venerdì 29 febbraio 2008
eliminazione degli impianti eolici?
Tratto da una recente dichiarazione di Berlusconi... ahhh annamo bene! e meno male che si parla di consumo responsabile e sostenibile!
Rflettevo sulle dichiarazioni di Beppe Grillo e la scarsa memoria Italiana
"chi ha scarsa memoria"
Mi sembra di ricordare qualcuno che ha detto una cosa molto simile....
Essenze benzina, o gasolina,
soltanto un litro e in cambio ti do Cristina
se vuoi la chiudo pure in monastero,
ma dammi un litro di oro nero.
Ti sei fatto il palazzo sul Jumbo,
noi invece corriamo sempre appresso all'ambo.
Ambo, terno, tombola e cinquina,
se vinco mi danno un litro di benzina.
Spendi spandi spendi spendi effendi
spendi spandi spendi spendi effendi.
Spider coupè, gt, alfetta.
A duecento c'è sempre una donna che ti aspetta
sdraiata sul cofano all'autosalone
e ti dice prendimi maschiaccio, libidinoso...
coglione
Non più a gas ma a cherosene,
il riscaldamento centralizzato più ti scalda e più conviene.
Niente carbone mai più metano
pace prosperità e lunga vita al sultano.
Spendi spandi spendi spendi effendi
spendi spandi spendi spendi effendi
P.S. x Fede: questo è un possibile esempio di quello che ti dicevo ieri.
TUTTO PER LA MANU - MAI DIRE CINEMA!
mani in alto
che cazzo dico?
Il vecchio conio
Acqua corrente - Urgenze
giovedì 28 febbraio 2008
I regali di Anna - Sylvia Plath
poetessa.
vi lascio soltanto uno dei suoi testi piu' belli.
"Fever 103"
nel video qui sotto e' lei stessa a leggerlo.
Fever 103
Pure? What does it mean?
The tongues of hell
Are dull, dull as the triple
Tongues of dull, fat Cerebus
Who wheezes at the gate. Incapable
Of licking clean
The aguey tendon, the sin, the sin.
The tinder cries.
The indelible smell
Of a snuffed candle!
Love, love, the low smokes roll
From me like Isadora's scarves, I'm in a fright
One scarf will catch and anchor in the wheel.
Such yellow sullen smokes
Make their own element. They will not rise,
But trundle round the globe
Choking the aged and the meek,
The weak
Hothouse baby in its crib,
The ghastly orchid
Hanging its hanging garden in the air,
Devilish leopard!
Radiation turned it white
And killed it in an hour.
Greasing the bodies of adulterers
Like Hiroshima ash and eating in.
The sin. The sin.
Darling, all night
I have been flickering, off, on, off, on.
The sheets grow heavy as a lecher's kiss.
Three days. Three nights.
Lemon water, chicken
Water, water make me retch.
I am too pure for you or anyone.
Your body
Hurts me as the world hurts God. I am a lantern ---
My head a moon
Of Japanese paper, my gold beaten skin
Infinitely delicate and infinitely expensive.
Does not my heat astound you. And my light.
All by myself I am a huge camellia
Glowing and coming and going, flush on flush.
I think I am going up,
I think I may rise ---
The beads of hot metal fly, and I, love, I
Am a pure acetylene
Virgin
Attended by roses,
By kisses, by cherubim,
By whatever these pink things mean.
Not you, nor him.
Not him, nor him
(My selves dissolving, old whore petticoats) ---
To Paradise.
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Di seguito vi posto una traduzione....un po' cosi' cosi'....:
Febbre a quarantuno
Pura? Cosa vuol dire?
Le lingue dell’inferno
Sono ottuse, ottuse come la tripla
Lingua dell’ottuso, grasso Cerbero
Che anela sulla porta. Incapace Di sanare leccandolo
l’infiammato Tendine, il peccato, il peccato.
Sfrigola l’esca da fuoco.
L’indelebile puzza
Di candela soffocata !
Si srotolano, o amore,
i bassi fumi Da me come le sciarpe di Isadora,
ho terrore
Che una mi accalappi, mi ancori alla ruota.
Questi gialli tetri fumi Si creano il proprio elemento.
Né si alzeranno,
Ma intorno al globo si trascineranno
Asfissiando i vecchi e i mansueti,
Il gracile
Bebè di serra nella sua mangiatoia,
L’orchidea mostruosa che appende
Nell’aria il suo pensile giardino,
Leopardo diabolico!
La radiazione l’ha ridotto bianco
E in un’ora l’ha ammazzato:
I corpi degli adulteri la sua peste rovina
Li smangia come la cenere di Hiroshima.
Il peccato. Il peccato.
Amore mio, ho passato
tutta la notte annaspando,
Fra lenzuola grevi come il bacio d’un perverso.
Tre giorni. Tre notti.
Limonata, brodo, acqua,
Acqua, fammi vomitare.
Per te o chiunque sono troppo pura.
il tuo corpo
mi offende come il mondo offende Dio.Io Sono lanterna
la mia testa una luna
Giapponese di carta, la mia pelle d'oro battuto
E’ carissima, molto delicata.
Non ti sbalordisce il mio calore?E la mia luce?
Sono un’immensa camelia che s’infuoca e va e viene,
vampa a vampa.
Penso che sto sollevandomi,
Forse mi librerò-
I grani di ardente metallo volano
e io, amore, io
Sono una puravergine d’acetilene
Con una scorta di rose,
Di baci, di cherubini,
Di tutto ciò che esprimono queste rosee cose.
Non tu, né quello
Non lui, né quello
(Ogni mio io si perde, sgualdrinesco orpello)
nel paradiso.
bifo
[...]
Lo stesso dibattito sul Peak Oil [N.d.r. il momento in cui le riserve di petrolio saranno insufficienti per la domanda] e' ossessivamente incentrato sull'anno in cui accadra'. Mettiamoci il cuore in pace: non succedera' niente di particolare, sara' solo l'inizio di un graduale processo.
Dimentichiamoci il beffardo "No Future" di Johnny Rotten e il languido "FInal Countdown" degli Europe.
La Fine non sara' un garnde evento da prima serata, sara' piu' simile al Grande Fratello che ogni anno e' peggio eppure continua inesorabile.
Bifo
Richard Avedon - In the American West
Sto parlando di Richard Avedon, allo Spazio Forma (via gentilino).
Nella mia ignoranza abissale credevo che si tratasse "solo" di uno dei più grandi fotografi di moda mai esistiti. Mi sbagliavo. Si tratta di uno dei più grandi fotografi della storia.
In particolare sono rimasto sbalordito dalla profondità, l'intensità e la grazia raggiunte nella serie In The American West, realizzata dal maestro americano tra il '78 e l'84, all'apice di una carriera già quarantennale (e sarebbe morto nel 2004).
Avedon decise di ritrarre, per una volta, non personaggi famosi o legati al jet-set culturale, bensì quelle persone che il potere non ce l'avevanoe che non ce l'avrebbero mai avuto, sepolte nei deserti e nell'anonimato della provincia più provinciale americana. Per intenderci, i personaggi delle storie cantate da Bruce Springsteen in capolavori come Nebraska e The River.
Ecco un assaggio (parzialissimo) di questi capolavori:
James Story, coal miner, Somerset, Colorado, December 18, 1979.
Billy Mudd, Trucker, Alto, Texas, May 7, 1981.
Charlene van Tighem, physical therapist, Augusta, Montana, December 18, 1979.
Sandrah Bennet, 13 yrs old, 17 May, 1981.
Originalissimo e perverso Witkin, non c'è dubbio. Farò di tutto per vederlo. Neanche Avedon c'entra molto con Salgado, che per me resta il migliore (cercate le sue foto in qualche raccolta cartacea: internet purtroppo uccide questo tipo di emozioni). Ma il tuffo al cuore che si prova guardando la serie Father (gli scatti rubati del padre, malato di cancro, dal '69 al '73) da soli meritano il prezzo del biglietto.
mercoledì 27 febbraio 2008
Mò! se divertimo!!!!!
Una canzone...
by Ezra Pound
Love thou thy dream
All base love scorning,
Love thou the wind
And here take warning
That dreams alone can truly be,
For 'tis in dream I come to thee.
Ama il tuo sogno
Ogni inferiore amore disprezzando,
Il vento ama
Ed accorgiti qui
Che sogni solo possono veramente essere,
perciò in sogno a raggiungerti m’avvio.
J P Witkin a Milano!
Witkin e' un fotografo meraviglioso..
Lo seguo da qualche anno (anche se lui lavora dagli anni settanta, quando ha iniziato fotografando i nani dle circo di coney island e i suoi primmi cadaveri mutilati) e devo dire che e' davvero un maestro.
Certo...parecchio diverso da Salgado...
Forse piu' simile a Edgar Allan Poe!
Consiglio molto, molto, molto caldamente a tutti di darci un'occhiata.
Spero solo che ci sia ancora quando torno a Milano, a fine marzo...
E che la scelta delle opere sia decente............................................
martedì 26 febbraio 2008
caccia alle streghe?
guardo le immagini delle manifestazioni pro-legge194 delle settimane scorse.
Tante signore di mezza eta' che sbraitano.
che fanno le guerrigliere.
proprio come facevano tanti anni fa.
proprio allo stesso modo, con gli stessi pugnetti alzati, gli stessi slogan sulla "caccia alle streghe".
con la stessa voglia di aiutare il mondo: perche' mica lo fanno per se stesse - che sono tutte in menopausa - no....lo fanno per "quelle giovani".
Ma "quelle giovani" non ci sono alla manifestazione, che sembra piu' una serata di liscio over sessanat che un momento di protesta sociale.
quelle giovani hanno forse delegato a quelle anziane la protesta?
o per loro non e' un problema cambiare la legge sull'aborto?
o forse quelle giovani sono al corrente che le manifestazioni con le bandierine e le canzoni non hanno alcuna efficacia politica?
non e' dato saperlo.
Nel frattempo, io penso ad altro e mi viene da sorridere...
E mi chiedo come mi sentiro', tra qualche anno, quando anch'io saro' disposto a fare qualunque cosa pur di sentirmi di nuovo giovane.
lunedì 25 febbraio 2008
Mi ritorni in mente: L'Italia di Alfredino.
Il 10 Giugno 1981 l’Italia si ferma.
Le televisioni trasmettono le immagini del paese di Vermicino, nei pressi di Roma dove un bambino di 6 anni, Alfredo Rampi è caduto in un pozzo artesiano.
La vicenda si trasforma immediatamente, per la prima volta in Italia, in un fenomeno mediatico in cui milioni di persone seguono in diretta tv la vicenda, trasmessa a reti unificate. la diretta piu lunga della storia, da venerdi 12 giugno a sabato 13 giugno. La polizia accorre sul luogo in serata, chiamata dai genitori e localizza il bambino. Poco dopo mezzanotte arrivano i Vigili del Fuoco. Il pozzo è largo 30 cm, profondo 80 metri. Si pensa che Alfredino si sia bloccato a 36 metri: scivolerà invece fino a 60.
Una tv locale si precipita sul posto a registrare il primo tentativo di salvataggio con una tavola di legno, metodo proposto da un gruppo di speleologi: ma si rivelerà un fallimento totale. Il Comando dei Vigili del Fuoco li allontana quindi senza riserve: il tentativo ufficiale sarà scavare un pozzo parallelo con una trivella. Si fa un appello tv per reperirla. Prontamente, risponde un privato. Le immagini, intanto, sono sempre piu tragiche Un microfono calato nel pozzo diffonde i lamenti agghiaccianti del piccolo e le grida della madre.
A Vermicino, intorno al pozzo si raduna una folla di migliaia di curiosi e volontari. Compaiono, a vendere generi alimentari, anche gli ambulanti.
Isidoro Mirabella, un coraggioso volontario, si cala nel pozzo nella serata di Giovedì. Venerdì pomeriggio il Presidente Pertini arriva facendosi largo tra la folla. In serata, il colpo di scena: Alfredino è caduto troppo in basso e la trivella e inutile. Bisogna calare gli speleologi, che fin dall’inizio avevano criticato l’uso della trivella.
Secondo Tullio Bernabei, è ormai un’impresa disperata. È lui a calcolare la vera distanza cui si trova Alfredino: oltre 60 metri. I candidati si scambiano il testimone: Claudio Aprile poi Angelo Licheri, infine un nano ed un contorsionista. L’ultimo tra loro, Donato Caruso, annuncia la tragedia: Alfredino non si muove più. È morto.
Dopo 60 ore di reality show, la folla si scioglie: lo spettacolo è finito.
I 21 milioni di italiani che hanno seguito la vicenda in Tv cambiano canale: tornano all’attentato al Papa, alla loggia P2, alle Brigate Rosse.
Solo a 31 giorni dalla caduta, verrà recuperato il corpo di Alfredino.
Ad anni di distanza, ancora ci si interroga sulle “ipotesi dolose” dichiarate nulle dalla procura di Roma. La caduta e stata davvero casuale oppure qualcuno ha spinto il bambino. e perche. E che cosa ha fatto di una vicenda di cronaca un evento mediatico di portata nazionale. E forse proprio da quel momento che nasce l era della televisione, la televisione'spettacolo che fa tutt'uno con il suo pubblico.
Il dolore della Terra.
...uno dei pochi capaci di coniugare splendore visivo e profondissimi contenuti.
"After a somewhat itinerant childhood, Salgado initially trained as an economist, earning a master’s degree in economics from the University of São Paulo in Brazil. He began work as an economist for the International Coffee Organization, often traveling to Africa on missions for the World Bank, when he first started seriously taking photographs. He chose to abandon a career as an economist and switched to photography in 1973..."
I regali di Anna: Jan Svankmajer
Questa sua versione di Alice nel paese delle meraviglie (1988) e' semplicemente incredibile.
Allucinante, bellissima, distorta, piena di grazia...
vi posto solo uno dei diversi video che ci sono con youtube. questo prende l'inizio del film.
Vi consiglio di cercare altri lavori di Jan Svankmajer su youtube.
tipo questo:
buoni sogni strambi a tutti....
sconsigliata la visione sotto effetto di droghe ansiogene
domenica 24 febbraio 2008
C'era una volta...il sabato pomeriggio a Milano
sabato 23 febbraio 2008
Dai 7 ai 17 - 1991
di
Paul Moss
Giorgio de GaspAri
under the bridge
le foto del giorno della laurea alla prossima puntata.
venerdì 22 febbraio 2008
Per info sulla mostra si veda qui: http://www.guggenheim.org/exhibitions/exhibition_pages/cai.html
L'installazione del pezzo in foto e' documentata qui: http://www.guggenheim.org/exhibitions/exhibition_pages/headon.html
Birretta stase al Confine!!!
Vi va stase una birretta dopo cena al Confine??? (scusate per la foto obsoleta)
Accorrete numerosi...dai!!!
Ricordo agli smemorati che la birra costa 3.5€!!!!!!!
giovedì 21 febbraio 2008
MammadagrandefarolartistaZittoestudiadeficiente!
'Camberwell Collage of Arts' is now up and open for public viewing. The
show includes work by:
Alicia Logan, Anna Galkina, Catherine Devrien, Federico Campagna, Helen Ballantine, Joe Balfour, John Hill, Joseph Waller, Louis Eastwood, Lora Haynes, Lucy Thomas, Maria Hawkins, Natasha Bird, Oliver Osborne, Robert Prouse, Sara Brouwer, Sue Morgan,Timur Uzel and Theo Turpin.
The exhibition will be on until Friday.
EVENT - Piss up in a toilet - Thursday 5pm
The location is still secret, ask someone who looks like they know.
martedì 19 febbraio 2008
Virginia laureta, adesso tocca a...
...e giorgino, che comincia ad avere difficoltà a mettere a fuoco le cose.
Vecchi ricordi. /2
Sono alcuni sì poco discreti a voler saper li altrui fatti
io per cotesti cò tanto orgoglio già li vedo uscir matti
Assai goliardica e boccacesca è a mio parere la vicenda
che se la sentisse un trivial rattuso or ora farebbe ammenda
Io riprendendo li difetti altrui e gettandoli al pubblico pasto
accresco la vergogna e fiacco quello che di boria ai guappi è rimasto.
In una landa sì desolata ove mai esser vivo mise piede
due uomini integri e sani di spirito cavalcano certi
uno, che ha il nome di Enricuccio Gargamella a “cavaliere” siede
e il suo prode scudiero, il fido Topazio, barba incolta e piedi storti
fieri della loro intellettuale bonomia vanno verso il luogo del misfatto
un castello ove un Re, Sabatino il suo nome, viveva stanco e derelitto. [1]
Egli avea visto la potenza del suo regno pian piano scemare
colpita e offesa da li denigratori del suo popolo Latino
ma più che bestemmiar e maledire non potea fare
poichè li sui fidi vassalli eran soliti usare un vetusto parlantino
tutto infarcito di ghirigori e tardo-classicismi linguistici da buttar
ma la faccenda ancor più aspra e dura agli occhi si presenta
se contro questo Regno il Nemico ha tanti uomini quante gocce il mar
l’esercito avversario guidato da un profano letterato un po’ samenta
il perfido e ignavo Conte Berliguero, occhialuto e con mento caprino
che figura dalle Alpi al fiume Po quella corrente assai insidiosa
che volea cancellar e sodomizzar li rappresentanti del latino.[2]
Ei avea con sè non solo li comunisti ma tutta la burocrazia schifosa
con la qual spazzar via il regno di Sabatino e farne scempio.
Un docente cavalcante, il nostro Enricuccio, volea evitar la contesa
forse per timore di trovar alla fine del mese lu salario empio
Al consiglio dei docenti, pardon, de li professori, tutti eran riuniti
intorno al Re debole e malato che aiuto chiedea a li suoi vassalli
“Urge trovar lo Sacro Valla!” ripetea a li cavalieri scoglioniti,
“Solo il libro del Potere guarir puote la real carnazza e li fondelli”
ma la pettoruta valchiria Postulata chiama a magnar la sbobba
e tutti correndo lascian Sabatino solo col suo fido Gargamella,
mentre ei prendea appunti su affaticato fino a farsi venir la gobba.[3]
“Assai timorato son io del Valla, mio signore” ripetea lu tapino,
“Ma lo stesso troverò il libro che lei cerca, in nome di mio nonno
che per anni al ministero il lavoro ha cercato e mai trovato poverino”
E lu professore in testa spelacchiato subito ci perse il sonno
in quanto il lavoro ben presto lo accalappiò come un bambino
così sceso in sella al suo destriero chiamò a sé il suo fido Topazio
e dirigendosi in fretta e furia verso le campagne si sentì galvanizzato,
ma ben presto dovette far i conti con lo fisico certo non da pancrazio
e tra un loffa e un vento fu obbligato a mettersi sbracato
“Urge una sosta par soddisfare la bisogna!” grida lu docente
e acalatosi le brache subito fece partir un immonda mitragliata
che rimbombando per le valli scetò pure il Topazio dormiente
“Sbaglio, professore, oppur ho udito proferire una stronzata?”
(continua poi per altre 19 pagine)
[1] Enricuccio Gargamella, secondo molti studiosi, altri non sarebbe che Enrico Renna, professore di latino e greco di Mossetti durante gli anni del Ginnasio.
[2] Secondo le stesse fonti, il conte Berlinguero corrisponde al ministro dell’Istruzione Berlinguer, sotto governo D’Alema.
[3] Il ricercatissimo Valla, nell’iconografia mossettiana, è da far risalire al mito tutto liceale delle «edizioni Valla», ritenute da molti docenti le più preziose e prestigiose mai pubblicate.
Vecchi ricordi.
Era la quinta giornata di ottobre e faceva un gran freddo, come al solito. Tra la neve che cadeva senza sosta sulla sua testa, Goffredo vide una sagoma nera. Questa gli si avvicinò, gli porse una ciotola e un pezzo di pane.
“Fai presto a mangiare, altrimenti il freddo fa indurire il pane.” Gli disse la sagoma.
Goffredo cercò di alzarsi per mettersi in posizione seduta, ma a stento riuscì a muoversi, tanto che era congelato. La sagoma se ne andò.
Ritornò quell’odioso fischiare del vento, che spingeva la neve più forte. Come delle saette di dolore gli salirono dalle giunture. Rimase fermo a guardare impotente quegli avanzi di cibo.
Davanti a lui c’era una tenda. Riusciva a vedere una luce proveniente dall’interno. Probabilmente si stava cuocendo qualcosa: un brandello di carne, un uccello cacciato durante il giorno o qualche altro tipo di selvaggina.
Dalla tenda uscì un uomo, alto, questa volta ben riconoscibile. Dalla lunga e folta barba Goffredo riconobbe subito Goerte. Ma la sua testa era così intorpidita che non riuscì a fissarlo per più di qualche secondo. Goerte si arrestò davanti alla ciotola di Goffredo.
“Non ce la fai a mangiare questa brodaglia?”
“E come potrei, se è più ghiacciata di me?” sussurrò il ragazzo.
“Vuoi che ti imbocchi come un bambino?”
“Preferisco morire qui subito.”
Goerte si grattò rumorosamente i capelli dal nevischio. Poi disse, meno sarcasticamente: “Senti, qui fa un freddo che si muore assiderati. Se muori ora non mi sarai utile dopo. Sennò che ti ho preso a fare? Facciamo una cosa: adesso ti libero e tu entri con noi nella tenda.” Ma Goffredo non rispose.
“Sì, sì, è meglio che entri, se no fai davvero una brutta fine.” E Goffredo mosse prima un ginocchio, poi un braccio, ma ricadde di nuovo su quel mucchietto di legna. (...)
(c) Paul Moss - 12 aprile 1998
lunedì 18 febbraio 2008
il presidente operaio colpisce ancora!
Nonostante tutto, ha camminato sulle acque, scavalcato file, masterizzato cd sulle scale della biblio e mantenuto l'allegria fino alla fatidica consegna della tesi.
L'ambito traguardo è stato raggiunto sotto i miei occhi increduli. DARIO MANULI HA CONCLUSO IL SUO PERCORSO UNIVERSITARIO!
Poi il divino ha attuato il miracolo per cui era diventato famoso: la moltiplicazione degli spritz!
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mi date una mano?
dunque...
location:
siamo nella sala d'attesa per l'imbarco di un volo, in un aereoporto.
la trama è molto semplice:
c'è un uomo, sui sessanta.
non eccezionalmente attraente, ma non brutto.
capelli brizzolati, niente occhiali.
vestito quasi elegante, giacca e ravatta da businessman.
quest'uomo, per vari motivi (quali?), non ha un erezione da diversi anni.
ed eco il punto:
in quella sala d'attesa, seduto ad aspetare, quest'uomo finalmente ha un'erezione.
è un momento di un'intensità e di una sorpresa inconcepibile.
è come un misto di energia e ricordo, desiderio e speranza e....frustrazione.
finale:
che cosa fa l'uomo a quel punto?
ok, si accettano - anzi si chiedono! - suggerimenti.
Datemi una mano a finire la storia!
domenica 17 febbraio 2008
Dai 7 ai 17 - 1990
di
Paul Moss
Il 1990 è una ragazza bruna vestita alla tirolese, di vent'anni o poco più, che balla su un tavolo mentre lo spumante schizza da tutte le parti: "Buon anno tesoro, buon anno amore." - è le finestre del ristorante, la neve e il buio fuori, le Mercedes e le Bmw con targa tedesca, ricoperte di bianco - il 1990 è l'odore di legna della Calabria - è mio zio Geppy in canottiera, costume, zoccoli da mare - "Sentite il pubblico come fischia l'inno!" - è Hijos de puta... Hijos de puta... - il labiale è inequivocabile! - "Però guardalo Maradona, poverino, come piange: mi fa quasi pena!" - "Ma che pena e pena, mariarosa'! Dovevamo vincerlo, questo mondiale, mah... mi sono schifato..." - è Nana-nanàà, nana-nanààà, nannanaaa-nananaaaa...dove c'è Barilla, c'è casa... - Bzz! - é "Allora, stamattina vieni al Policlino con me? Così mentre seguo il Prof. Nunziata ti lascio nella mia stanza a scrivere con la Olivetti. No, non te la posso far portare a casa." - è "Peppe, andiamo al cinema a vedere Ghost? Paola Cirillo ha detto che è bellissimo..." - "A proposito, il figlio dei Cirillo avrà conosciuto Paolo, a scuola?" - è "Ciao io mi chiamo Fabrizio e tu? Ma hai visto com'è vecchia la maestra di matematica, la Sig. Prezioso? Può essere che prima di finire le elementari sarà già morta. Ehi, non so te, ma io ho una paura assurda...No, non la pipì: penso proprio che mi sto facendo cacca addosso." - il 1990, ancora, è il ragù, il ragù incrostato sul forno - è Via Leone Marsicano, i lavori della metropolitana, quella scritta (CO.ME.NA) sul cantiere - e poi è "allora, Paolo, la vuoi una sorellina? Se la vuoi davvero, forse Gesù ti ascolterà..."
no title, 26aprile2006
Vorremo tutti poter saper riparare ad ogni sbaglio con un cacciavite in mano e poi vorremmo risbatterci nella scatola del bricolage sapendo di essere utili come lo sono i chiodi.
Sento nella testa che la mia voce ancora urla contro il nulla
ora sono sola e ascolto musica perché dà un ritmo ai miei pensieri.
sabato 16 febbraio 2008
Carnevale meneghino
un po' di altre foto anche su artofziggy
venerdì 15 febbraio 2008
F. Ringraziamenti, update
scusate il doppione ma sono una persona che necessita di tempo per rielaborare le idee...
RINGRAZIAMENTI
La stesura del presente lavoro è stata possibile grazie all’aiuto di diverse persone, che vorrei ringraziare sentitamente:
Cory Arcangel, per la gentilezza e la disponibilità.
Michael Briggs, Peter Cybulski e lo staff della Max Wigram Gallery, per il prezioso contributo.
Joseph Balfour, Theo Turpin e Henry Hartley, per le discussioni, la stima e il sostengno.
Francesca Papa per il suo coraggio e la sua perseveranza, per la sua instancabile capacità di essere d’aiuto e di pungolo insieme. E per le seconde opportunità.
Paolo Mossetti, per l’importanza del suo percorso.
Anna Galkina, per molte cose.
Luciano, Nellina ed Elisabetta, sempre.
Infine, vorrei ringraziare – quantomeno in effige – gli artisti di cui tratterò nel corso della tesi: il loro esempio e la loro storia sono stati di grande importanza nell’aiutarmi a comprendere alcuni aspetti della mia vita e a immaginare soluzioni migliori.
Se dovessi ringraziare tutte le persone che mi hanno aiutato durante questi cinque anni trascorsi in Università, l’elenco rischierebbe di diventare troppo lungo.
Vorrei comunque ringraziare in particolare:
I professori Stefano Baia Curioni e Guido Guerzoni per la ricchezza dello scambio intellettuale;
Emanuele, con cui è ancora posibile tentare strade invisibili.
Dario, per la sua analoga follia.
Marco, per la sua intelligenza.
Gaia, per il fascino dei suoi viaggi.
Filippo, per il suo cadere e rialzarsi, verso il meglio.
Carolina, per avermi insegnato a trovare la porta.
Ce la farà Dario a laurearsi?
Ormai sta diventando uno degli eventi 2008 più sentiti in tutto il mondo: processioni religiose, sit-in davanti alla bocconi, manifestazioni che non si vedevano dal '68, gay pride, orgioni di massa... sono alcuni degli episodi più eclatanti tramite i quali la gente dimostra il suo supporto verso Dario...
E allora... sono aperte le scommesse... qui a destra c'è un sondaggio a cui potete rispondere... ricchi premi per chi indovina ( Silvia si offre di preparare una cena ai vincitori...!!!!)come andrà a finire questa ennesima avventura del preseidente operaio Dario Manuli...
Dario... non cadere come Prodi!!!!
flusso di coscienza delle ore 18.37
Perché sono esibizionista, come tutti quanti del resto,
credo.
Siamo fottutissimi moscerini punto e basta.
Eistere o non esistere sono solo soluzioni irrisorie, se ciò che cerchiamo sono le calde coperte del Nulla.
Mi piacciono i seguenti suoni: smargiasso, pomodorino, assolo, ignavia, sonno, colino.
Emettiamo strani versi: sono solo aria modificata. Ecco, le parole.
Ciò che proviamo non è che il risultato di spudorate alchimie ormonali. Siamo sostanze, su cui non abbiamo controllo.
Questo processo provoca fascino e paura, una volta accettato.
Le forme poi sono solo contorni.
Eppure sembrano essere tanto importanti.
L’indifferenza è l’aria di cui ci nutriamo.
Così abbiamo imparato ad avere le branchie.
E a non porci domande.
Piangere è come stare in mezzo alla giungla, suppongo. L’umidità all’inizio è cosa strana. Poi la fai cosa tua.
Dov’è finito quel piccolo puntino caldo? Potrei averne un altro, per favore?
Non fidarti degli occhi, per sapere la verità. Lo sguardo è liquido, per suo pregio inganna.
Fidati solo di ciò che tocchi.
È che sono come la luna,
ogni tanto ho bisogno di sputare.
fede e i ringraziamenti tesi
scritti ieri, freschi freschi.
RINGRAZIAMENTI
La stesura del presente lavoro è stata possibile grazie all’aiuto di diverse persone, che vorrei ringraziare sentitamente:
Cory Arcangel, per la gentilezza e la disponibilità.
Michael Briggs, Peter Cybulski e lo staff della Max Wigram Gallery, per il prezioso contributo.
Joseph Balfour, Theo Turpin e Henry Hartley, per le discussioni, la stima e il sostengno.
Francesca Papa per l’aiuto, la vicinanza, la passione e gli stimoli.
Paolo Mosseti, per l’esempio.
Anna Galkina, per molte cose.
Luciano, Nellina ed Elisabetta, sempre.
Infine, vorrei ringraziare – quantomeno in effige – gli artisti di cui tratterò nel corso della tesi: il loro esempio e la loro storia sono stati di grande importanza nell’aiutarmi a comprendere alcuni aspetti della mia vita e a immaginare soluzioni migliori.
Ringraziamenti
Io concordo.
Per iniziare posto qui i miei.
N.d.a. Nessuna delle persone elencate è stata maltrattata durante i ringraziamenti (bhè magari due o tre si... Vero Paolo? mmm forse anche Fede :-) )
Non posso che concordare con Daniel Pennac quando ha asserito, in “Grazie”, che il ringraziamento fosse un genere a sé. “Come tutti i generi, obbedisce a talune leggi. È un genere centrifugo, nel significato ondulatorio del termine. Come un sasso gettato in uno stagno, il ringraziamento crea cerchi… centrifughi, sempre più… larghi”.
Vorrei quindi iniziare dalla cerchia più vicina, quella definibile come “intima” ed indispensabile per la riuscita della ricerca: la Bocconi ed il punto e virgola. Il primo ringraziamento va all’università Bocconi: la tipologia di ambiente e alcuni metodi d’insegnamento, con cui mi ha forzato a confrontarmi, mi hanno dato la forza e la motivazione necessarie per mettere in pratica la mia volontà di denuncia sociale. Il secondo ringraziamento va alla punteggiatura ed in particolar modo al punto e virgola, troppo spesso dimenticato da una generazione di blogger.
Grazie ai traceur che mi hanno aiutato a scoprire un nuovo modo di pensare e di vivere.
Voglio ringraziare la mia relatrice, Stefania Borghini, ed il prof. Luca Visconti. Con la loro mente aperta e curiosa, la loro umanità e la loro capacità di ascolto mi hanno mostrato una nuova visione del marketing, capace di stimolarmi e di ridestare il mio interesse ed il mio impegno.
Il grazie più grande è per i miei genitori che mi hanno sostenuto ed appoggiato da sempre. Grazie a loro ho potuto creare la persona che sono diventata. Ringrazio la mia mitica ed indistruttibile nonna Neva e zia Dora che si sono prese amorevolmente cura della bambina viziatuccia autrice di questo scritto. Un grazie va anche alle meravigliose persone che hanno percorso con me questi anni: Eva, al mio fianco ormai dal tempo del liceo; Kaje con i suoi “aaaò” e le nostre sedute di psico-shopping terapia; Ema ed, in particolar modo, la sua sensibilità e la sua saggezza; Marta e la sua risata contagiosa; Fede, che, seppur con alti e bassi, mi ha aiutato a riflettere e a crescere; Silvia e le sue acute analisi della mente umana; Dario, l’unico vero presidente operaio; Paolo e il suo casino ideal partenopeo; Filippo e la sua sensibilità fotografica; il mitico Cozzo, la sua disponibilità e le magnifiche serate di nullafacenza alcolica trascorse insieme; Nellina, ormai una seconda mamma; i ragazzi del bar sotto casa (Luca e Andrea) sempre aperti per le consolazioni; la mitica Alice e i nostri incontri inconsueti; poi Roby, Manu, Gaia, Virgi e la Francis per le lunghe chiacchierate; .S.S.Y per averci dimostrato che “Impossible is nothing”… del resto basta avere un’ombrella che ti ripara la testa; Eveline e le nottate insonni che “era meglio se andavamo a rimorchiare in discoteca”; Mash e la Lu, coppia inossidabile; Angelo, Umbe e il Lacerba, ormai mia seconda casa; Steve Jobs, autore dei miei amori il MacBook Pro e l’Ipod; il blog Meltingminds e tutti gli amici della blogosfera.
Regalo tesi
Si chiama Braccobaldo ed è il mio nuovo migliore amico.
E' fantastico. E' una cassa stereo. Si muove e si illumina a seconda del tempo della musica. In base ai pallini colorati ti dice il suo umore. Se gli accarezzi il muso scodinzola e abbaia.
R Kelly Trapped in the Closet
questa è davvero una chicca meravigliosa.
sono solo le prime cinque sezioni dell'intera soap, in venti puntate.
guardatevi il resto su youtube.
franzian e pablo, so che vi farà impazzire....
Io l'ho visto in casa proiettato sul muro col volume altissimo. 10 e lode.
giovedì 14 febbraio 2008
Felice San Valentino a tutte le signore di buon cuore
She had the heart transplant at Papworth Hospital, Cambridge, three months ago after a diagnosis of cardiomyopathy, a potentially fatal condition in which the heart walls stiffen. Her first reaction on seeing the old heart was disgust, but later she described the experience as slightly surreal. She said: "Because it was mine, I was like, wow, that's my heart, I just couldn't stop grinning. It's odd to think that I was stood here alive and that was part of me once upon a time."
James Peto, the curator said: "To see the heart of a person still living is quite remarkable and Jennifer's heart is definitely one of the most thought-provoking features of the exhibition."
Meno male che lo Stato c'è.
La Fra mi ha dato, involontariamente, l'ispirazione per questo pensiero: l'appello-mania dilaga, come negli anni Settanta. Questa volta è per un blog oscurato. Va bene, siamo con lui (seppure il puzzo di martirizzazione aleggi un po' troppo, da Luttazzi in poi). Ma ci chiediamo perchè nessuno, nella blogosfera, si sia preso la briga di gettare un fascio di luce sulla storia -spaventevole- del feto sequestrato a Napoli? Non vedo ancora 'tormentoni', nè catene di san antonio, nè petitions online per quella che è la notizia più terribile della settimana. Poi ci chiediamo perche' esiste Beppe Grillo...
E di fronte alla notizia che il leader azzzurro pare aver scelto questo inno per la prossima campagna elettorale (Meno male che Silvio c'è -scritto da un giovane rampante forzitaliota, che del resto esattamente come noi si sarà chiesto come sbarcare il lunario) capisco sempre di più quelli che-con qualche forzatura- finiscono per ritrovare la vera vita nelle orianofallacismo, nella violenza terzomondista, nell'opposto della civilizzazione.
O con l'apprezzare articoli come questo, scritti non da Caruso ma da Guido Rampoldi di Repubblica:
(...) E Se il maresciallo Giovanni Pezzulo fosse morto in combattimento? Se non l'avessero ucciso a tradimento mentre distribuiva medicinali, come afferma lo stato maggiore, ma fosse caduto sparando e uccidendo durante una missione? Lo ricorderemmo con lo stesso rispetto, la stessa commozione? Oppure saremmo sconcertati, perplessi, delusi? Ci terremmo a distanza da quel soldato e dalla sua bara, così come ci teniamo a distanza dall'idea che si possa uccidere ed essere uccisi per una causa giusta?
(...) ci sarà probabilmente un sacerdote o un parente, com'è comprensibile in questi casi, che chiederà: perché? Perché l'hanno mandato a morire? Le persone intelligenti conoscono la risposta esatta: non possiamo sfilarci dalla Nato, per quanto stolta sia quella missione. A noi meno intelligenti pare che quel motivo si affacci anche in due episodi occorsi di recente.
(...)
Nell'Helmand i Taliban hanno impiccato un quindicenne (tredicenne secondo l'agenzia di stampa cinese). L'hanno appeso ad un palo e gli hanno ficcato in bocca il dollaro che gli avevano trovato in tasca, forse regalo di un soldato occidentale per un qualche minuscolo aiuto reso. Malgrado il pensiero egemone ci inviti a tenere nel massimo conto le differenze culturali, possiamo garantire che anche per la cultura afgana un tredicenne è poco più che un bambino. Nello Swat i Taliban pakistani hanno sfigurato con gli scalpelli un gigantesco Buddha di pietra. Era lì da venti secoli, neppure gli arabi di Ghazni né gli spietati guerrieri Sikh avevano mai pensato di ridurlo in frantumi. Se il maresciallo Pezzullo fosse morto con il mitra in pugno, combattendo quella gente, meriterebbe meno rispetto?
Forse è proprio vero, come scrive Michele Serra, che le forze dell'ordine, quando arrestano un mafioso, quando muoiono in una landa sconosciuta e selvaggia, sono l'unica prova tangibile che in Italia, nonostante tutto, c'è uno Stato che esiste e che funziona. Indipendentemente da tutto il resto. Ed è un miracolo.
guerrilla marketing
mercoledì 13 febbraio 2008
Nazione Indiana.
Spesso si trovano davvero spunti interessanti, come questa riflessione sulle nuove forme di letteratura che si stanno affermando in Italia - a Napoli in particolare - che secondo me potrebbe piacere molto a Federico ma non solo: se avete cinque minuti leggetelo perchè è scritto con una chiarezza e un'arguzia rare...
A Gamba Tesa: l’Horror di Napoli
Francesco Forlani
(a Maurizio e Roberto, coraggiosi disotturatori di cessi.)
- gridava il dottor Faustroll con scandalo dalle scene parigine. Si trattava ovviamente di un’invenzione l’aver trasformato in verbo l’insana parola. Ma se il fondatore della Patafisica, Alfred Jarry, fosse sbarcato a Napoli, che effetto avrebbe avuto su di lui una comunità che più d’ogni altra ha fondato sulle soluzioni impossibili la propria salvezza? Altrimenti che senso dare al progetto di una città, pensate bene, costruita ai piedi di un potente vulcano…
Qualche tempo fa mio fratello mi chiedeva perchè la letteratura napoletana, ma si dovrebbe precisare campana, fosse così scura, nera, disperata. Il post di oggi vorrei quindi dedicarlo proprio a questo, ovvero alla materia immonda che nutre l’immaginario dei romanzieri napoletani (campani) con un riferimento a due opere, uscite a circa un anno di distanza l’una dall’altra, Altrove, di Paolo Mastroianni (edizioni Effige) e 10, di Andrej Longo (Adelphi)...
Quando la cronaca è fantascienza
A favore di Obama non ha giocato solo la demografia - a Washington quasi il 60 per cento della popolazione è afroamericano - visto che questa volta ha conquistato oltre al 90 per cento dell'elettorato nero, anche la metà di quello bianco e la maggioranza delle donne, dei giovani e questa volta perfino degli anziani, dimostrando di essere capace di prevalere in tutti i segmenti della società. E, dato allarmante per Hillary, ha cominciato a fare breccia anche tra gli ispanici che non lo avevano mai votato.
(...) A confermare l'entusiasmo che la sfida sta diffondendo tra gli elettori democratici ci sono state fino a sera lunghe code ai seggi, nonostante l'ondata di gelo che ha investito tutta l'area della foce del Potomac, che in Maryland ha spinto a chiudere i seggi con un ora e mezzo di ritardo per permettere il voto a tutti quelli che erano rimasti bloccati dalla neve e dal gelo." (dall'inviato MARIO CALABRESI)*
Vedi: http://www.repubblica.it/2008/01/speciale/altri/2008primarie/obama-potomac/obama-potomac.html
* Curiosa storia quella di Calabresi. Figlio del famoso commissario Luigi Calabresi, assassinato nel '72, Mario ora scrive sul giornale che fu di quegli intellettuali che su un ben noto "appello" (allora l'appello-mania dilagava) definirono il padre il "commissario-finestra", etc...
martedì 12 febbraio 2008
Uomo che suoni il bongo a parco semprione
COLGO L'OCCASIONE PER SFIDARE PAOLO A RICONOSCERE TUTTE LE CITAZIONI (ALCUNE SONO FACILI FACILI MA UN PAIO LE PUO' COGLIERE SOLO LUI...)
Ma tutti i pazzi io li devo trovare??????
Inviato: Lunedì 11 febbraio 2008, 17:14:10
Oggetto: segno
Bilancia
Inviato: Lunedì 11 febbraio 2008, 18:02:48
Oggetto: Re: segno
cmq so di cosa si occupa la fisiognomica, vorrei aggiungere anche che si è rilevata fallace nella maggior parte dei casi...
Però giusto per curiosità e per vedere dove mi condurrà tutto ciò... scelgo scorpione dato che è il mio ascendente.
Inviato: Martedì 12 febbraio 2008, 14:33:44
Oggetto: Re: segno principale di nascita scorpione ascendente bilancia
Recinzioni parte 2
qui siamo al caso di plagio, come tu ben sai il termine Recinzioni è stato inventato da johnny palomba...
Comunque grazie per avermelo fatto ricordare, vi posto qui alcune delle sue imperdibili recinzioni:
Ecco quella di guerre stellari letta da Mastrandrea
Ora una chicca, Shining letta dallo stesso Palomba (fede non ti gasare per il passamontagna)
Ed ora qui, in collaborazione con Nanni Moretti, alcune recinzioni di concerti... Comunque su quello di De Gregori non posso che concordare.
ierisera sono andato a una cena
Ieri sera sono andato a una cena.
Ero stato invitato da Joe, il mio coinquilino.
La cena era in una piccola cooperativa brasiliana a Vauxhall, sud di Londra.
La serata era organizzata dal gruppo "Critical Practice", che fa azioni artistiche di critica sociale.
Il gruppo e' composto di una decina di persone sui trentanni che fanno il dottorato e prendono soldi dallo stato.
Sono arrivato al locale.
In ritardo di mezzora.
Sono inciampato sullo scalino esterno e ho sbattuto contro la porta a vetri.
Si sono voltati tutti.
Nemmeno una ragazza carina.
Mi hanno fatto sedere al centro della tavolata.
Ho scoperto con orrore il motivo per cui mi avevano invitato.
La serata era dedicata all'economia e Joe, fidandosi, mi aveva invitato come "esperto" sul tema.
Io e un'altra ragazza eravamo i due esperti.
Seduti uno di fronte all'altra.,
Lei era biondastra e pallida e ogni volta cominciava la frase con "Come Marxista io penso che...". Ne sapeva un sacco di economia.
Hanno iniziato a bombardarmi di domande.
Ho fatto l'anguilla.
Al terzo bicchiere di vino ne ho rovesciato meta' sulla tovaglia.
Uno di loro, un signore dall'aria omosessuale sui trenta, che si vantava di donare il sangue, mi trattava male.
Una di loro, pallida e dai lunghi capelli neri e vegana incazzata, faceva un sacvco di domande che non capivo.
Un terzo mi sparava una lista di parole di cui non conosceva il significato e mi chiedeva di spiegargliele.
Ero sicuro che la marxista sapesse tutto.
E infatti lei rispondeva.
Io invece non potevo che fare l'aria saputa e non rispondere mai alla domanda.
E non potevo fumare.
A un certo punto ho iniziato a pensare che la ragazza marxista fosse eccitante.
E le cose sono andate meglio.
Mi hanno invitato a parlare a uno dei loro convegni.
Ho detto che quel giorno non potevo.
Poi e' saltato fuori che la partecipazione ai convegni e' pagata.
Ho detto subito che ero libero.
Dopo quasi due ore rispondevo alle domande solo con sorrisi e mimiche facciali.
Pensavo soltanto che la ragazza marxista sembrava uscita da un film sulla working class irlandese degli anni cinquanta.
e che la cosa era molto eccitante.
Mi hanno chiesto di fare una proposta per allestire il loro banchetto all'interno congresso dedicato all'Europa.
volevano qualcosa sui modi di fare econoomia alternativi al capitalismo.
Ho proposto di allestire un altare dei sacrifici dove i visitatori potessero bruciare i propri averi e sacrificarli agli dei.
Nessuno ha riso.
Uno ha preso nota.
Hanno spento le luci del locale e tutti sono saliti in groppa alle loro biciclette ecologiche.
Ero ubriaco.
E finalmente ho fumato.
lunedì 11 febbraio 2008
E.A.M. - Estraneo Alla Massa
1a B, Scuola Elementare "Onorato Fava", 1990.
Clicca sulla foto per ingrandire.
Per i più pigri, qui la soluzione.
La decadenza del Milan
Il Paloschi dopo aver segnato si è lasciato andare a pianti disperati ed abbracci con i compagni. Non vi sembra un déjà vu... qualche settimana fa... non era Pato???
Ora io mi chiedo: "Non è che Berlusconi si è confuso è ha messo Maria De Filippi a dirigere il Milan?".
Più che una squadra di serie A sembra una squadra di Amici di Maria De Filippi.
Aspetto con ansia Garrison e la Celentano a bordo campo...
Intanto godetevi l'assolo di Paloschi (sto nome è davvero davvero brutto).
domenica 10 febbraio 2008
il punto del governo
http://www.lavoce.info/articoli/pagina1000234.html
Yes, we can!
Un'immagine della società multirazziale di oggi (F. Perri/Contrasto).
Dal Corriere.it:"Sembra che Raffaella abbia ereditato la fede e, in particolare, la devozione per San Pio da sua madre Antonietta. Diverse sono, infatti, le immagini rubate dalle telecamere del Grande Fratello in cui, prima di addormentarsi, bacia l’immagine del santo, osservandola e riponendola sotto il cuscino. E a lui che si affida in tutti gli attimi della sua giornata anche «prima di salire in passerella per sfilare». Bella, pia e anche vergine. È di questi giorni appunto la notizia della sua verginità che ha dichiarato durante la puntata di lunedì scorso del Gf."
BASTA!
Per una volta mi sento di dire che la politica italiana non è peggio del Paese che rappresenta, e i fatti di questi giorni ne sono una dimostrazione.
Forse m'illudo, e lo sostengo proprio nel periodo in cui sto cercando di organizzare, con Fede e la Fra, un bel colpaccio proprio su questo tema, ma credo che mai negli ultimi 12 anni il Palazzo ha subito tanti sconvolgimenti come adesso.
Un mese fa scrivevamo di aver toccato il fondo, che peggio di così si poteva solo morire. Ci chiedevamo se l'Italia, alle fine della fiera, fosse davvero un paese.
Eppure si stanno realizzando proprio in questi giorni i sogni riformistici che ho coltivato per tutta l'adolescenza: vedere per la prima volta nella storia repubblicana schierati due grandi partiti, così come già avviene in Gran Bretagna, negli States, in Francia, in qualunque altra grande democrazia..(tranne, forse, in India, dove pare abbiano gli stessi nostri problemi).
Molti penseranno che sono solo operazioni di cosmesi, che Berlusconi vincerà lo stesso e che, semmai, diminuirà soltanto il pluralismo nella nostra società politica.
Io penso esattamente il contrario: penso cioè che 100 gruppi non facciano una democrazia ma soltanto un "bordello"; che il multipartitismo schizoide di questi anni abbia programmaticamente derubricato tutte le questioni importanti per il Paese (pensioni, riforma elettorale, welfare, mafia)e questo solo per miserevoli tendenze localistiche e stra-minoritarie.
Lo so benissimo che la sostanza potrebbe non cambiare, ma vedere sbraitare in preda all'isterismo guitti come Diliberto e Pecoraro Scanio da un lato, e Bossi e Casini dall'altro...tutta gente che, ricordiamo, non ha mai raggiunto uno solo degli obiettivi che il loro essere "minoranza" si era posto, beh, è una soddisfazione immensa.
Persino gli USA, dopo 8 anni di giorgino Bush, hanno potuto vedere la luce del tunnel e ora la partita è fra il primo candidato di colore (che si chiama "Barack" e "Obama", vi rendete conto?) e il primo candidato donna (pure "cornuta", immaginate!).
Insomma, per questo sono sempre più convinto che, seppure la società civile debba essere il pungolo della classe dirigente e non solo, è un peccato intollerabile quello di vedere -o di voler vedere- soltanto il marcio, turandosi le orecchie di fronte a piccoli-grandi segnali di ottimismo...