mercoledì 30 aprile 2008
martedì 29 aprile 2008
ve le ricordate queste?
da "Indietro Tutta", varietà condotto da Renzo Arbore e Nino Frassica su Rai2 dal 14 dicembre 1987 all'11 marzo 1988.
"vengo dopo il tiggì" ovvero "sì, la vita é tutta un quiz"
PS: grazie a sandro scarafino!
"vengo dopo il tiggì" ovvero "sì, la vita é tutta un quiz"
le "ragazze coccodé" che cantano "viva la pappappappa col popopopo-pomodoro" (prototipo di ogni sogno erotico successivo) e le brasiliane che cantano "cacao meravigliao". una chicca!
PS: grazie a sandro scarafino!
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THE POWER OF FUGASA
guardate un po' cosa la fugasa riesce a far fare al nostro beneamato presidente operaio!
Donne che avrei voluto conoscere
"Una sorta di co-scrittura, ecco quale sarebbe la mia scrittura ideale. Una penna che con la massima precisione possibile segua le tracce dell'esistenza, guidata da una mano che non è mia e non è mia; altro e altre mani ancora dovrebbero scrivere con lei. L'elemento più soggettivo e quello più oggettivo dovrebbero unirsi in un intreccio indissolubile "come nella vita", la persona mostrarsi per quello che è senza mettersi a nudo. Lo sguardo, colpito ma non offuscato da un residuo di oscuri sentimenti, non freddo ma partecipe, il meno sentimentale possibile, ne guadagnerebbe un'attenzione libera da pregiudizi"
Christa Wolf, 1994
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lunedì 28 aprile 2008
ubriachezza
È raro che gli ubriachi siano divertenti, a meno che non conoscano qualche bella canzone o perdano un sacco a poker.
> Karyl Roosvlet
> Karyl Roosvlet
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foto mercato in p.ta ticinese
ho aggiunto alcune foto scattate un sabato mattina nel vivace mercato comunale di p.ta ticinese, dove affianco a peperoni e finocchi ormai vendono anche la yuca e il platano equadoregno... tra qualche anno ci toccherà vivere nelle riserve!

http://www.flickr.com/photos/filoceredi/
X EMA (di nuovo): come si fa a farlo apparire sotto forma di link?
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domenica 27 aprile 2008
I MILANESI AMMAZZANO IL SABATO
Da il sito myspace www.afterhours.it: "Una strada,una macchina, un musicista guida nel traffico milanese:è concentrato,fissa al di là del vetro,estrapola pensieri,si spiega,esplora e ogni parola non è scelta a caso,come le strade che forse in questo breve tragitto accompagnano a qualcosa che non si potrà certo definire "solo musica."( Afterhours)
http://blog.myspace.com/index.cfm?fuseaction=blog.ListAll&friendID=165466985
23-5-2008 Afterhours @ PalaSharp, Milano MI
Prezzo del biglietto euro 16,00 + diritti di prevendita.
Io butto lì l'amo! Vediamo chi si fa pescare!
http://blog.myspace.com/index.cfm?fuseaction=blog.ListAll&friendID=165466985
23-5-2008 Afterhours @ PalaSharp, Milano MI
Prezzo del biglietto euro 16,00 + diritti di prevendita.
Io butto lì l'amo! Vediamo chi si fa pescare!
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sabato 26 aprile 2008
l'angolo delle buone idee
Medico chiede 2 milioni di danni allo Stato: «Gli italiani sono incivili»
«Per l'alta sofferenza, il disordine e il degrado in cui sono costretto a vivere»
CAPACCIO-PAESTUM (SALERNO) - «Gli italiani sono incivili»: con questa motivazione un medico ha avviato una singolare iniziativa giudiziaria, chiedendo i danni allo Stato per «rifarsi una vita». Vincenzo Barlotti, medico chirurgo di Capaccio Scalo in servizio nell'ospedale «San Luca» di Vallo della Lucania, ha depositato un esposto alla procura della Repubblica di Salerno nel quale si chiede al comune di Capaccio, alla Regione Campania e allo Stato Italiano un risarcimento di 2 milioni di euro «per l'alta sofferenza, il disordine e il degrado in cui sono costretto a vivere».
LA MOTIVAZIONE - Il risarcimento milionario, spiega ancora il medico 56enne nell'esposto, dovrebbe servire per «iniziare una nuova vita per me e i miei familiari in un altro paese dove vige un modo di vita consono alla mia visione della società». «Il senso civico del nostro paese è ormai ai minimi storici - afferma Barlotti - l'esposto è una provocazione, ma fino a un certo punto. I fatti degli ultimi tempi, dall'emergenza rifiuti a tutto il resto, sono solo il sintomo di un malcostume diffuso che non può essere più tollerato. Nel nostro paese esiste una atavica maleducazione, favorita da tolleranza e permissivismo, se non proprio malafede. Spero con tutto il cuore che le cose possano cambiare, ma sono sempre pessimista».
26 aprile 2008
http://www.corriere.it/cronache/08_aprile_26/medico_danni_stato_8fcc8470-1380-11dd-a656-00144f02aabc.shtml
CAPACCIO-PAESTUM (SALERNO) - «Gli italiani sono incivili»: con questa motivazione un medico ha avviato una singolare iniziativa giudiziaria, chiedendo i danni allo Stato per «rifarsi una vita». Vincenzo Barlotti, medico chirurgo di Capaccio Scalo in servizio nell'ospedale «San Luca» di Vallo della Lucania, ha depositato un esposto alla procura della Repubblica di Salerno nel quale si chiede al comune di Capaccio, alla Regione Campania e allo Stato Italiano un risarcimento di 2 milioni di euro «per l'alta sofferenza, il disordine e il degrado in cui sono costretto a vivere».
LA MOTIVAZIONE - Il risarcimento milionario, spiega ancora il medico 56enne nell'esposto, dovrebbe servire per «iniziare una nuova vita per me e i miei familiari in un altro paese dove vige un modo di vita consono alla mia visione della società». «Il senso civico del nostro paese è ormai ai minimi storici - afferma Barlotti - l'esposto è una provocazione, ma fino a un certo punto. I fatti degli ultimi tempi, dall'emergenza rifiuti a tutto il resto, sono solo il sintomo di un malcostume diffuso che non può essere più tollerato. Nel nostro paese esiste una atavica maleducazione, favorita da tolleranza e permissivismo, se non proprio malafede. Spero con tutto il cuore che le cose possano cambiare, ma sono sempre pessimista».
26 aprile 2008
http://www.corriere.it/cronache/08_aprile_26/medico_danni_stato_8fcc8470-1380-11dd-a656-00144f02aabc.shtml
venerdì 25 aprile 2008
Una mattina mi son svegliato...
Evviva la libertà! Corteo h.15 Piazza Oberdan. Arrivo in Duomo previsto per le 16-16,30.
21 LOVE HOTEL " Bella ciao"
http://www.myspace.com/21lovehotel ( Non male questo gruppo!!!)
21 LOVE HOTEL " Bella ciao"
http://www.myspace.com/21lovehotel ( Non male questo gruppo!!!)
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giovedì 24 aprile 2008
Sulla mia pagina scritta,
se voglio che non mi rimorda,
quanto ancora da rifare!
La scrissi in fretta.
Se voglio avanzare un poco,
per un piccol salto,
che lunghe lontane rincorse!
Su e giù,
per i luoghi e le decisioni,
per le stagioni e per l'eternità,
io sono sempre daccapo,
con levate di Lazzaro
e ricadute di convalescente
coi miei precoci mattini
esilarati di vitalità
perpetuamente guastati:
io faccio orgie di tempo.
Quante cose sono cominciate
e rotte, nella mia vita!
Quante offerte rifiutate!
Le mie giornate sono
frantumi di vari universi
che non riescono a combaciare.
La mia fatica è mortale.
V.C.
(grazie Pablo per il sito!)
Laurea Virginia
su http://www.flickr.com/photos/filoceredi/ le foto scattate il giorno in cui la Virgi si laureò con un magico 109!
chi le volesse scannerizzate meglio scriva come commento alla foto "la voglio" e sarà accontentato (con questa definizione si possono vedere solo piccole)

mercoledì 23 aprile 2008
TOP PICITURE!
é con estremo piacere che proclamo "le gambe delle mie amiche" la foto più visualizzata della mia pagina flickr (7 volte)

e al secondo posto le 5 visualizzazioni di Nico

a parimerito con

lascio a voi le conclusioni.
X EMA: come faccio a lasciare sul post il mio indirizzo sottoforma di link (evidenziato in blu)?
e al secondo posto le 5 visualizzazioni di Nico
a parimerito con

lascio a voi le conclusioni.
X EMA: come faccio a lasciare sul post il mio indirizzo sottoforma di link (evidenziato in blu)?
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Fiesta al Lacerba
stasera Giulia festeggia la laurea (in architettatura, se qualcuno non lo avesse capito) al Lacerba dalle 10 - 10,30. Giulia mi delega per dirvi che siete tutti invitati... anche quelli che non si sono ancora laureati!
martedì 22 aprile 2008
Turn into Me
bene, domani svegliatevi, con calma, col sole, uscite di casa, e se potete andate in via fogazzaro alla fondazione prada. hanno allestito una mostra mooolto interessante: Nathalie Djurbeg, Turn into Me.è animazione colorata. è la crudeltà dentro ognuno. è la natura che è perfetta. è una forte ironica critica sociale.è ridere.è luce nordica. è nuovi spunti interessanti.è colonne sonore perfette.è catartico.è pazzesco..
qui di seguito il testo di Of course I am Working with Magic
puzzi
hai forse smesso di lavarti oppure ho delle allucinazioni olfattive?
naturalmente lavoro con la magia
con la radicata ingannevolezza della sincerità
credo che non esista affatto una situazione reale
e drammaticamente vera
dunque devo fare un gran frastuono
fracassare
fare a pezzi la carne
fare a pezzi me e gli altri
dovrei imprecare e piangere
e fare a brandelli
nei miei occhi fluttuano oscenità
il mio calore interiore è come un forno
fuma come una montagna
la piscia si trasforma in oro
le viscere fermentano e sibilano
le vene e il fegato scoppiano
e l'intestino è in ebollizione
le ossa scricchiolano come denti decrepiti
dunque mi dissolvo
vado in frantumi, in migliaia di pezzi
mi polverizzo, mi trasformo in polvere
e con me stessa,
posso penetrare i più piccoli elementi.
qui di seguito il testo di Of course I am Working with Magic
puzzi
hai forse smesso di lavarti oppure ho delle allucinazioni olfattive?
naturalmente lavoro con la magia
con la radicata ingannevolezza della sincerità
credo che non esista affatto una situazione reale
e drammaticamente vera
dunque devo fare un gran frastuono
fracassare
fare a pezzi la carne
fare a pezzi me e gli altri
dovrei imprecare e piangere
e fare a brandelli
nei miei occhi fluttuano oscenità
il mio calore interiore è come un forno
fuma come una montagna
la piscia si trasforma in oro
le viscere fermentano e sibilano
le vene e il fegato scoppiano
e l'intestino è in ebollizione
le ossa scricchiolano come denti decrepiti
dunque mi dissolvo
vado in frantumi, in migliaia di pezzi
mi polverizzo, mi trasformo in polvere
e con me stessa,
posso penetrare i più piccoli elementi.
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Lisa - Oceano
Piove sull'oceano
Piove sull'oceano
Piove sulla mia identità
Lampi sull'oceano
Lampi sull'oceano
Squarci di luminosità
Forse là in America
I venti del Pacifico
Scoprono le sue immensità
Le mie mani stringono
Sogni lontanissimi
E il mio pensiero corre da te
Remo, tremo, sento
Profondi, oscuri abissi
E' per l'amore che ti do
E' per l'amore che non sai
Che mi fai naufragare -e
E' per l'amore che non ho
E' per l'amore che vorrei
E’ per questo dolore-e
E’ questo amore che ho per te
che mi fa superare queste vere tempeste
Onde sull'oceano
Onde sull'oceano
Che dolcemente si placherà
Le mie mani stringono sogni lontanissimi
E il tuo respiro soffia su me
Remo, tremo, sento
Vedo in fondo al cuore
E’ per l’amore che ho per te
Che mi fa superare mille tempeste
E’ per l’amore che ti do
E’ per l’amore che vorrei
Da questo mare
E’ per la vita che non c’ho
Che mi fa naufragare in fondo al cuore
Tutto questo ti avrà
E a te sembrerà tutto normale
Per Elisa - Alice
Guardando il serale di X Factor, Morgan mi ha fatto tornare in mente una canzone (l'autore è Battiato) che mi piaceva un sacco da piccola :-)
Ho scoperto, solo molto dopo, che Elisa in realtà era l'eroina... Vabbè, i segnali erano arrivati sin dalla più tenera infanzia :-)
A parte gli scherzi, la canzone merita davvero ascoltatela con attenzione.
Ho scoperto, solo molto dopo, che Elisa in realtà era l'eroina... Vabbè, i segnali erano arrivati sin dalla più tenera infanzia :-)
A parte gli scherzi, la canzone merita davvero ascoltatela con attenzione.
FESTA GIULIA AL LACERBA
domani (mercoledì) Giulia (finalmente!...non se ne poteva più :)) si laurea (in architettatura, se qualcuno non lo avesse capito). festeggiamo al Lacerba dalle 10 - 10,30. Giulia mi delega per dirvi che siete tutti invitati... anche quelli che non si sono ancora laureati!
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23/04: The waste land
Domani alle 21 al Teatro Carcano va in scena La terra desolata di T.S. Eliot nella traduzione di Roberto Sanesi. Il costo del biglietto è di 5 euro.
Io ho prenotato tre biglietti, per cui se qualcuno di voi fosse interessato, me lo faccia sapere al più presto.
Ah, vi ricordo che lo spettacolo va in scena soltanto domani!
Io ho prenotato tre biglietti, per cui se qualcuno di voi fosse interessato, me lo faccia sapere al più presto.
Ah, vi ricordo che lo spettacolo va in scena soltanto domani!
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lunedì 21 aprile 2008
MITICI !!!
niente più di queste sigle riesce a riportarmi ai miei primi anni, segnati dalla teledipendenza. non so voi (forse più i maschi). [quasi tutti basati su trasformazioni adesso che ci faccio caso]
e non poteva mancare...
e non poteva mancare...
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domenica 20 aprile 2008
X la FRA! Da vedere insieme
Dall'esilarante film del 1972 "Tutto quello che avete sempre voluto sapere sul sesso, ma non avete mai osato chiedere" ( che vi consiglio appunto in quelle sere di debacle mentale ) eccovi l'ultimo episodio, il più geniale. Concedetevi 10 minuti per sorridere!E ricordate: "(...) O si ovula,o si muore!"
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Assalto alla Diligenza!
stavo guardando "la valigia dei sogni" su la7, puntata su john ford, e hanno fatto passare pochi secondi di una sequenza che trovo magnifica: l'assalto indiano alla carrozza su cui viaggiano i protagonisti di Ombre Rosse (1939)
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Recinzioni - THE "100 MOVIES I CAN'T LIVE WITHOUT" LIST
#89 - Umberto D
Un film di Vittorio De Sica. Con Maria Pia Casilio, Carlo Battisti, Lina Gennari, Memmo Carotenuto, Alberto Albani Barbieri, Elena Rea, Lamberto Maggiorani, Riccardo Ferri, Ileana Simova, Pasquale Campagnola. Genere Drammatico, b/n 89 minuti. - Produzione Italia 1952.
Un mite, silenzioso pensionato, ridotto a non essere più (economicamente) in grado di sopravvivere, rifiuta la tentazione del suicidio per non abbandonare il proprio cane. Uno dei capolavori del cinema neorealista, e il suo canto del cigno. Frutto maturo del sodalizio tra Zavattini e De Sica, sostenuto anche da ricerche, non tutte risolte, sul tempo e la durata (famosa la sequenza del risveglio della servetta), il film tocca una crudeltà lucida senza compromessi sentimentali, fuori dalla drammaturgia tradizionale. Non ha la “perfezione” di Ladri di biciclette, ma va al di là.
Un film di Vittorio De Sica. Con Maria Pia Casilio, Carlo Battisti, Lina Gennari, Memmo Carotenuto, Alberto Albani Barbieri, Elena Rea, Lamberto Maggiorani, Riccardo Ferri, Ileana Simova, Pasquale Campagnola. Genere Drammatico, b/n 89 minuti. - Produzione Italia 1952.
Un mite, silenzioso pensionato, ridotto a non essere più (economicamente) in grado di sopravvivere, rifiuta la tentazione del suicidio per non abbandonare il proprio cane. Uno dei capolavori del cinema neorealista, e il suo canto del cigno. Frutto maturo del sodalizio tra Zavattini e De Sica, sostenuto anche da ricerche, non tutte risolte, sul tempo e la durata (famosa la sequenza del risveglio della servetta), il film tocca una crudeltà lucida senza compromessi sentimentali, fuori dalla drammaturgia tradizionale. Non ha la “perfezione” di Ladri di biciclette, ma va al di là.
New Backstreet Boys
Ragazzi... l'altro sabato, alle colonne di S.Lorenzo, ho scovato i nuovi Backstreet Boys che stavano provando qualche coreografia... teneteli d'occhio...questi faranno carriera.

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Recinzioni - THE "100 MOVIES I CAN'T LIVE WITHOUT" LIST
#90 - Provaci ancora, Sam
(Play it Again, Sam)
Un film di Herbert Ross. Con Diane Keaton, Woody Allen, Jerry Lacy, Tony Roberts, Susan Anspach, Jennifer Salt. Genere Commedia, colore 87 minuti. - Produzione USA 1972.
Nevrotico e inibito critico cinematografico di San Francisco, divorziato, vede apparire al proprio fianco il fantasma del Bogart di Casablanca come una specie di angelo custode e, vincendo la propria timidezza, cerca di imitarlo. Scritto da W. Allen che l'ha tratto da una sua commedia di successo (1969) in 3 atti, replicata sul palcoscenico per 453 volte, è un film brillante, armonioso, un po' verboso, con personaggi psicologicamente ben definiti, che contribuì alla nascente popolarità di Allen più delle 2 regie precedenti (Prendi i soldi e scappa e Il dittatore dello stato libero di Bananas). Il titolo riprende una celebre ma inesistente battuta di Casablanca (1942) in cui Ingrid Bergman, rivolta al pianista nero, dice: “Play it, Sam” (Suonala, Sam). Il personaggio di Allen si chiama Allan Felix nell'originale, ma fu ribattezzato Sam in Italia perché i distributori pensarono che non si capisse l'allusione.
(Play it Again, Sam)
Un film di Herbert Ross. Con Diane Keaton, Woody Allen, Jerry Lacy, Tony Roberts, Susan Anspach, Jennifer Salt. Genere Commedia, colore 87 minuti. - Produzione USA 1972.
Nevrotico e inibito critico cinematografico di San Francisco, divorziato, vede apparire al proprio fianco il fantasma del Bogart di Casablanca come una specie di angelo custode e, vincendo la propria timidezza, cerca di imitarlo. Scritto da W. Allen che l'ha tratto da una sua commedia di successo (1969) in 3 atti, replicata sul palcoscenico per 453 volte, è un film brillante, armonioso, un po' verboso, con personaggi psicologicamente ben definiti, che contribuì alla nascente popolarità di Allen più delle 2 regie precedenti (Prendi i soldi e scappa e Il dittatore dello stato libero di Bananas). Il titolo riprende una celebre ma inesistente battuta di Casablanca (1942) in cui Ingrid Bergman, rivolta al pianista nero, dice: “Play it, Sam” (Suonala, Sam). Il personaggio di Allen si chiama Allan Felix nell'originale, ma fu ribattezzato Sam in Italia perché i distributori pensarono che non si capisse l'allusione.
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sabato 19 aprile 2008
1987 - Brava Giulia
questa naturalmente la dedico alla mia dolce metà che si laurea tra pochi giorni!
penso che sia una buona immagine della scena musicale degli anni '80 nostrani. con uno scoppiato vestito da axl rose (che qualcuno più tardi ha preso sul serio) e un chitarrista che imita spudoratamente Brian May senza riuscire nemmeno a fingere un'assolo!
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venerdì 18 aprile 2008
indovina chi? (parte 2a)
come avrete capito stasera non c'avevo proprio un cazzo da fare. allora mi sono messo a sfogliare le cartelle di foto degli amici e tu guarda chi ci trovo!




PS: perdonami ema, non ho resistito!





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1983 - Moonlight Shadow
un tuffo negli anni '80, causa questa canzoncina che ho avuto per la testa tutto il giorno!
...io a questo punto proporrei una top list dei video scrausi anni '80, che ne dici paul?
...io a questo punto proporrei una top list dei video scrausi anni '80, che ne dici paul?
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Video Politic
Forse era proprio meglio non votare (...segnalato dagli amici di Cotoletta Connection)
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fuck innovation
Ai dilettanti, invece, piace soprattutto essere degli innovatori, gente che dà una ripulita al mondo e lo sovverte, laddove a questo mondo non ci sarà mai, in lungo e in largo, nulla che essi siano in grado di migliorare.
Solo la passione, l'impeto del sentimento, il duro destino personale di un uomo sincero può, alla fine di una singolare carriera, imporre al mondo qualcosa di mai esistito prima, ma questo avviene sempre e assolutamente da sè.
Verso l'esterno l'autentico artista è leale, silenzioso e non impetuoso."
Robert Walser,
da Bedenkliche Geschichten, Prosa aus der Berliner Zeit 1906-1912.
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Come io rivedo e correggo un pensiero di mister Campagna :-)
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respirare nelle immagini:

Per chi non lo conoscesse, si tratta di un artista italiano piuttosto giovane, che fa dei lavori davvero molto interessanti utilizzando l'arte digitale. io l'ho consociuto l'altra sera alla performance in cui le immagini di LaSpada venivano proiettate su uno schermo gigante e si compenetravano con i suoni di fennesz....incredibile, mi ha completamente rapita.
facendomi un giro sul web ho visitato il suo sito ( http://www.glsdesign.it/swf3/base3.html )
e soprattutto il lavoro di cui parlavo prima ( http://www.mono-no-aware.org/index1024.htm):
This works was made to support Mr. Sakamoto's 'Stop Rokkasho' project. He wants urgently call your attention to the massive radioactive contamination that is occurring at a nuclear fuel reprocessing plant in the village of Rokkasho in Japan.
vedetelo, che merita.
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giovedì 17 aprile 2008
Recinzioni - THE "100 MOVIES I CAN'T LIVE WITHOUT" LIST
#91 - Un borghese piccolo piccolo
Un film di Mario Monicelli. Con Shelley Winters, Alberto Sordi, Vincenzo Crocitti, Romolo Valli, Pietro Tordi, Mimmo Poli, Renato Romano, Roberto Antonelli, Ettore Garofalo, Paolo Paoloni, Renato Scarpa, Enrico Beruschi, Renato Malavasi. Genere Drammatico, colore 122 minuti. - Produzione Italia 1977.
Il figlio di un impiegato ministeriale romano è ucciso per caso durante una rapina. Il brav'uomo comincia a preparare ed esegue una lenta, bieca, allucinata vendetta. Dal romanzo (1976) di Vincenzo Cerami, storia di vittime che sono anche mostri, un film omogeneo, sapiente nella mescolanza di toni (commedia, grottesco) e nella progressione drammatica, con un Sordi all'apice della sua carriera d'attore inserito in un contesto sociale efficacemente descritto. Efebo d'oro 1979 di Agrigento.
Un film di Mario Monicelli. Con Shelley Winters, Alberto Sordi, Vincenzo Crocitti, Romolo Valli, Pietro Tordi, Mimmo Poli, Renato Romano, Roberto Antonelli, Ettore Garofalo, Paolo Paoloni, Renato Scarpa, Enrico Beruschi, Renato Malavasi. Genere Drammatico, colore 122 minuti. - Produzione Italia 1977.
Il figlio di un impiegato ministeriale romano è ucciso per caso durante una rapina. Il brav'uomo comincia a preparare ed esegue una lenta, bieca, allucinata vendetta. Dal romanzo (1976) di Vincenzo Cerami, storia di vittime che sono anche mostri, un film omogeneo, sapiente nella mescolanza di toni (commedia, grottesco) e nella progressione drammatica, con un Sordi all'apice della sua carriera d'attore inserito in un contesto sociale efficacemente descritto. Efebo d'oro 1979 di Agrigento.
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Recinzioni - THE "100 MOVIES I CAN'T LIVE WITHOUT" LIST
#92 - L'armata Brancaleone
Un film di Mario Monicelli. Con Gian Maria Volonté, Enrico Maria Salerno, Vittorio Gassman, Catherine Spaak, Barbara Steele, Maria Grazia Buccella, Carlo Pisacane, Folco Lulli, Fulvia Franco, Luis Induni, Pippo Starnazza, Ugo Fangareggi. Genere Avventura, colore 120 minuti. - Produzione Italia 1966.
Nel Medioevo lo spiantato cavaliere Brancaleone da Norcia si mette alla testa di un gruppo di scalcinati senza famiglia e parte alla conquista del feudo di Aurocastro. Pur essendo uno dei più classici esempi di commedia all'italiana, il film ne dilata i confini con un'operazione culturale originale che comprende Kurosawa e Calvino, una rilettura della storia in chiave nazional-popolare, l'invenzione (di Age & Scarpelli) di una parlata mista di latino medievale e italiano prevolgare, il gusto anarchico di una scampagnata becera e i temi tipicamente monicelliani del gruppo dei piccoli perdenti e del senso della morte. 3° incasso nella stagione 1966-67, 3 Nastri d'argento (Gherardi per i costumi, Di Palma per la fotografia, Rustichelli per la musica) e un titolo passato in proverbio.
Un film di Mario Monicelli. Con Gian Maria Volonté, Enrico Maria Salerno, Vittorio Gassman, Catherine Spaak, Barbara Steele, Maria Grazia Buccella, Carlo Pisacane, Folco Lulli, Fulvia Franco, Luis Induni, Pippo Starnazza, Ugo Fangareggi. Genere Avventura, colore 120 minuti. - Produzione Italia 1966.
Nel Medioevo lo spiantato cavaliere Brancaleone da Norcia si mette alla testa di un gruppo di scalcinati senza famiglia e parte alla conquista del feudo di Aurocastro. Pur essendo uno dei più classici esempi di commedia all'italiana, il film ne dilata i confini con un'operazione culturale originale che comprende Kurosawa e Calvino, una rilettura della storia in chiave nazional-popolare, l'invenzione (di Age & Scarpelli) di una parlata mista di latino medievale e italiano prevolgare, il gusto anarchico di una scampagnata becera e i temi tipicamente monicelliani del gruppo dei piccoli perdenti e del senso della morte. 3° incasso nella stagione 1966-67, 3 Nastri d'argento (Gherardi per i costumi, Di Palma per la fotografia, Rustichelli per la musica) e un titolo passato in proverbio.
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#93 - Duel
Un film di Steven Spielberg. Con Dennis Weaver, Lou Frizzel, Jacqueline Scott, Eddie Firestone. Genere Drammatico, colore 88 minuti. - Produzione USA 1971.
Un film di Steven Spielberg. Con Dennis Weaver, Lou Frizzel, Jacqueline Scott, Eddie Firestone. Genere Drammatico, colore 88 minuti. - Produzione USA 1971.
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Cattivissimo Serra? /2

" 'Sinistra extraparlamentare' (il manifesto) è un titolo spiritoso e caustico, come si conviene a chi sa defungere a ciglio asciutto. Ma riguarda una frazione piccola e rispettabile della storia novecentesca, non i milioni di elettori di sinistra che hanno votato Pd e in Parlamento saranno ampiamente rappresentati. Spiace assistere all'inabissarsi di esperienza, culture, persone che hanno fatto politica valorosamente e quasi sempre senza alcun tornaconto personale, ma torna d'obbligo ricordare ai teorici delle "due destre" e del "veltrusconismo" che la visione ombelicale del mondo, il volerlo continuamente passare al vaglio del proprio giudizio ultra-selettivo, raramente conduce al governo (e non sarebbe poi un gran guaio), ma soprattutto non conduce a condividere davvero con il resto della società la buona e la cattiva sorte.
Ci sono molte altre attività dilettevoli (l'arte, le libere professioni, la fondazione di circoli intellettuali) che consentono una gioiosa pratica del senso di superiorità, o anche il vanitoso vizio di sentirsi ai margini. La politica no, la politica è un autobus strapieno di gente che sgomita e puzza, che non ci somiglia e manco ci riconosce. Farla è promiscuo e compromissorio. Ma non farla più, cara sinistra extraparlamentare, è anche peggio."
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mercoledì 16 aprile 2008
..che fine ha fatto Carmen Sandiego?
Ciao a tutti..
..che fine ha fatto francescom? (chi se ne sbatte? :P)
Beh approfitto di un attimo di pausa dalla tesi per scrivere un paio di righe.
Giovedi 24 finalmente arriva il grande giorno..e mi laureo. Ovviamente il blog al completo è cortesemente invitato a partecipare alla festa che si terrà la sera stessa. Luogo e modalità classiche: casa mia.
Un occasione per beccarci e fare un po' di casino..
Torno a scrivere..
A si biri.
..che fine ha fatto francescom? (chi se ne sbatte? :P)
Beh approfitto di un attimo di pausa dalla tesi per scrivere un paio di righe.
Giovedi 24 finalmente arriva il grande giorno..e mi laureo. Ovviamente il blog al completo è cortesemente invitato a partecipare alla festa che si terrà la sera stessa. Luogo e modalità classiche: casa mia.
Un occasione per beccarci e fare un po' di casino..
Torno a scrivere..
A si biri.
l'albergo delle donne tristi
-Hai mai sentito parlare dell'autolesionismo dell'affogato?-
- No-
- E' molto semplice: quando stai per affogare, mentre cerchi disperatamente di tornare a galla e stai ingoiando acqua e sale, arriva un momento preciso in cui ti arrendi e decidi di annegare. Questo è quello che più o meno è successo a me.-
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Marcela Serrano
martedì 15 aprile 2008
Il sampietrino e la camera da letto.
"...sono un ragazzo di ventisette anni, senza lavoro, senza mutuo, senza moglie, senza partito, senza prospettive. senza rappresentanza in parlamento. l'unica è andare ad accendere una candela in chiesa..." (dal Forum di Repubblica.it)
"Che Allah lo maledica e scateni la sua rabbia contro di lui e contro il Papa cattivo." (da un forum islamico vicino ad Al-Qaeda)
Due mesi fa, alla caduta del governo Prodi avevo titolato: "niente paura". Lo ripeto ancora adesso. Il risultato si commenta da sé, e non credo che su MeltingMinds ci sia spazio per analisi politiche complesse che già si trovano -abbondantemente e in qualità sopraffina- sui giornali di oggi. Però ripeto il mio grido di speranza: niente paura, perché oggi come ieri sopravviveremo. Resisteremo anche stavolta. L’impressione, però è che ognuno cercherà il suo angolo di resistenza e libertà isolato dagli altri. Un orticello distaccato dalla bosco. Felici, ma nel nostro piccolo. Sopravviveremo, ma ci sentiremo sicuramente più soli.
Tornando all'attualità: «Cercate l’orso bruno», aveva ordinato l’altro ieri Alfonso Pecoraro Scanio, preoccupato dove fosse finito un simpatico Yoghi sparito dal parco dell’Adamello. Da ieri, però, ha altri problemi per la testa: con l’orso è sparita la sinistra radicale. Perché ha perso dappertutto, questa sinistra rancorosa e sognatrice, pacifista e bellicosa che in questi anni ha detto no alla Tav e no all’eolico, no alle missioni di pace e no alla riforma delle pensioni e no a tutto o quasi tutto. "Il Novecento ci è precipitato addosso", ha detto Niki Vendola. E ha ragione. Gli Anni Zero hanno fatto irruzione in Parlamento con la delicatezza di un carro cingolato in una cristalleria.
"Che Allah lo maledica e scateni la sua rabbia contro di lui e contro il Papa cattivo." (da un forum islamico vicino ad Al-Qaeda)
Due mesi fa, alla caduta del governo Prodi avevo titolato: "niente paura". Lo ripeto ancora adesso. Il risultato si commenta da sé, e non credo che su MeltingMinds ci sia spazio per analisi politiche complesse che già si trovano -abbondantemente e in qualità sopraffina- sui giornali di oggi. Però ripeto il mio grido di speranza: niente paura, perché oggi come ieri sopravviveremo. Resisteremo anche stavolta. L’impressione, però è che ognuno cercherà il suo angolo di resistenza e libertà isolato dagli altri. Un orticello distaccato dalla bosco. Felici, ma nel nostro piccolo. Sopravviveremo, ma ci sentiremo sicuramente più soli.
Tornando all'attualità: «Cercate l’orso bruno», aveva ordinato l’altro ieri Alfonso Pecoraro Scanio, preoccupato dove fosse finito un simpatico Yoghi sparito dal parco dell’Adamello. Da ieri, però, ha altri problemi per la testa: con l’orso è sparita la sinistra radicale. Perché ha perso dappertutto, questa sinistra rancorosa e sognatrice, pacifista e bellicosa che in questi anni ha detto no alla Tav e no all’eolico, no alle missioni di pace e no alla riforma delle pensioni e no a tutto o quasi tutto. "Il Novecento ci è precipitato addosso", ha detto Niki Vendola. E ha ragione. Gli Anni Zero hanno fatto irruzione in Parlamento con la delicatezza di un carro cingolato in una cristalleria.
* * * *
Probabilmente siamo davanti al più brutale processo di razionalizzazione politica che si sia mai visto in Italia. Ma io in questo processo ci credo, ci ho sempre creduto, lo vagheggiavo già anni fa, sono poco sognatore e molto idealista, ma credo -purtroppo- anche nell'ordine e che il cielo stellato sopra di me non sia l'unica legge morale.
Nella vita c'è sempre bisogno d'amputare qualcosa. A volte è il proprio Ego, la tendenza a scappare freneticamente in tutte le direzioni, senza bussola, come cavalli pazzi, che va sfrondata degli eccessi. Del resto la vita, come l'arte che inseguo e che imito, è fatta di compromessi. E i compromessi ci sono in quello che faccio: ho rinunciato ad aggiornare il mio blog -duecento visite al giorno- pur di mescolare i miei pensieri in questo salotto meltingminds; il mio cupo individualismo superomista ha parzialmente abdicato, pur di fondare un gruppo che fosse composto -per una volta- di persone che avessero vera rabbia in corpo e non vaghe proiezioni di se stessi, e fa niente se con queste persone spesso è impossibile instaurare un dialogo che sia maturo. Oppure, per esempio i racconti che scrivo, lì occorreva il rimbrotto di qualcuno che stava più in alto, l'umiliazione di una censura, per farmi capire quando tagliare, quando dire basta. Serve anche quello.
Ed è quanto avvenuto -traumaticamente- nella politica italiana. In Parlamento sedeva un'infinità di sigle che era -anche questo- la degna rappresentazione dell'individualismo sfrenato degli italiani: ma era una varietà ipocrita, di facciata, che nella realtà si riduceva a puro ostruzionismo, a dei distinguo ridicoli, al menefreghismo del campanile. Questo era dialogo? Non mi pare. Io credo nel dialogo, ma non il dialogo finalizzato a se stesso, fluviale, infinito, celebrale: bensì quello che mira a far cambiare idea, far arrivare un messaggio -ma veramente!- a emozionare. Credo alla necessità di vincere e convincere; così come alla lealtà di perdere e di lasciarsi convincere. Io sono una folla, come scriveva Fede sui muri, ma con un senso forse capovolto: piuttosto che reiterare me stesso all'infinito per sentirmi meno solo, vorrei -talvolta- rendere me stesso un "io" simile agli altri, per fare numero.
* * * *
"Il mucchio non è mai abbastanza", diceva Serra ieri, e aveva ragione. Si è realizzato il mio piccolo sogno di ordine e pulizia, dunque, ma nella sconfitta. Curioso, no? Almeno, va dato atto agli astenuti che non è colpa loro questo risultato. La maggior parte degli italiani ha votato, oltre l'80%, e ha votato come me, il meno peggio. In altri scenari avremmo un Berlusconi comunque vittorioso, ma su un'opposizione ancora più frammentata.
Come dicono Francesca e Federico, il Parlamento finisce purtroppo per rappresentare un popolo, un popolo nel quale non si identificano. Capisco il loro stato d'animo. Scherzosamente, ogni tanto li invito a guardare la Nazionale di calcio con un piatto di spaghetti e una birrozza in mano: non è per acquisire un "valore aggiunto" (quello patriottico, nel quale neanch'io credo) ma per affibbiare, semmai, un "disvalore" alle proprie convinzioni individualiste, scettiche fino all'inverosimile, refrattarie alla massa. Partecipare alla massa, invece, essere "mucchio" pur col proprio bagalio individuale, può servire secondo me a vivere meglio il mondo. A conoscerlo meglio, prenderne vera ispirazione, guidare e lasciarsi guidare.
Per questo invito Francesca e Federica non a rinunciare alle proprie battaglie individuali, alla propria ricerca (sulla "mentalità", sul "vero significato"): è una lotta che -ne sono sicuro- è sincera e va continuata.
Ma nello stesso tempo li pregherei di non immaginarsi in un isola (Federico sì, in effetti, ma parlavo in senso astratto), perché queste prima o poi vengono travolte dalle correnti: la Storia entra nella persino nella camera da letto (ambientazione preferita dal Fede suddetto) con la violenza di un sampietrino (avete visto The Dreamers? A me non è piaciuto, ma quella scena è la più azzeccata del film).
Alla fine di tutto, credo nel Potere e nell'incapacità degli uomini di autogovernarsi: sono hobbesiano nel profondo, e non ci posso far niente. In questo non voglio fare nessun proselito. Ma credo anche nella partecipazione, nella capacità degli uomini di prendere parte al sommovimento della Storia, di decidere cosa essere e di non lasciarsi trasportare. Insieme, tuttavia. Non da soli. "La libertà non è star sopra un albero, non è neanche il volo di un moscone, la libertà non è uno spazio libero", cantava Gaber, e credo anche a questo.
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Recinzioni - THE "100 MOVIES I CAN'T LIVE WITHOUT" LIST
#94 - Il conformista
Un film di Bernardo Bertolucci. Con Jean-Louis Trintignant, Stefania Sandrelli, Dominique Sanda, Gastone Moschin, Enzo Tarascio, Yvonne Sanson, Fosco Giachetti, Giuseppe Addobbati, Carlo Gaddi, Massimo Sarchielli, Alessandro Haber, Christian Alegny, Benedetto Benedetti, José Quaglio, Pierre Clémenti, Luciano Rossi, Milly. Genere Drammatico, colore 116 minuti. - Produzione Italia 1970.
Un film di Bernardo Bertolucci. Con Jean-Louis Trintignant, Stefania Sandrelli, Dominique Sanda, Gastone Moschin, Enzo Tarascio, Yvonne Sanson, Fosco Giachetti, Giuseppe Addobbati, Carlo Gaddi, Massimo Sarchielli, Alessandro Haber, Christian Alegny, Benedetto Benedetti, José Quaglio, Pierre Clémenti, Luciano Rossi, Milly. Genere Drammatico, colore 116 minuti. - Produzione Italia 1970.
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lunedì 14 aprile 2008
fennesz live domani sera
speriamo che il cielo domanisera mi prenda sulla parola.
io e abdul ci andiamo.
per chi vuole ci vediamo li!
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Consolazioni.
"Non si può far finta di niente. Queste elezioni sono una svolta epocale. Da domani il paese non sarà più lo stesso. E’ inutile negare che in questo modo si esce da uno stallo secolare. Il popolo ha voluto la sua libertà. Ha parlato chiaro. E quando il popolo parla, bisogna ascoltare. Anche quando la sua parola non ci piace."

Consoliamoci col Nepal.

Consoliamoci col Nepal.
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L'angolo sexy...?
Le splendide immagini che seguono provengono dal sexy-calendario di beneficenza delle mamme di una scuola elementare di Salamanca. Nonostante le splendide doti delle modelle - le mamme - il calendario ha avuto così poco successo commerciale che le pormotrici si trovano adesso oberate dal debito con la stamperia (9mila euro).
Solidarizziamo con il coraggio di queste mamme e con la loro audacia estetica.
Nella speranza che queste avanguardistiche porvocazioni, un giorno, possano essere apprezzate anche nei migliori musei d'arte contemporanea.
E che i figli delle coraggiose crescano ciechi..



Solidarizziamo con il coraggio di queste mamme e con la loro audacia estetica.
Nella speranza che queste avanguardistiche porvocazioni, un giorno, possano essere apprezzate anche nei migliori musei d'arte contemporanea.
E che i figli delle coraggiose crescano ciechi..




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Recinzioni - THE "100 MOVIES I CAN'T LIVE WITHOUT" LIST
# 95 - La grande illusione
(La grande illusion)
Un film di Jean Renoir. Con Jean Gabin, Pierre Fresnay, Erich von Stroheim, Dita Parlo, Marcel Dalio, Julien Carette, Georges Péclet, Werner Florian, Jean Dasté, Sylvain Itkine, Gaston Modot. Genere Drammatico, b/n 114 minuti. - Produzione Francia 1937.
(La grande illusion)
Un film di Jean Renoir. Con Jean Gabin, Pierre Fresnay, Erich von Stroheim, Dita Parlo, Marcel Dalio, Julien Carette, Georges Péclet, Werner Florian, Jean Dasté, Sylvain Itkine, Gaston Modot. Genere Drammatico, b/n 114 minuti. - Produzione Francia 1937.
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Recinzioni - THE "100 MOVIES I CAN'T LIVE WITHOUT" LIST
#96 - La meglio gioventù
Un film di Marco Tullio Giordana. Con Luigi Lo Cascio, Adriana Asti, Sonia Bergamasco, Maya Sansa, Fabrizio Gifuni, Jasmine Trinca, Alessio Boni, Camilla Filippi, Valentina Carnelutti, Andrea Tidona, Lidia Vitale, Greta Cavuoti, Riccardo Scamarcio. Genere Drammatico, colore 360 minuti.
Un film di Marco Tullio Giordana. Con Luigi Lo Cascio, Adriana Asti, Sonia Bergamasco, Maya Sansa, Fabrizio Gifuni, Jasmine Trinca, Alessio Boni, Camilla Filippi, Valentina Carnelutti, Andrea Tidona, Lidia Vitale, Greta Cavuoti, Riccardo Scamarcio. Genere Drammatico, colore 360 minuti.
6 David di Donatello e 6 Nastri d'argento. Premiato a “Un certain régard” di Cannes 2003. Prodotto dalla RAI i cui responsabili – per incompetenza e/o ignavia – ne hanno ritardato la messa in onda.
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domenica 13 aprile 2008
L'amaca.
Michele Serra, sulla Repubblica di oggi:
"Andare a votare mi è sempre piaciuto, amo la banalità della democrazia, nutro simpatia per i seggi, gli scrutatori, i tabelloni appesi, le guardie che guardano, la matita copiativa. Mi emoziono ogni volta, anche se le volte sono ormai tante. Non ho mai capito l'ignavia dei disinteressati, dei non partecipi per menefreghismo, e fatico a digerire anche la spocchia di quelli che non vanno a votare perché "non si riconoscono" in nessun partito, chissà in cosa si riconosceranno, nel Re di Atlantide, negli anelli di Saturno, nella barba di Bakunin, nella loro mamma?
Temo proprio che perderò anche questa volta, d'altra parte questo è sempre stato un Paese di destra, cattolico e di destra, gli elettori di sinistra sono abituati a perdere da generazioni, di padre in figlio, ci sono quelli che lo fanno apposta e votano l'estrema perché è bello sentirsi pochi ma buoni, ci sono quelli che invece cercano di fare mucchio (come me) ma passano gli anni e il mucchio non è mai abbastanza grosso per governare. Da quando vado a votare ho vinto solo un paio di volte su venti, è una media da retrocessione. Incredibilmente ci credo ancora, mi piace ancora, specialmente se penso a tutta la brava gente che si è fatta un gran mazzo in campagna elettorale. Ho un paio di amici che rimarranno a casa, a misurare la puzza sotto il naso. Da dopodomani gli vorrò bene lo stesso, oggi no. Oggi li detesto."
Sembra che l'abbia scritto per noi. Applausi.
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ULTIMO APPELLO
andate a votare! c'é tempo fino a domani alle 15.
per chi ancora sostenesse che é meglio non votare perché sono tutti uguali aggiungo un altro elemento che potrebbe spingerlo a votare: la differenza dei programmi dei due partiti in lizza.
trovate una buona documentazione in proposito su lavoce.info
http://www.lavoce.info/articoli/pagina1000365.html
per chi ancora sostenesse che é meglio non votare perché sono tutti uguali aggiungo un altro elemento che potrebbe spingerlo a votare: la differenza dei programmi dei due partiti in lizza.
trovate una buona documentazione in proposito su lavoce.info
http://www.lavoce.info/articoli/pagina1000365.html
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Perchè io credo, credo in Dior!
Nel sondaggio io ho votato la Santanchè per questi motivi:
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Nico contro i boss. *

da "Queer" n° 153, supplemento di Liberazione, 13 aprile 2008.
NICO ripete questi gesti a memoria, ormai: riempie un secchio con acqua fredda, usando l’annaffiatoio del giardino; ci versa dentro cinquanta grammi di colla in polvere, quella per la carta da parati; mescola a ritmo rapido e regolare per circa venti minuti, con il manico di una scopa, affinché acqua e colla diventino tutt’uno, un liquame viscoso e biancastro. Si sente ancora intorpidito dal sonno, Nico. Dà un’occhiata all’orologio: le due e mezza del mattino. Il cellulare inizia a vibrare: sono arrivati Peppe e Andrea, e lo aspettano in macchina. Lui partirà con loro, con il secchio, la scopa e i poster da attaccare in giro per Napoli: inizia così la sua nottata da assaltatore di muri.
Le ricorda ancora, le pacche sulle spalle quando aveva annunciato a tutti la sua decisione: «Così te ne vai al Nord, eh? Bravo, beato te.» Al Nord aveva trovato strade grandi e spaziose, ragazze alte, snelle e con poco trucco, biblioteche luminose; il piacere di camminare, di notte, pensando solo a sé stesso senza preoccuparsi alle ombre, ai rumori, agli sguardi. Ma quell’inquietudine molesta e inspiegabile, quella che attraversava il televisore e gli piombava nelle cene con gli amici, o che saliva in alto dalle righe di un giornale, come una nube tossica, lo perseguitava ancora; l’aveva spinto a tornare, anche se per poco tempo, facendosi largo tra parenti sbalorditi ed amici indecisi se emigrare o arruolarsi. In qualche modo si era arruolato, aveva ascoltato si’ un richiamo, ma che veniva dal profondo e non da una campana. Ecco perché ora sta dando le ultime occhiate alle sagome di carta pronte a finire su una parete; ecco perché aveva speso ore ed ore, con Peppe e Andrea, a pianificare quell’irruzione non violenta, eppure pericolosissima.
Due anni prima la città aveva conosciuto un attacchinaggio dedicato a Saviano: il suo volto, replicato decine di volte tra le “vele” di Scampia, fu come un monito a non sottovalutare il potere della parola. La parola che rompe il silenzio. Ha detto il pm Raffaele Cantone: «La criminalità organizzata, e soprattutto i casalesi, ha interesse a lavorare sott’acqua. Vuole essere lontano dai riflettori. L’interesse dei suoi boss è quello che si parli di loro il meno possibile». Così, in un’altra occasione, non molto lontana nel tempo, i volti dei boss Zagaria e Iovine comparvero nelle strade di Parma, oltraggiosamente nel cuore della Padania, come a dire: «Attenti che stanno arrivando. Persino qui.» I Casalesi furono sbeffeggiati dunque attraverso una parete -una pagina- di cemento, ovvero il materiale su cui si basa il loro potere, si ingigantisce il loro business, si consolida il silenzio.
Il dedalo umidiccio e fulinigginoso del centro storico non e’ deserto come Nico sperava: qualche motorino che zigzaga e lancia bagliori; qualche sagoma che si trascina insonne; i mostri grotteschi coloratissimi disegnati da Kaf e Cyop. Ma nessuno ci fa troppo caso: si scrutano i muri della città, come un rabdomante sonda il terreno per trovare acqua. Non appena scorgeranno uno spazio adatto, uno spicchio di cemento lasciato libero, ecco che inizierá l’assalto. Come in un balletto sincronizzato ripopoleranno il cuore della città con nuovi abitanti: sagome a volte allegoriche, a volte soltanto minacciose. E’ un’epifania che si materializza in forma purissima, non mediata, non gerarchizzata: nessuno di loro, in quel gruppo, e’ mai stato militante di qualche partito, o di qualche movimento.
I muri di una città sono la sua pelle, e i segni che vi appaiono stimolano la curiosità, l’interesse, la paura oppure – perché no? – il divertimento dei passanti. Un volto su un muro ti «guarda», perché passandoci davanti è come se fossi oggetto della «sua» visione, e nello stesso tempo si offre al tuo sguardo, perché è lì e non può muoversi. Lasciare un segno a lungo, ma non in eterno. Il muro, materia inerte, diventa carta per scrivere. A volte definiscono questi fenomeni come street art – roba che fa venire i brividi ai galleristi – altre volte come guerrilla marketing, ovvero una forma virale di pubblicità e propaganda. D’altra parte il riduzionismo dei media è fatto apposta per intruppare le coscienze, e i lettori reagiscono alle novità con i soliti interrogativi: «Saranno comunisti? Fascisti? Antiberlusconiani? Girotondini?». E non sempre serve rispondergli che chiunque può essere quel soprassalto, firmarlo come vuole, o anche non firmarlo affatto. Se di simbologia ci si può servire, allora a Nico e agli altri sarebbe piaciuto mostrare al lettore l’immagine d’un Davide biblico: ma non la testa di Golia, bensì con quella cartacea del boss finito sui muri.
Prima o poi -Nico e gli altri lo sanno- verrà il giorno in cui dovranno ripartire, come tutti gli altri dividersi in una diaspora forzata, come chicchi di un rosario frantumato in mille pezzi. Ma anche allora non saranno vaccinati del tutto, o esentati dall’ascoltare quel richiamo. L’inquietudine vera e feconda. Quella rimarrà.
* i titoli scelti dagli altri stanno diventando un problema...
NICO ripete questi gesti a memoria, ormai: riempie un secchio con acqua fredda, usando l’annaffiatoio del giardino; ci versa dentro cinquanta grammi di colla in polvere, quella per la carta da parati; mescola a ritmo rapido e regolare per circa venti minuti, con il manico di una scopa, affinché acqua e colla diventino tutt’uno, un liquame viscoso e biancastro. Si sente ancora intorpidito dal sonno, Nico. Dà un’occhiata all’orologio: le due e mezza del mattino. Il cellulare inizia a vibrare: sono arrivati Peppe e Andrea, e lo aspettano in macchina. Lui partirà con loro, con il secchio, la scopa e i poster da attaccare in giro per Napoli: inizia così la sua nottata da assaltatore di muri.
Le ricorda ancora, le pacche sulle spalle quando aveva annunciato a tutti la sua decisione: «Così te ne vai al Nord, eh? Bravo, beato te.» Al Nord aveva trovato strade grandi e spaziose, ragazze alte, snelle e con poco trucco, biblioteche luminose; il piacere di camminare, di notte, pensando solo a sé stesso senza preoccuparsi alle ombre, ai rumori, agli sguardi. Ma quell’inquietudine molesta e inspiegabile, quella che attraversava il televisore e gli piombava nelle cene con gli amici, o che saliva in alto dalle righe di un giornale, come una nube tossica, lo perseguitava ancora; l’aveva spinto a tornare, anche se per poco tempo, facendosi largo tra parenti sbalorditi ed amici indecisi se emigrare o arruolarsi. In qualche modo si era arruolato, aveva ascoltato si’ un richiamo, ma che veniva dal profondo e non da una campana. Ecco perché ora sta dando le ultime occhiate alle sagome di carta pronte a finire su una parete; ecco perché aveva speso ore ed ore, con Peppe e Andrea, a pianificare quell’irruzione non violenta, eppure pericolosissima.
Due anni prima la città aveva conosciuto un attacchinaggio dedicato a Saviano: il suo volto, replicato decine di volte tra le “vele” di Scampia, fu come un monito a non sottovalutare il potere della parola. La parola che rompe il silenzio. Ha detto il pm Raffaele Cantone: «La criminalità organizzata, e soprattutto i casalesi, ha interesse a lavorare sott’acqua. Vuole essere lontano dai riflettori. L’interesse dei suoi boss è quello che si parli di loro il meno possibile». Così, in un’altra occasione, non molto lontana nel tempo, i volti dei boss Zagaria e Iovine comparvero nelle strade di Parma, oltraggiosamente nel cuore della Padania, come a dire: «Attenti che stanno arrivando. Persino qui.» I Casalesi furono sbeffeggiati dunque attraverso una parete -una pagina- di cemento, ovvero il materiale su cui si basa il loro potere, si ingigantisce il loro business, si consolida il silenzio.
Il dedalo umidiccio e fulinigginoso del centro storico non e’ deserto come Nico sperava: qualche motorino che zigzaga e lancia bagliori; qualche sagoma che si trascina insonne; i mostri grotteschi coloratissimi disegnati da Kaf e Cyop. Ma nessuno ci fa troppo caso: si scrutano i muri della città, come un rabdomante sonda il terreno per trovare acqua. Non appena scorgeranno uno spazio adatto, uno spicchio di cemento lasciato libero, ecco che inizierá l’assalto. Come in un balletto sincronizzato ripopoleranno il cuore della città con nuovi abitanti: sagome a volte allegoriche, a volte soltanto minacciose. E’ un’epifania che si materializza in forma purissima, non mediata, non gerarchizzata: nessuno di loro, in quel gruppo, e’ mai stato militante di qualche partito, o di qualche movimento.
I muri di una città sono la sua pelle, e i segni che vi appaiono stimolano la curiosità, l’interesse, la paura oppure – perché no? – il divertimento dei passanti. Un volto su un muro ti «guarda», perché passandoci davanti è come se fossi oggetto della «sua» visione, e nello stesso tempo si offre al tuo sguardo, perché è lì e non può muoversi. Lasciare un segno a lungo, ma non in eterno. Il muro, materia inerte, diventa carta per scrivere. A volte definiscono questi fenomeni come street art – roba che fa venire i brividi ai galleristi – altre volte come guerrilla marketing, ovvero una forma virale di pubblicità e propaganda. D’altra parte il riduzionismo dei media è fatto apposta per intruppare le coscienze, e i lettori reagiscono alle novità con i soliti interrogativi: «Saranno comunisti? Fascisti? Antiberlusconiani? Girotondini?». E non sempre serve rispondergli che chiunque può essere quel soprassalto, firmarlo come vuole, o anche non firmarlo affatto. Se di simbologia ci si può servire, allora a Nico e agli altri sarebbe piaciuto mostrare al lettore l’immagine d’un Davide biblico: ma non la testa di Golia, bensì con quella cartacea del boss finito sui muri.
Prima o poi -Nico e gli altri lo sanno- verrà il giorno in cui dovranno ripartire, come tutti gli altri dividersi in una diaspora forzata, come chicchi di un rosario frantumato in mille pezzi. Ma anche allora non saranno vaccinati del tutto, o esentati dall’ascoltare quel richiamo. L’inquietudine vera e feconda. Quella rimarrà.
* i titoli scelti dagli altri stanno diventando un problema...
sabato 12 aprile 2008
Siete davvero sicuri di volere che la democrazia italiana rappresenti i suoi elettori?

come dice Jose Saramago: "Dobbiamo recuperare il senso e lo spirito della cittadinanza"
Proprio per quetso, invito a non andare a votare.
Se avete del tempo libero, il 13 aprile, impiegatelo per riflettere sul carattere e le possibilità della vostra "vita politica".
Il problema della politica italiana, spiace dirlo, non è la classe politica ma il paese, che è degnamente rappresentato in parlamento.
Sarebbe sano e produttivo, per gli elettori italiani, impiegare il tempo a sviluppare la propria coscienza politica piuttosto che esercitare un incosciente diritto di voto.
Siete davvero sicuri di volere che la democrazia italiana rappresenti i suoi elettori?
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