di un nome che si confonde tra gli aggettivi.

C’è un piccolo topo nero che spia dal bordo del divano e federico lo guarda di rimando un secondo, interpellato dai suoi occhi minuscoli che sanno di giocattolo e di peste. è una notte scomoda, di sigarette che bruciano la gola, passata a cercare canzoni che si muovano al ritmo dello scontento. è una notte pigra, che rimbalza tra i siti di notizie insulse, noiosa perfino a se stessa mentre guarda video di trenta secondi su youtube. c’è un senso di vuoto in questi giorni, un vuoto in cui non si può nemmeno cadere. solo un leggero fastidio epidermico, mentre la casa si disintegra e federico si muove lentissimo nel far finta di volerla aggiustare.

capita di restare attaccato a quanto c’è di rassicurante soltanto per sfiducia nelle proprie capacità di sopportazione del futuro.

2 commenti:

paulmoss ha detto...

molto bello, grazie!
(p.s. ma il topo che ti guardava da dove sbuca?:)

Anonimo ha detto...

da un buco nel muro! ho le bestie in casa..
F