mercoledì 30 aprile 2008
martedì 29 aprile 2008
ve le ricordate queste?
"vengo dopo il tiggì" ovvero "sì, la vita é tutta un quiz"
PS: grazie a sandro scarafino!
THE POWER OF FUGASA
Donne che avrei voluto conoscere
lunedì 28 aprile 2008
ubriachezza
> Karyl Roosvlet
foto mercato in p.ta ticinese
http://www.flickr.com/photos/filoceredi/
X EMA (di nuovo): come si fa a farlo apparire sotto forma di link?
domenica 27 aprile 2008
I MILANESI AMMAZZANO IL SABATO
http://blog.myspace.com/index.cfm?fuseaction=blog.ListAll&friendID=165466985
23-5-2008 Afterhours @ PalaSharp, Milano MI
Prezzo del biglietto euro 16,00 + diritti di prevendita.
Io butto lì l'amo! Vediamo chi si fa pescare!
sabato 26 aprile 2008
l'angolo delle buone idee
CAPACCIO-PAESTUM (SALERNO) - «Gli italiani sono incivili»: con questa motivazione un medico ha avviato una singolare iniziativa giudiziaria, chiedendo i danni allo Stato per «rifarsi una vita». Vincenzo Barlotti, medico chirurgo di Capaccio Scalo in servizio nell'ospedale «San Luca» di Vallo della Lucania, ha depositato un esposto alla procura della Repubblica di Salerno nel quale si chiede al comune di Capaccio, alla Regione Campania e allo Stato Italiano un risarcimento di 2 milioni di euro «per l'alta sofferenza, il disordine e il degrado in cui sono costretto a vivere».
LA MOTIVAZIONE - Il risarcimento milionario, spiega ancora il medico 56enne nell'esposto, dovrebbe servire per «iniziare una nuova vita per me e i miei familiari in un altro paese dove vige un modo di vita consono alla mia visione della società». «Il senso civico del nostro paese è ormai ai minimi storici - afferma Barlotti - l'esposto è una provocazione, ma fino a un certo punto. I fatti degli ultimi tempi, dall'emergenza rifiuti a tutto il resto, sono solo il sintomo di un malcostume diffuso che non può essere più tollerato. Nel nostro paese esiste una atavica maleducazione, favorita da tolleranza e permissivismo, se non proprio malafede. Spero con tutto il cuore che le cose possano cambiare, ma sono sempre pessimista».
26 aprile 2008
http://www.corriere.it/cronache/08_aprile_26/medico_danni_stato_8fcc8470-1380-11dd-a656-00144f02aabc.shtml
venerdì 25 aprile 2008
Una mattina mi son svegliato...
21 LOVE HOTEL " Bella ciao"
http://www.myspace.com/21lovehotel ( Non male questo gruppo!!!)
giovedì 24 aprile 2008
Laurea Virginia
chi le volesse scannerizzate meglio scriva come commento alla foto "la voglio" e sarà accontentato (con questa definizione si possono vedere solo piccole)
mercoledì 23 aprile 2008
TOP PICITURE!
e al secondo posto le 5 visualizzazioni di Nico
a parimerito con
lascio a voi le conclusioni.
X EMA: come faccio a lasciare sul post il mio indirizzo sottoforma di link (evidenziato in blu)?
Fiesta al Lacerba
martedì 22 aprile 2008
Turn into Me
qui di seguito il testo di Of course I am Working with Magic
puzzi
hai forse smesso di lavarti oppure ho delle allucinazioni olfattive?
naturalmente lavoro con la magia
con la radicata ingannevolezza della sincerità
credo che non esista affatto una situazione reale
e drammaticamente vera
dunque devo fare un gran frastuono
fracassare
fare a pezzi la carne
fare a pezzi me e gli altri
dovrei imprecare e piangere
e fare a brandelli
nei miei occhi fluttuano oscenità
il mio calore interiore è come un forno
fuma come una montagna
la piscia si trasforma in oro
le viscere fermentano e sibilano
le vene e il fegato scoppiano
e l'intestino è in ebollizione
le ossa scricchiolano come denti decrepiti
dunque mi dissolvo
vado in frantumi, in migliaia di pezzi
mi polverizzo, mi trasformo in polvere
e con me stessa,
posso penetrare i più piccoli elementi.
Lisa - Oceano
Piove sull'oceano
Piove sull'oceano
Piove sulla mia identità
Lampi sull'oceano
Lampi sull'oceano
Squarci di luminosità
Forse là in America
I venti del Pacifico
Scoprono le sue immensità
Le mie mani stringono
Sogni lontanissimi
E il mio pensiero corre da te
Remo, tremo, sento
Profondi, oscuri abissi
E' per l'amore che ti do
E' per l'amore che non sai
Che mi fai naufragare -e
E' per l'amore che non ho
E' per l'amore che vorrei
E’ per questo dolore-e
E’ questo amore che ho per te
che mi fa superare queste vere tempeste
Onde sull'oceano
Onde sull'oceano
Che dolcemente si placherà
Le mie mani stringono sogni lontanissimi
E il tuo respiro soffia su me
Remo, tremo, sento
Vedo in fondo al cuore
E’ per l’amore che ho per te
Che mi fa superare mille tempeste
E’ per l’amore che ti do
E’ per l’amore che vorrei
Da questo mare
E’ per la vita che non c’ho
Che mi fa naufragare in fondo al cuore
Tutto questo ti avrà
E a te sembrerà tutto normale
Per Elisa - Alice
Ho scoperto, solo molto dopo, che Elisa in realtà era l'eroina... Vabbè, i segnali erano arrivati sin dalla più tenera infanzia :-)
A parte gli scherzi, la canzone merita davvero ascoltatela con attenzione.
FESTA GIULIA AL LACERBA
23/04: The waste land
Io ho prenotato tre biglietti, per cui se qualcuno di voi fosse interessato, me lo faccia sapere al più presto.
Ah, vi ricordo che lo spettacolo va in scena soltanto domani!
lunedì 21 aprile 2008
MITICI !!!
e non poteva mancare...
domenica 20 aprile 2008
X la FRA! Da vedere insieme
Assalto alla Diligenza!
Recinzioni - THE "100 MOVIES I CAN'T LIVE WITHOUT" LIST
Un film di Vittorio De Sica. Con Maria Pia Casilio, Carlo Battisti, Lina Gennari, Memmo Carotenuto, Alberto Albani Barbieri, Elena Rea, Lamberto Maggiorani, Riccardo Ferri, Ileana Simova, Pasquale Campagnola. Genere Drammatico, b/n 89 minuti. - Produzione Italia 1952.
Un mite, silenzioso pensionato, ridotto a non essere più (economicamente) in grado di sopravvivere, rifiuta la tentazione del suicidio per non abbandonare il proprio cane. Uno dei capolavori del cinema neorealista, e il suo canto del cigno. Frutto maturo del sodalizio tra Zavattini e De Sica, sostenuto anche da ricerche, non tutte risolte, sul tempo e la durata (famosa la sequenza del risveglio della servetta), il film tocca una crudeltà lucida senza compromessi sentimentali, fuori dalla drammaturgia tradizionale. Non ha la “perfezione” di Ladri di biciclette, ma va al di là.
New Backstreet Boys
Recinzioni - THE "100 MOVIES I CAN'T LIVE WITHOUT" LIST
(Play it Again, Sam)
Un film di Herbert Ross. Con Diane Keaton, Woody Allen, Jerry Lacy, Tony Roberts, Susan Anspach, Jennifer Salt. Genere Commedia, colore 87 minuti. - Produzione USA 1972.
Nevrotico e inibito critico cinematografico di San Francisco, divorziato, vede apparire al proprio fianco il fantasma del Bogart di Casablanca come una specie di angelo custode e, vincendo la propria timidezza, cerca di imitarlo. Scritto da W. Allen che l'ha tratto da una sua commedia di successo (1969) in 3 atti, replicata sul palcoscenico per 453 volte, è un film brillante, armonioso, un po' verboso, con personaggi psicologicamente ben definiti, che contribuì alla nascente popolarità di Allen più delle 2 regie precedenti (Prendi i soldi e scappa e Il dittatore dello stato libero di Bananas). Il titolo riprende una celebre ma inesistente battuta di Casablanca (1942) in cui Ingrid Bergman, rivolta al pianista nero, dice: “Play it, Sam” (Suonala, Sam). Il personaggio di Allen si chiama Allan Felix nell'originale, ma fu ribattezzato Sam in Italia perché i distributori pensarono che non si capisse l'allusione.
sabato 19 aprile 2008
1987 - Brava Giulia
venerdì 18 aprile 2008
indovina chi? (parte 2a)
PS: perdonami ema, non ho resistito!
1983 - Moonlight Shadow
...io a questo punto proporrei una top list dei video scrausi anni '80, che ne dici paul?
Video Politic
fuck innovation
Ai dilettanti, invece, piace soprattutto essere degli innovatori, gente che dà una ripulita al mondo e lo sovverte, laddove a questo mondo non ci sarà mai, in lungo e in largo, nulla che essi siano in grado di migliorare.
Solo la passione, l'impeto del sentimento, il duro destino personale di un uomo sincero può, alla fine di una singolare carriera, imporre al mondo qualcosa di mai esistito prima, ma questo avviene sempre e assolutamente da sè.
Verso l'esterno l'autentico artista è leale, silenzioso e non impetuoso."
Robert Walser,
da Bedenkliche Geschichten, Prosa aus der Berliner Zeit 1906-1912.
dance to revolution, fuck innovation
respirare nelle immagini:
giovedì 17 aprile 2008
Recinzioni - THE "100 MOVIES I CAN'T LIVE WITHOUT" LIST
Un film di Mario Monicelli. Con Shelley Winters, Alberto Sordi, Vincenzo Crocitti, Romolo Valli, Pietro Tordi, Mimmo Poli, Renato Romano, Roberto Antonelli, Ettore Garofalo, Paolo Paoloni, Renato Scarpa, Enrico Beruschi, Renato Malavasi. Genere Drammatico, colore 122 minuti. - Produzione Italia 1977.
Il figlio di un impiegato ministeriale romano è ucciso per caso durante una rapina. Il brav'uomo comincia a preparare ed esegue una lenta, bieca, allucinata vendetta. Dal romanzo (1976) di Vincenzo Cerami, storia di vittime che sono anche mostri, un film omogeneo, sapiente nella mescolanza di toni (commedia, grottesco) e nella progressione drammatica, con un Sordi all'apice della sua carriera d'attore inserito in un contesto sociale efficacemente descritto. Efebo d'oro 1979 di Agrigento.
Recinzioni - THE "100 MOVIES I CAN'T LIVE WITHOUT" LIST
Un film di Mario Monicelli. Con Gian Maria Volonté, Enrico Maria Salerno, Vittorio Gassman, Catherine Spaak, Barbara Steele, Maria Grazia Buccella, Carlo Pisacane, Folco Lulli, Fulvia Franco, Luis Induni, Pippo Starnazza, Ugo Fangareggi. Genere Avventura, colore 120 minuti. - Produzione Italia 1966.
Nel Medioevo lo spiantato cavaliere Brancaleone da Norcia si mette alla testa di un gruppo di scalcinati senza famiglia e parte alla conquista del feudo di Aurocastro. Pur essendo uno dei più classici esempi di commedia all'italiana, il film ne dilata i confini con un'operazione culturale originale che comprende Kurosawa e Calvino, una rilettura della storia in chiave nazional-popolare, l'invenzione (di Age & Scarpelli) di una parlata mista di latino medievale e italiano prevolgare, il gusto anarchico di una scampagnata becera e i temi tipicamente monicelliani del gruppo dei piccoli perdenti e del senso della morte. 3° incasso nella stagione 1966-67, 3 Nastri d'argento (Gherardi per i costumi, Di Palma per la fotografia, Rustichelli per la musica) e un titolo passato in proverbio.
Recinzioni - THE "100 MOVIES I CAN'T LIVE WITHOUT" LIST
Un film di Steven Spielberg. Con Dennis Weaver, Lou Frizzel, Jacqueline Scott, Eddie Firestone. Genere Drammatico, colore 88 minuti. - Produzione USA 1971.
Un commesso viaggiatore ha la malaugurata idea di superare a tutti i costi un'autocisterna che non gli dà strada. Da quel momento comincia una gara che si trasforma in un incubo: l'altro pilota, invisibile, fa di tutto per buttarlo fuori strada. Sceneggiato da Richard Matheson, maestro dell'horror quotidiano, e tratto da un suo racconto, nato come film-TV di 73´ e diretto in 16 giorni dal 24enne Spielberg, nel '73 fu distribuito, allungato di un quarto d'ora, nelle sale cinematografiche e divenne un successo internazionale. A parte la maestria tecnica (con un ingegnoso senso del ritmo e dello spazio), Spielberg ha il merito di aver trasformato, spingendo una situazione banale alle estreme conseguenze, un qualsiasi on the road in un thriller onirico e angoscioso dagli evidenti risvolti metaforici
Cattivissimo Serra? /2
mercoledì 16 aprile 2008
..che fine ha fatto Carmen Sandiego?
..che fine ha fatto francescom? (chi se ne sbatte? :P)
Beh approfitto di un attimo di pausa dalla tesi per scrivere un paio di righe.
Giovedi 24 finalmente arriva il grande giorno..e mi laureo. Ovviamente il blog al completo è cortesemente invitato a partecipare alla festa che si terrà la sera stessa. Luogo e modalità classiche: casa mia.
Un occasione per beccarci e fare un po' di casino..
Torno a scrivere..
A si biri.
Kylie Minogue - Come into my world
"The accompanying video features Kylie strolling around a city block within the Boulogne-Billancourt suburb of Paris, France. Each time she completes a circuit of the area, a new Kylie emerges from one of the stores (which is in fact the 'old' Minogue, that did the circuit the first time around), and each of the people in the background are also duplicated in slightly different positions. By the time the video concludes there are four unpertubed Minogues amidst an extremely chaotic scene with each background extra also depicted four times. The video ends as a fifth Minogue emerges. The video was directed by Michel Gondry and updated a concept that he had used in Neneh Cherry's Feel It music video." (wikipedia)
Il miglior video di Kylie Minogue.
Kylie Minogue - Slow
"A music video (...) was shot over a period of three days in the Spanish city of Barcelona. The first two days of shooting were postponed due to heavy rain, but the video was completed by the end of the third day." (Wikipedia)
l'albergo delle donne tristi
-Hai mai sentito parlare dell'autolesionismo dell'affogato?-
- No-
- E' molto semplice: quando stai per affogare, mentre cerchi disperatamente di tornare a galla e stai ingoiando acqua e sale, arriva un momento preciso in cui ti arrendi e decidi di annegare. Questo è quello che più o meno è successo a me.-
martedì 15 aprile 2008
Il sampietrino e la camera da letto.
"Che Allah lo maledica e scateni la sua rabbia contro di lui e contro il Papa cattivo." (da un forum islamico vicino ad Al-Qaeda)
Due mesi fa, alla caduta del governo Prodi avevo titolato: "niente paura". Lo ripeto ancora adesso. Il risultato si commenta da sé, e non credo che su MeltingMinds ci sia spazio per analisi politiche complesse che già si trovano -abbondantemente e in qualità sopraffina- sui giornali di oggi. Però ripeto il mio grido di speranza: niente paura, perché oggi come ieri sopravviveremo. Resisteremo anche stavolta. L’impressione, però è che ognuno cercherà il suo angolo di resistenza e libertà isolato dagli altri. Un orticello distaccato dalla bosco. Felici, ma nel nostro piccolo. Sopravviveremo, ma ci sentiremo sicuramente più soli.
Tornando all'attualità: «Cercate l’orso bruno», aveva ordinato l’altro ieri Alfonso Pecoraro Scanio, preoccupato dove fosse finito un simpatico Yoghi sparito dal parco dell’Adamello. Da ieri, però, ha altri problemi per la testa: con l’orso è sparita la sinistra radicale. Perché ha perso dappertutto, questa sinistra rancorosa e sognatrice, pacifista e bellicosa che in questi anni ha detto no alla Tav e no all’eolico, no alle missioni di pace e no alla riforma delle pensioni e no a tutto o quasi tutto. "Il Novecento ci è precipitato addosso", ha detto Niki Vendola. E ha ragione. Gli Anni Zero hanno fatto irruzione in Parlamento con la delicatezza di un carro cingolato in una cristalleria.
* * * *
* * * *
Recinzioni - THE "100 MOVIES I CAN'T LIVE WITHOUT" LIST
Un film di Bernardo Bertolucci. Con Jean-Louis Trintignant, Stefania Sandrelli, Dominique Sanda, Gastone Moschin, Enzo Tarascio, Yvonne Sanson, Fosco Giachetti, Giuseppe Addobbati, Carlo Gaddi, Massimo Sarchielli, Alessandro Haber, Christian Alegny, Benedetto Benedetti, José Quaglio, Pierre Clémenti, Luciano Rossi, Milly. Genere Drammatico, colore 116 minuti. - Produzione Italia 1970.
Il desiderio di normalità trasforma Marcello Clerici in sicario del regime fascista. Va a Parigi a uccidere un suo ex professore fuoriuscito. Il 25 luglio 1943 fa una tremenda scoperta. È il più inventato e liberamente critico dei film tratti da Moravia, di raffinata eleganza figurativa e di trascinante invenzione stilistica, pur con qualche compiacimento. Il sesso e il fascismo sono i suoi due poli. Restaurato nel 1993 con l'aggiunta di un episodio scartato al montaggio.
lunedì 14 aprile 2008
fennesz live domani sera
Consolazioni.
Consoliamoci col Nepal.
L'angolo sexy...?
Solidarizziamo con il coraggio di queste mamme e con la loro audacia estetica.
Nella speranza che queste avanguardistiche porvocazioni, un giorno, possano essere apprezzate anche nei migliori musei d'arte contemporanea.
E che i figli delle coraggiose crescano ciechi..
Recinzioni - THE "100 MOVIES I CAN'T LIVE WITHOUT" LIST
(La grande illusion)
Un film di Jean Renoir. Con Jean Gabin, Pierre Fresnay, Erich von Stroheim, Dita Parlo, Marcel Dalio, Julien Carette, Georges Péclet, Werner Florian, Jean Dasté, Sylvain Itkine, Gaston Modot. Genere Drammatico, b/n 114 minuti. - Produzione Francia 1937.
Durante la guerra 1914-18 due aviatori francesi prigionieri, un aristocratico e un proletario, sono inviati in un castello trasformato in campo di concentramento, comandato da un asso dell'aviazione tedesca. Alcuni prigionieri evadono. Un capolavoro di J. Renoir, e dell'umanesimo al cinema. La verità – dei fatti, dei personaggi, dell'atmosfera – si fa poesia in un accorato messaggio pacifista più che antimilitarista che non trascura le differenze sociali. Scritto da Renoir con Charles Spaak, possiede una generosa ricchezza ideologica che nasce dalla sua ambiguità. Grande galleria di personaggi: P. Fresnay, J. Gabin, E. von Stroheim, M. Dalio. Molte sequenze memorabili tra cui la più famosa è quella dei prigionieri francesi, travestiti da donna che cantano la “Marsigliese”. Premiato a Venezia, fu proibito in Italia e Germania. Insieme a La passion de Jeanne d'Arc (1928) di Carl T. Dreyer, è il solo film francese che figura stabilmente nelle classifiche dei “dieci migliori film della storia del cinema”. Col medesimo titolo – The Great Illusion – nel 1910 uscì un libro dell'inglese Norman Angell, amico di Bertrand Russell, che s'interrogava sui vantaggi che i vari paesi europei avrebbero ricavato da una guerra tra loro.
Recinzioni - THE "100 MOVIES I CAN'T LIVE WITHOUT" LIST
Un film di Marco Tullio Giordana. Con Luigi Lo Cascio, Adriana Asti, Sonia Bergamasco, Maya Sansa, Fabrizio Gifuni, Jasmine Trinca, Alessio Boni, Camilla Filippi, Valentina Carnelutti, Andrea Tidona, Lidia Vitale, Greta Cavuoti, Riccardo Scamarcio. Genere Drammatico, colore 360 minuti.
Saga dei borghesi Carati, padre romano e madre milanese con due figli maschi e due femmine, dall'estate 1966 ai giorni nostri. Tre generazioni, da Roma a Palermo, da Capo Nord alla val d'Orcia, toccando alcuni dei grandi eventi collettivi di quel terzo di secolo: l'alluvione di Firenze (4-11-1966), i movimenti giovanili, l'antipsichiatria, la lotta armata tra i '70 e gli '80, la strage mafiosa di Capaci (1992). Di questo film corale – 6 ore in due atti – sono protagonisti i due fratelli Nicola, psichiatra basagliano, e Matteo, spigoloso poliziotto, entrambi figli del '68. Compatta e complessa sceneggiatura di Sandro Petraglia e Stefano Rulli con simmetrie, conflitti, incalzare di avvenimenti e sottigliezza psicologica, passioni e compassione, coraggio e tenerezza, scarti del caso e decisioni personali. Probabilmente è il risultato più ammirevole del loro lungo lavoro di sceneggiatori così com'è il più maturo e felice film di M.T. Giordana che alla maturità era giunto con I cento passi. L'alchimia e la sintonia fra i tre ha del miracoloso nel cinema italiano del primo 2000. In questo film di memoria – fedele al suo titolo che è di Pasolini, ma prima ancora di una canzone alpina della guerra 1915-18 – contano anzitutto i personaggi: non perché siano tipici o esemplari, determinati dagli avvenimenti: gli autori, anzi, ne hanno privilegiato l'irripetibilità e la singolarità. Alle virtù dello stile si aggiunge una lucida volontà di comunicazione emotiva con lo spettatore: ha il momento più alto nella sequenza dei libri (una grande A. Asti) dopo il suicidio di Matteo; qua e là nel 2° atto s'inoltra nel territorio del mélo, persino ruffiano nel finale, l'unica caduta di gusto che gli possiamo rimproverare.
domenica 13 aprile 2008
L'amaca.
Sembra che l'abbia scritto per noi. Applausi.
ULTIMO APPELLO
per chi ancora sostenesse che é meglio non votare perché sono tutti uguali aggiungo un altro elemento che potrebbe spingerlo a votare: la differenza dei programmi dei due partiti in lizza.
trovate una buona documentazione in proposito su lavoce.info
http://www.lavoce.info/articoli/pagina1000365.html
Perchè io credo, credo in Dior!
Nico contro i boss. *
NICO ripete questi gesti a memoria, ormai: riempie un secchio con acqua fredda, usando l’annaffiatoio del giardino; ci versa dentro cinquanta grammi di colla in polvere, quella per la carta da parati; mescola a ritmo rapido e regolare per circa venti minuti, con il manico di una scopa, affinché acqua e colla diventino tutt’uno, un liquame viscoso e biancastro. Si sente ancora intorpidito dal sonno, Nico. Dà un’occhiata all’orologio: le due e mezza del mattino. Il cellulare inizia a vibrare: sono arrivati Peppe e Andrea, e lo aspettano in macchina. Lui partirà con loro, con il secchio, la scopa e i poster da attaccare in giro per Napoli: inizia così la sua nottata da assaltatore di muri.
Le ricorda ancora, le pacche sulle spalle quando aveva annunciato a tutti la sua decisione: «Così te ne vai al Nord, eh? Bravo, beato te.» Al Nord aveva trovato strade grandi e spaziose, ragazze alte, snelle e con poco trucco, biblioteche luminose; il piacere di camminare, di notte, pensando solo a sé stesso senza preoccuparsi alle ombre, ai rumori, agli sguardi. Ma quell’inquietudine molesta e inspiegabile, quella che attraversava il televisore e gli piombava nelle cene con gli amici, o che saliva in alto dalle righe di un giornale, come una nube tossica, lo perseguitava ancora; l’aveva spinto a tornare, anche se per poco tempo, facendosi largo tra parenti sbalorditi ed amici indecisi se emigrare o arruolarsi. In qualche modo si era arruolato, aveva ascoltato si’ un richiamo, ma che veniva dal profondo e non da una campana. Ecco perché ora sta dando le ultime occhiate alle sagome di carta pronte a finire su una parete; ecco perché aveva speso ore ed ore, con Peppe e Andrea, a pianificare quell’irruzione non violenta, eppure pericolosissima.
Due anni prima la città aveva conosciuto un attacchinaggio dedicato a Saviano: il suo volto, replicato decine di volte tra le “vele” di Scampia, fu come un monito a non sottovalutare il potere della parola. La parola che rompe il silenzio. Ha detto il pm Raffaele Cantone: «La criminalità organizzata, e soprattutto i casalesi, ha interesse a lavorare sott’acqua. Vuole essere lontano dai riflettori. L’interesse dei suoi boss è quello che si parli di loro il meno possibile». Così, in un’altra occasione, non molto lontana nel tempo, i volti dei boss Zagaria e Iovine comparvero nelle strade di Parma, oltraggiosamente nel cuore della Padania, come a dire: «Attenti che stanno arrivando. Persino qui.» I Casalesi furono sbeffeggiati dunque attraverso una parete -una pagina- di cemento, ovvero il materiale su cui si basa il loro potere, si ingigantisce il loro business, si consolida il silenzio.
Il dedalo umidiccio e fulinigginoso del centro storico non e’ deserto come Nico sperava: qualche motorino che zigzaga e lancia bagliori; qualche sagoma che si trascina insonne; i mostri grotteschi coloratissimi disegnati da Kaf e Cyop. Ma nessuno ci fa troppo caso: si scrutano i muri della città, come un rabdomante sonda il terreno per trovare acqua. Non appena scorgeranno uno spazio adatto, uno spicchio di cemento lasciato libero, ecco che inizierá l’assalto. Come in un balletto sincronizzato ripopoleranno il cuore della città con nuovi abitanti: sagome a volte allegoriche, a volte soltanto minacciose. E’ un’epifania che si materializza in forma purissima, non mediata, non gerarchizzata: nessuno di loro, in quel gruppo, e’ mai stato militante di qualche partito, o di qualche movimento.
I muri di una città sono la sua pelle, e i segni che vi appaiono stimolano la curiosità, l’interesse, la paura oppure – perché no? – il divertimento dei passanti. Un volto su un muro ti «guarda», perché passandoci davanti è come se fossi oggetto della «sua» visione, e nello stesso tempo si offre al tuo sguardo, perché è lì e non può muoversi. Lasciare un segno a lungo, ma non in eterno. Il muro, materia inerte, diventa carta per scrivere. A volte definiscono questi fenomeni come street art – roba che fa venire i brividi ai galleristi – altre volte come guerrilla marketing, ovvero una forma virale di pubblicità e propaganda. D’altra parte il riduzionismo dei media è fatto apposta per intruppare le coscienze, e i lettori reagiscono alle novità con i soliti interrogativi: «Saranno comunisti? Fascisti? Antiberlusconiani? Girotondini?». E non sempre serve rispondergli che chiunque può essere quel soprassalto, firmarlo come vuole, o anche non firmarlo affatto. Se di simbologia ci si può servire, allora a Nico e agli altri sarebbe piaciuto mostrare al lettore l’immagine d’un Davide biblico: ma non la testa di Golia, bensì con quella cartacea del boss finito sui muri.
Prima o poi -Nico e gli altri lo sanno- verrà il giorno in cui dovranno ripartire, come tutti gli altri dividersi in una diaspora forzata, come chicchi di un rosario frantumato in mille pezzi. Ma anche allora non saranno vaccinati del tutto, o esentati dall’ascoltare quel richiamo. L’inquietudine vera e feconda. Quella rimarrà.
* i titoli scelti dagli altri stanno diventando un problema...
sabato 12 aprile 2008
Siete davvero sicuri di volere che la democrazia italiana rappresenti i suoi elettori?
come dice Jose Saramago: "Dobbiamo recuperare il senso e lo spirito della cittadinanza"
Proprio per quetso, invito a non andare a votare.
Se avete del tempo libero, il 13 aprile, impiegatelo per riflettere sul carattere e le possibilità della vostra "vita politica".
Il problema della politica italiana, spiace dirlo, non è la classe politica ma il paese, che è degnamente rappresentato in parlamento.
Sarebbe sano e produttivo, per gli elettori italiani, impiegare il tempo a sviluppare la propria coscienza politica piuttosto che esercitare un incosciente diritto di voto.
Siete davvero sicuri di volere che la democrazia italiana rappresenti i suoi elettori?